Gli avversari dell’Italia: il Kazakistan

Gli avversari dell’Italia: il Kazakistan

Il Kazakistan arriva in Norvegia per l’ultimo atto delle Qualificazioni Olimpiche con il morale a terra: la retrocessione dal gruppo di Elite è stata se non inaspettata, comunque non preventivata dalla Federazione, che, anzi, era arrivata in Russia con discrete ambizioni, dopo essere riuscita a naturalizzare in tempo la colonia nordamericana del Barys Astana. La vittoria ai rigori nel  match inaugurale contro la Svizzera sembrava spianare la strada ad un campionato soddisfacente, invece la truppa di Andrei Nazarov ha poi inanellato una serie di sconfitte, tutte con scarto minimo a dire il vero, fino alla débâcle con la Danimarca, che ha sconfitto 1-4 i kazaki nell’ultima partita del girone,  rispedendoli in Prima Divisione. Dal mondiale russo ad oggi la federazione è rimasta sostanzialmente immobile, limitandosi a riconfermare Nazarov alla guida della nazionale, una mossa dovuta un po’ per mancanza di alternative soddisfacenti, un po’ per la ristrettezza dei tempi, con le qualificazioni olimpiche alle porte, un po’, infine, per il peso politico che ha il Barys Astana nel hockey nazionale. La squadra della capitale fornisce, infatti, praticamente l’intero roster alla nazionale. Nella marcia di avvicinamento ad Oslo, altre due tegole: il ritiro di Nikolai Antropov, senza dubbio il miglior giocatore kazako di sempre con 788 partite in NHL, inattivo la scorsa stagione, ma annunciato come uno dei nuovi acquisti dal Barys durante l’estate, con conseguente convocazione “obbligata” per la Nazionale, scoop di mercato poi smentito dall’agente del giocatore Shumi Babaev, che ha rilasciato una nota con un po’di imbarazzo dichiarando:

“Non si capisce da dove sia arrivata l’informazione di un contratto di Antropov col Barys, visto che il giocatore ha concluso la sua carriera”.

Alla defezione di Antropov, la cui presenza tutto sommato sarebbe stata un regalo inaspettato per la Nazionale, ha fatto seguito quella più grave di Dustin Boyd: l’attaccante 30enne del Barys, naturalizzato kazako a marzo insieme a Brandon Bochenski e Nigel Dawes, miglior marcatore della sua (nuova) Nazionale ai mondiali con 2 goals e 3 assist in 7 partite, è stato uno dei protagonisti, suo malgrado, di uno dei casi dell’estate, quello della rissa che ha coinvolto il difensore del Barys e della nazionale, convocato per Oslo, Damir Ryspaev, letteralmente impazzito dopo la brutta carica subita proprio da Boyd da parte dello slovacco Tomas Marcinko dei Red Star Kunlun durante la partita di esordio della Coppa del Presidente del Kazakistan, tradizionale torneo di pre-season che si gioca ad Astana. Ryspaev, che ha mandato all’ospedale Marcinko, si è poi avventato su chiunque gli capitasse a tiro, per poi scagliarsi addirittura contro la panchina degli allibiti giocatori della squadra cinese. Ryspaev, definito “un uomo delle caverne” dall’allenatore del Kunlun, si è preso una sospensione a tempo indeterminato dalla KHL, sospensione non valida per i tornei non KHL ovviamente, comprese le qualificazioni olimpiche, chi ha avuto la peggio invece, a parte Marcinko, è stato proprio Boyd, che ha rimediato una frattura esposta della gamba che lo terrà ai box almeno fino a dicembre. Senza uno dei miglior sniper, il Kazakistan arriva il Norvegia senza squilli di tromba e con un roster ancora una volta basato quasi totalmente sul Barys. Uno dei pochi “non Barys” ai mondiali, il portiere titolare Vitali Kolesnik, dopo quattro stagioni alla Lokomotiv Yaroslavl, è tornato in estate proprio al club della capitale. La buona notizia, finalmente una, è il ritorno del capitano Kevin Dallman, assente ai mondiali russi, vero sceriffo della difesa e giocatore con percentuali realizzative da attaccante. Dallmann è stato il primo dei nordamericani ad essere naturalizzato ed è considerato un vero idolo in Kazakistan, anche per il suo approccio con la cultura locale che lo ha reso “più kazako di molti kazaki” agli occhi dei fans. Altra piacevole novità nel roster è la convocazione di Nikita Mikhalys, 21enne attaccante del Barys, considerato unanimemente il giovane più promettente.

Presente in due edizioni delle Olimpiadi dalla sua indipendenza dall’Unione Sovietica, a Sapporo e Torino, eliminato nel girone finale di qualificazione per mano della Lettonia nell’ultima edizione durante il quale ha affrontato, come succederà ad Oslo, la Francia, in quell’occasione, a Riga, battuta per 3-2, la nazionale kazaka, a causa degli impegni di pre-season del Barys, si è radunata molto tardi, appena la settimana passata, con quasi tutti i giocatori e lo staff tecnico che devono dividersi tra gli impegni di KHL e quelli della preparazione ad Oslo. Coach Nazarov però non vuol sentir parlare di distrazioni dovute al campionato:

“A questo punto della stagione è più importante la Nazionale e raggiungere l’obiettivo della qualificazione. E’ vero, non siamo partiti bene in campionato, (tre sconfitte nelle prime tre gare), ma sono sicuro che i miei giocatori daranno il 100% in Norvegia. Lì giocheremo un tipo di hockey leggermente differente da quello della Kontinental, dovremo resettare certe cose, ma da un certo punto di vista credo che avremo più facilità”.

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