Vince il Como alla distanza. Varese si spegne pian piano

Vince il Como alla distanza. Varese si spegne pian piano

Non è una partita di cartello che interessa i piani alti della classifica, ma quando a sfidarsi sono Como e Varese, in qualsiasi sport, la rivalità è sempre viva e accesa, capace di generare “quel non so che di speciale”. Due città di lago, belle e sicuramente piacevoli, immerse nel verde, per certi versi simili, ma anche così diverse.

Ciò che sicuramente stasera accomuna le due squadre sono due cose: i punti in classifica (10 punti a testa, che valgono la penultima posizione) e l’obiettivo di vittoria. Infatti saranno punti pesantissimi quelli che si contendono allo stadio del ghiaccio di Como, con un peso specifico diverso, per il morale, per l’orgoglio e per la classifica. Abbandonare la penultima posizione è importante per entrambe, se non altro a livello psicologico.

All’andata il colpaccio lo ha trovato il Como, che ha espugnato Varese ai rigori, grazie alle fenomenali parate del portiere Menguzzato che ha deliziato il pubblico con mirabolanti interventi, cancellando ogni tentativo di sorta dei ragazzi gialloneri. Stasera la voglia di rivalsa dei Mastini potrà probabilmente rappresentare uno stimolo in più.

Inizio piuttosto lento e macchinoso delle due squadre con diverse imprecisioni nei passaggi e nei controlli. Il primo lampo è del Varese che al 3’27” trova la porta con Sorrenti, bravo ad approfittare di una incertezza del portiere comasco Menguzzato. Passano nemmeno due minuti ed è Privitera a raddoppiare per gli ospiti, anticipando una presa in due tempi del portiere comasco, dopo una bella azione di capitan Andreoni, il quale ha aggirato la gabbia avversaria, ha scaricato in centro dove il bastone del compagno giallonero si è intromesso tra il pattino e il guantone del portiere, anticipandone la presa.

Varese un po’ si rilassa e paga dazio in seguito ad una penalità di Di Vincenzo, il quale carica inutilmente un avversario in balaustra, all’altezza della linea blu. Il Como si schiera e gioca un efficace power play che porta alla rete segnata da Meneghini. Il disco, proveniente proprio dalla blu, trapassa una difesa giallonera schierata male e perviene a due giocatori comaschi appostati davanti alla gabbia dell’isolato Bertin: scambio di disco rapido tra i due e il numero ventiquattro lariano fredda il portiere giallonero.

I Mastini patiscono il colpo e giocano qualche minuto piuttosto timorosi, mentre il Como prende fiducia e preme. Bertin salva su Ambrosoli chiudendo i gambali, mentre poi è un’ottima azione di Roccaforte, che passa in mezzo a due difensori varesini e da circa 5 colpisce la base del palo. Probabilmente questa azione porta i Mastini ad alzare la soglia di attenzione e sul finire del periodo provano un paio di incursioni che impegnano il goalie comasco.

Il secondo periodo si apre con i Mastini che paiono sopiti e il Como che appare piuttosto brillante. Bertin ci mette il corpo per respingere una conclusione ravvicinata di F. Ambrosoli e poi è costretto a metterci il bastone per sventare un’occasione generata da un’incursione di Bazzaco. Varese non riesce a uscire dal proprio terzo e appare quasi intimorito. I lariano girano bene il puck e trovano più volte la conclusione dalla linea blu, prima con Valli, poi con Vaglio e infine con Codebò. Una bella azione intorno al 7′ porta Costa a tu per tu con Bertin, il quale respinge una forte conclusione dell’attaccante comasco. Una penalità inferta a Roccaforte interrompe il dominio comasco in questi primi 10′ del secondo drittel. Passano pochi secondi e il Como è costretto a giocare in tre, ma Varese non riesce a portare alcuna minaccia alla gabbia difesa da Menguzzato. Qualche istante più tardi la cosa si ripete e Varese beneficia di altri 4′ di power play: qui Menguzzato si supera con una “paratissima” su una conclusione di M. Mazzacane, ma poco dopo è Bertin a mantenere “pulita” la rete su un assolo di R. Ambrosoli. Con l’uomo in meno il Como gioca e prova a segnare. In uno di questi tentativi i lariani si trovano sbilanciati e viene annullata una rete a P. Borghi per una irregolarità vista dall’arbitro (probabilmente un interference). Da qui si scatena una rissa che manda in panca puniti un giocatore comasco, ma senza che i gialloneri riescano ad approfittare del beneficio dell’uomo in più. Nella seconda parte del periodo i Mastini hanno avuto circa 8′ di superiorità, con anche un paio di minuti in cui giocavano col doppio uomo, ma mai sono riusciti a impensierire veramente la gabbia avversaria.

Terzo drittel che vede il Como sempre voglioso di raggiungere il pareggio, mentre Varese appare un po’ più volitiva rispetto alla frazione precedente. Proprio quando i Mastini pare possano impegnare con maggior efficacia la retroguardia lariana (con Menguzzato che para in un paio di occasioni, di cui una clamorosa, con Privitera che si presenta a tu per tu ma non riesce a concludere come vorrebbe), è il Como, al 44’55” a trovare la rete del pareggio con F. Ambrosoli che batte da pochi passi Bertin, approfittando di un pasticcio della difesa di Varese. Passano nemmeno 60″ e l’estremo giallonero è costretto a raccogliere ancora il disco dalla propria gabbia: infatti è ancora Meneghini che spedisce il puck in rete, raccogliendo un filtrante proveniente dalle retrovie. Varese è in bambola e oltre a mostrare una pattinata poco fluida, inizia anche ad accusare scarsa lucidità nelle scelte di gioco. Andreoni, dopo una bella azione, preferisce la conclusione personale piuttosto che servire al centro un compagno. Un’incertezza di Bertin, insieme ad una buona precisione di tiro di R. Ambrosoli, è componente che genera la quarta rete comasca al minuto 48, incassata da media distanza.  Tre reti in pochissimi istanti hanno riportato alla luce il problema che ha accompagnato i Mastini fin dall’inizio della stagione. Più con le forze che con le idee, i gialloneri provano a rifarsi sotto e, dopo un mini power play ancora una volta finito in niente, è F. Borghi che con fortuna e in inferiorità numerica, trova la rete della speranza, complice una macroscopica “topica” del goalie comasco il quale non riesce a bloccare con la pinza un tiro non particolarmente incisivo dalla blu, mandando il disco in rete. Pochi secondi prima è stata la traversa a negare la quinta rete ai padroni di casa, col disco che rimbalza sul ghiaccio e sospinto via dallo stesso F. Borghi. Mancano ancora 5 minuti e la sfida si accende. Qualche accenno di rissa, qualche scambio di opinioni che vengono subito sedati dagli arbitri. Bertin non si è fatto condizionare dall’incertezza precedente e compie una parata incredibile, respingendo col gambale in tuffo una battuta di Costa, e sulla ripresa è anora una volta F. Borghi a salvare la gabbia sostituendosi al proprio portiere e gettandosi a corpo morto su una conclusione a botta sicura di Valli. M. Mazzacane lanciatissimo si divora la rete del pareggio, sparando sul portiere in uscita e pochi secondi dopo un tiro dalla distanza di F. Borghi non trova l’angolo basso, passando a una ventina di centimetri.

A meno di un minuto dal termine la panchina del Varese richiama il proprio portiere, senza però accertarsi che il disco fosse in possesso dei proprio giocatori per poter sviluppare l’azione. E’ Formentini che ha il disco e dalla propria difesa trova la porta sguarnita dei gialloneri, fissando il risultato sul 5 a 3 finale, per la gioia dei giocatori e del pubblico di Como, con un entusiasmo davvero alle stelle.

Da segnalare per il Como, le prestazioni di R. AmbrosoliMeneghini e di Valli, mentre nel Varese sicuramente F. Borghi, Frizzera e Bertin i migliori, con citazione per il giovane Mandelli.

Aria di derby che ha intensificato il lavoro degli arbitri soprattutto tra il secondo e il terzo periodo, ma alla fine il Como ha meritato la vittora, forse cercata con maggior intensità rispetto agli avversari, come se “vivesse” la sfida in modo davvero speciale. Varese ha avuto un ottimo approccio alla gara, ma una volta trovatasi col doppio vantaggio iniziale è come se mente e gambe si fossero rilassate. Il crollo dei gialloneri nell’ultimo periodo è da imputare sicuramente ad un calo fisico e ad uno “scarico” mentale generatosi dopo le reti in rapida successione degli avversari. Le occasioni per allungare i Mastini le hanno avute nella seconda parte del secondo parziale, ma non hanno mai giocato un power play come di dovrebbe. Il Como è uscito alla distanza, giocando un ottimo hockey nella prima parte del secondo e terzo tempo. Varese rimane al penultimo posto e ora dovrà affrontare sul ghiaccio di casa due sfide “impossibili”, contro Ora e Merano, mentre i lariani se la vedranno con Pergine e Feltre.

 

FORMAZIONI

HC COMO: 33 Menguzzato (30 Foppiani), 3 Codebò, 16 Parolini, 18 Bonenti, 19 Ballarate, 37 valli, 77 Vaglio, 4 Costa, 7 Roccaforte, 9 Sorarù, 11 Traverso, 13 Formentini, 14 F. Ambrosoli, 15 R. Ambrosoli, 24 Meneghini, 25 Bazzaco, 54 Merati. All. K. Blazeck

HC VARESE: 29 D. Bertin (28 Crippa), 11 Papalillo, 16 Frizzera, 21 Termanini, 34 F. Borghi, 54 Iuratti, 87 Gaggini, 9 Senigagliesi, 17 Andreoni, 10 M. Mazzacane, 22 E. Mazzacane, 27 Sorrenti, 31 Merzario, 69 P. Borghi, 71 Mandelli, 75 Di Vincenzo, 88 Privitera. All. G. Merzario

 

MARCATURE: Como – Varese 5-3 (1:2 0:0 4:1)

0-1: 3’27” Sorrenti (Di Vincenzo, Frizzera)

0-2: 5’06” Privitera (Senigagliesi, Andreoni)

1-2: 7’16” Meneghini (Parolini, R. Ambrosoli) PP

2-2: 44’45” F. Ambrosoli

3-2: 45’58” Meneghini (Formentini, Codebò)

4-2: 48’02” R. Ambrosoli

4-3: 54’15” F. Borghi (Sorrenti ) PK

5-3: 59’13” Formentini (Ballarate) porta vuota

Penalità: Como 18′, Varese 10′

 

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