Gli avversari dell’Italia: la Francia

Gli avversari dell’Italia: la Francia

Presenza ormai costante nel gruppo Elite, anche se l’ultimo mondiale, chiuso al 14esimo posto, appena sopra le due retrocesse, rappresenta il peggior piazzamento degli ultimi anni, e soprattutto co-organizzatrice dei prossimi Campionati del Mondo, la Francia cerca ad Oslo una qualificazione olimpica che manca da Salt Lake City 2002 e che rappresenterebbe un formidabile biglietto da visita per la rassegna iridata casalinga ed un’ulteriore spinta per un movimento comunque in costante crescita, a cui però manca proprio un risultato dell’ “EDF” (Equipe de France), come viene chiamata la squadra nazionale, che faccia il paio con le buone performances dei clubs francesi in Europa, soprattutto in Continental Cup. Il materiale umano certo non manca al coach Dave Henderson, canadese naturalizzato, sulla panca della Nazionale dal lontano 2004, con esordio proprio in una qualificazione olimpica, quella per Torino 2006, che i Bleus persero proprio nel girone finale a favore del Kazakistan, uno degli avversari che ritroveranno ad Oslo. La Francia può infatti contare su almeno due generazioni di ottimi giocatori che costituiscono al momento l’ossatura della Nazionale: quella degli anni ottanta, con Pierre-Edouard Bellemare dei Philadelphia Flyers, Stephan Da Costa (CSKA Mosca) e Damian Fleury (Red Star Kunlun) come punte di diamante e quella degli anni novanta, che ha in Valentin Claireaux (Lukko Rauma) e nel solido e carismatico Florian Chakiachvili (Rouen) i migliori elementi. In porta l’eterno Cristobal Huet, una garanzia anche a 41 anni. Assenze pesanti sono quelle di due NHLers, entrambi  infortunati: Antoine Roussel (Dallas Stars) e soprattutto Yohann Auvitu, passato ai New Jersey Devils dopo una stagione eccezionale in Finlandia con l’HIFK, chiusa facendo incetta di trofei individuali.

Il resto del roster ruota sui blocchi dei  due migliori club, il Rouen vincitore del campionato e della Continental Cup e l’Angers, in cui milita il figlio di coach Henderson, Brian. Queste società ed in particolare i Dragoni di Rouen hanno saputo darsi per primi una struttura professionale a livello dei migliori club europei, capace di attirare investimenti degli sponsor grazie ad una fortissima identificazione con il territorio e curando meticolosamente il settore giovanile, il tutto senza mai esagerare negli ingaggi o nei progetti ambiziosi. Un esempio su tutti, la ritrosia nel costruire nuovi palazzetti, da molti invocati visti i numeri delle presenze, ma fino ad ora rimandati per non intaccare i bilanci. Un esempio virtuoso che altri clubs francesi, Gap, Epinal e Bordeaux su tutti, stanno cercando di riprodurre. La Federazione, dal canto suo, ha recentemente promosso una riforma dei campionati giovanili, abbassando il limite dal campionato under 22 a 20 anni in modo da allinearsi allo standard IIHF. La nazionale U20 ha nel frattempo vinto il mondiale casalingo di I Divisione B, arrivando quindi alle porte del gruppo di Elite, a testimonianza di un movimento vivo a ogni livello. Il cammino di avvicinamento, iniziato al centro federale di Megève a fine luglio, non è stato incoraggiante: nei due test matches giocati a Minsk durante il secondo campo di preparazione sono arrivate due sconfitte piuttosto nette, il 26 e 27 agosto: 4-0 contro la Germania e 5-2 con la Bielorussia

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