World Cup: l’analisi di Hockeytime

World Cup: l’analisi di Hockeytime

Battendo in due partite in finale il sorprendente Team Europa il Canada si è aggiudicato come previsto la World Cup 2016 disputata interamente all’Air Canada Center di Toronto.

Dopo aver vinto la prima partita per 3-1 abbastanza agevolmente la seconda sfida è stata decisamente più appassionante e sorprendente: il team europeo era in vantaggio per 1-0 fino a tre minuti dal termine e dopo il gol del pareggio ha subìto il 2-1 decisivo a soli 43 secondi dal termine, con la rete segnata da Marchand addirittura in inferiorità numerica.

I padroni di casa con questo successo hanno allungato a 12 il numero di partite vinte consecutivamente dalle Olimpiadi di Sochi, ovvero da quando hanno potuto schierare la migliore formazione possibile, e cioè tutti i giocatori NHL a disposizione. Questo dato lascia poche speranze alle altre nazionali anche in futuro, perché il materiale e la qualità a disposizione di tutto il movimento canadese è fuori portata per tutti gli altri, Russia e Svezia in testa.

Sidney Crosby ha confermato di essere attualmente il più forte giocatore di questo pianeta: ha stravinto il duello contro Ovechkin e Malkin nella semifinale vinta per 5-3 dai canadesi sui russi e ha elevato il livello di gioco dei suoi due compagni di linea, Marchand e Bergeron con i quali si è trovato a meraviglia. A questo punto i due potrebbero passare ai Penguins (e in questo caso la Stanley Cup sarebbe già assegnata per i prossimi cinque anni), oppure Crosby potrebbe andare a giocare a Boston, ma questo è fantahockey…..

La sorpresa di questa edizione della World Cup è stata il Team Europa, ovvero una selezione guidata dal santone dell’hockey europeo Ralph Krueger con l’assistenza dell’ex varesino Brad Shaw e formata da giocatori NHL non appartenenti a Russia, Repubblica Ceca, Svezia e Finlandia. Capitanata dallo sloveno Kopitar e ben protetta tra i pali dallo slovacco Halak la formazione europea ha faticato a carburare all’inizio ma con il passare delle partite ha trovato il giusto amalgama riuscendo ad eliminare prima i deludenti Stati Uniti e poi gli svedesi, favoriti per la finale, che hanno pagato la scarsa vena di Lundqvist e l’ormai inesorabile declino dei gemelli Sedin oltre ad alcune assenti pesanti, prime fra tutte quella di Zetterberg.

La Russia, malguidata in panchina dal sempre più deludente Oleg Znaroks ha disputato un torneo mediocre: sconfitta all’esordio dalla Svezia ha passato il primo turno grazie a una vittoria risicata contro la giovane selezione nordamericana e ad uno scontato successo sulla debole Finlandia. Nella semifinale contro il Canada i russi si sono trovati a condurre per 2-1 a metà incontro ma non hanno retto fisicamente al ritorno dei padroni di casa che li hanno eliminati facilmente.

Questa edizione della World Cup, criticata fortemente quando sono state annunciate le partecipanti per la presenza di due “selezioni” oltre alle vere e proprie nazionali, si è invece rivelata un successo, grazie anche alla nuova regola dell’overtime che quest’anno verrà disputato in tre contro tre anche in tutta la regular season della NHL.

Per il prossimo torneo, a questo punto, sarebbe interessante vedere all’opera anche un “Nordic Team” composto dai migliori giocatori svedesi e finlandesi che certamente potrebbe creare qualche problema in più ai canadesi, anche se attualmente il gap tra loro e il resto del mondo sembra essere ancora molto grande.

Ultime notizie
error: Content is protected !!