L’Ambrì festeggia 78 anni vincendo il derby contro il Lugano

L’Ambrì festeggia 78 anni vincendo il derby contro il Lugano

Nel suo settantottesimo anniversario l’Ambrì si regala la prima vittoria stagionale nei derby del Ticino, disputando una gara gagliarda che la proietta al quinto posto in classifica. La concretezza degli uomini di Pelletier ha evidenziato i limiti di un Lugano in profonda crisi di risultati (quarta sconfitta in cinque gare disputate).

2015_09_19 hcap hcl (4)Gli ospiti aprono le danze con Pettersson e Chiesa. L’Ambrì esce dal guscio difensivo trovando il goal del vantaggio con la prima linea: ingaggio vinto da Hall e Lauper pronto ad annichilire Manzato di prima intenzione. Il Lugano sparisce dal ghiaccio, i leventinesi salgono in cattedra bacchettando i sottocenerini con il raddoppio propiziato da un tiro di Stucki non trattenuto, il disco è preda di Emmerton che, aggirata la gabbia, beffa il portiere del Lugano. La reazione bianconera si concretizza per vie centrali con Pettersson, la cui conclusione centrale; i biancoblù lasciano giocare gli ospiti,  ma sono sempre pronti a ripartire con azioni veloci in grado di impensierire il reparto arretrato avversario. La serata di vena dell’Ambrì è evidenziata anche durante il primo penalty killing, sia con i “miracoli” di Zurkichen su Martensson, sia quando, da una liberazione difensiva, Hall si getta in contropiede venendo neutralizzato da Manzato. Di contro il Lugano è una squadra irriconoscibile, incapace dei più semplici passaggi o controlli del disco (per maggiori informazioni chiedere a Hofmann).

2015_09_19 hcap hcl (3)Nella prima ripresa il controllo della manovra rimane ben salda nelle mani dei piottini: se il Lugano fatica a concludere in porta, soprattutto in power play, i biancoblù imperversano dalle parti di Manzato con Gautschi, Lauper e Emmerton (in inferiorità) in poco più di 2’, imitati poco dopo dal tentativo di Zgraggen. Al 26.30 il Lugano ha un sussulto con la penetrazione per vie centrali di Steinmann; il centro bianconero ha modo di farsi perdonare finalizzando, in diagonale, il suggerimento di  Pettersson. Il top scorer svedese ha l’occasione di pareggiare poco più tardi mirando il five hole di Zurkirchen, il portiere di casa, attento, blocca coi gambali. Il buon momento dei ragazzi guidati da Fischer è interrotto dalla penalità per sgambetto comminata a Sartori, il quale, scontati i canonici due minuti, riceve il disco da un compagno servendolo a Martensson scattato in contropiede, nell’uno contro zero, lo svedese non è in grado di battere il portiere di casa. Malgrado l’occasione sprecata, la pace tra i ragazzi capitanati da Hirschi e il disco sembra sancita, sebbene Bastl provi a far cadere gli ospiti nelle incertezze con un’azione fulminea sventata da Manzato.

2015_09_19 hcap hclNell’ultima frazione di gioco, la gara vive una lunga fase di equilibrio intervallata dalla penalità assegnata a Steinmann. Nella seconda parte del periodo Pettersson e Furrer provano a rompere gli indugi. Il Lugano prova a piazzare la zampata anche con Brunner , la Dea bendata non gli concede la necessaria fortuna per trovare la via del goal. Gli ospiti cercano con sempre più insistenza il pareggio. Klasen ha l’ultima opportunità del derby. Al 57’36” Ulmer è invitato dagli arbitri ad accomodarsi nel penalty box, 12” più tardi Mäenpää chiude l’incontro mettendo il sigillo sulla crisi, sempre più profonda, del Lugano. Un trend negativo che deve essere spezzato già da giovedì contro il Ginevra.

Ambrì Piotta – Lugano 3-1 (2-0; 0-1; 1-0)
Ambrì Piotta: Sandro Zurkirchen (Tim Wolf); Jesse Zgraggen – Marc Gautschi – Mikko Mäenpää – Alain Birbaum – Sven Berger – Adrian Trunz – Christian Pinana – Christian Stucki; Adrien Lauper – Adam Hall – Daniele Grassi – Alexandre Giroux – Jason Fuchs – Inti Pestoni – Thibaut Monnet – Oliver Kamber – Mark Bastl – Elias Bianchi – Cory Emmerton – Lukas Lhotak. Coach: Steve Pelletier
Lugano: Daniel Manzato (Elvis Merzlikins); Philippe Furrer – Stefan Ulmer – Lorenz Kienzle – Alessandro Chiesa – Clarence Kparghai – Steve Hirchi – Riccardo Sartori – Matteo Romanenghi; Linus Klasen – Tony martesson – Damien Brunner – Gregory Hofmann – Ilari Filpulla – Fredrik Pettersson – Giovanni Morini – Raffaele Sannitz – Julian Walker – Alessio Bertaggia – Janick Steinmann – Diego Kostner. Coach: Patrick Fischer.
Arbitri: Daniel Stricker e Tobias Wehrli Linesmen: Nicolas Fluri e Roman Kaderli
Penalità: Ambrì Piotta 6 (4/2/0) – Lugano 6 (0/2/4)
Tiri: Ambrì Piotta 24 (4/9/11) – Lugano 34 (10/11/13)
Marcatori: (1-0) 03.12 Adrien Lauper (Adam Hall); (2-0) 04.44 Cory Emmerton; (2-1) 28.46 Janick Steinmann (Fredrik Pettersson); (3-1) 57.49 Mikko Mäenpää (Alexandre Giroux – Cory Emmerton) PP
Spettatori: 6.500
MVP: Sandro Zurkirchen (Ambrì Piotta) e Janick Steinmann (Lugano)

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