Mondiali Under 20 ai nastri di partenza

Mondiali Under 20 ai nastri di partenza

2016 IIHF World Junior Championship

Col 2015 pronto per essere consegnato agli archivi storici, la stagione hockeystica junior vive il proprio clou con i Mondiali Under 20 di Categoria, arrivati alla quarantesima edizione ed ospitato in quel di Helsinki, Finlandia.

Nelle splendide cornici dell’Hartwall Arena e dell’Helsinki Ice Hall, rispettivamente casa di Jokerit ed HIFK, diverranno dal giorno di Santo Stefano sino al 5 Gennaio, palcoscenico e fulcro del movimento giovanile hockeystico mondiale, a contendersi lo scettro iridato dopo il successo interno del Canada nella scorsa edizione; quelli del 2016, saranno gli ultimi mondiali nel Vecchio Continente sino all’edizione del 2020 (in Repubblica Ceca) ospitati nel prossimo triennio in Nordamerica, con rassegne in Canada negli anni dispari mentre nel 2018 sarà la volta di Buffalo, Stati Uniti.

Le rappresentative nazionali sono state suddivise in due raggruppamenti:
Gruppo A (Helsinki Ice Hall, 8200 spettatori) :
CANADA, STATI UNITI, SVEZIA, SVIZZERA, DANIMARCA.

Gruppo B (Hartwall Arena 13506 spettatori) :
FINLANDIA, RUSSIA, REPUBBLICA CECA, SLOVACCHIA, BIELORUSSIA

Come tradizione vuole, al termine del Preliminary Round, le prime 4 di ogni girone daranno vita ai quarti col classicissimo modello incrociato (1A-4B ; 1B-2A ; 2A-3B ; 2B-3A) con le vincenti proiettate verso l’iride Mondiale mentre le ultime dei gironi A-B, si affronteranno nel Relegation Round (best of 3) per determinare l’ultimo team classificato che saluterà il gotha U20 per la subentrante neopromossa Lettonia.

Con le starting-list complete ad un niente del primo ingaggio mondiale, diamo un’occhiata alle varie rose nazionali ricordando lo strepitoso lavoro svolto da tutte le federazioni nazionali a dare spazio e risalto alle future stelle del domani, protagonisti affermati nel Vecchio Continente tanto quanto tanto nelle Leghe americane (CHL,USHL  ed NCAA) già in orbita della mirabolante National Hockey League o, come nel caso dei vari Virtanen e Rantanen, freschi del debutto nel campionato più bello del mondo.

GRUPPO A
Il Canada, campione iridato in carica e tra i favoriti della rassegna, persi i vari McDavid, Domi e Reinhart per limiti di età, puntano fortissimo sui propri scorer, ad iniziare da Dylan Strome e Mitch Marner, passando per il leader e capitano canadese Brayden Point, unito alla fisicità del già Nhler Jake Virtanen di Vancouver; gli unici dubbi per Dave Lowry restan legati al trittico di goalie, col duo quebecois McDonald e Montembeault a sostituire nelle prime due uscite lo squalificato MacKenzie Blackwood, reo di uno slashing assassino nel proprio campionato, a gravare sulla blu con i vari Haydn Fleury (segnatevi questo nome), Travis Sanheim e Brandon Hickey a dar manforte in difesa.
Gli Stati Uniti sembran essere tra i team più completi in questi mondiali: se in gabbia Halverson sembra esser il goalie di rilievo della rassegna, l’attacco è stellare con la papabilissima prima scelta ai prossimi draft, quell’Auston Matthews già professionista in quel di Zurigo (NLA) ed autore di un’ottima annata rossocrociata, al pari degli scatenati figli d’arte Matthew Tkachuk e Ryan MacInnis, completati dal formidabile Chris Dvorak mentre in difesa coach Wilson si affida ai coriacei collegate della NCAA.
Ambizioni iridate anche per la Svezia di Gronborg, a riunire sotto le Tre Corone i fratelli Alex e William Nylander, figli dell’immenso Michael e già protagonisti in nordamerica (al pari di Dimo Timashov ed Adrian Kempe), con William a fare sfracelli già in American HL ad un pattino dal gran debutto in NHL con Toronto; ballottaggio in gabbia tra Sandstrom e Soderstrom e da seguire con particolare attenzione i difensori Larsson e Pettersson mentre il miglior blue-liner svedese Forsling è al momento fermo ai box.
Terminato il trittico terribile (ed impossibile) del gruppo, Danimarca e Svizzera si giocheranno verosimilmente l’annosa ultima piazza del groupage, con i rossocrociati favoriti sugli scandinavi.

GRUPPO B
Partono con ottime chances iridate anche i padroni di casa della Finlandia, agli ordini dell’esperto Jalonen con una rosa ampia e talentuosa, sempre ostica da superare: se in gabbia hanno già superato ottimamente il battesimo da pro sia Vehvilainen e soprattutto Kahkonen (CHL compresa) a compensare forse qualche piccolo disavanzo in termini di nomi nei ragazzi della blu, in attacco schiera i propri pezzi da novanta con l’Nhler Mikko Rantanen (Colorado) ed i fortissimi ermellini Sebastian Aho e Jesse Puljujarvi per la gloria dei padroni di casa, unito da un gruppo dall’ottima esperienza in patria (vedasi Laine e Saarela) con le possibili sorprese Nattinen e del giovanissimo Bjorkqvist.
Sempre sul podio nell’ultimo lustro, la Russia di Bragin merita (come sempre) particolare attenzione: il lavoro della federazione russa continua di anno in anno a proporre talenti indiscussi per la gioia della baby Sbornaja con Vladislav Kamenev a farsi un nome già in Nordamerica (assieme a Lazarev, Fazleyev e Svechnikov) con Kirill Kaprizov tra gli scorer più interessanti. In difesa attenzione invece al duo terribile Provorov-Boikov col comparto goalie più forte del mondiale (Samsonov/Georgiyev) al ballottaggio da partente, unito al nipote dell’infinito Vladislav Tretiak, quel Maxim a riportare in auge la casata Tretiak nello slot russo.
Sarà lotta intestina tra Repubblica Ceca e Slovacchia per chiudere il podio virtuale del girone B, con i cechi a sfruttare il maggior talento in avanti (Stransky, Zacha e Spacek) mentre la rivelazione degli scorsi mondiali canadesi (addirittura terzi!) orfana del funambolico portiere Godla, MVP della rassegna del 2015 (attenzione ad un certo Adam Huska in gabbia) avrà dalla sua un gruppo di ragazzi che si conoscono benissimo, giocando per la metà nel team junior slovacco under 20: parte da sfavorita d’obbligo la neopromossa Bielorussia, composta per quasi la totalità dai partenti della Dinamo Bobruysk, cantera ufficiale della nazionale.

Terminata l’analisi ora sentenzia il ghiaccio, pronto e mostrato a lucido per l’occasione, quale miglior palcoscenico mondiale giovanile agli occhi attenti dei talent-scout e del mondo, merito dell’ottimo risalto mediatico a livello americano ed europeo a dar lustro e risalto all’evento.

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