Un nuovo incubo sull’Agorà. Il popolo rossoblù merita rispetto

Un nuovo incubo sull’Agorà. Il popolo rossoblù merita rispetto

Rispetto. Credo che sia il sentimento che il popolo rossoblù meriti di più in questo momento. Hanno promesso un progetto che non più tardi di un anno fa, Migliore e soci, sbandieravano. I tifosi ci credevano, durante l’ultima stagione ci hanno creduto; lo dimostrano i dati di presenza all’Agorà. Invece in una notte del 16 giugno è arrivata la doccia fredda. Non è sufficiente elencare le motivazioni di questa scelta con tanto di promessa di un pronto ritorno nell’elite dell’hockey italiano, non basta dare colpa alle istituzioni. Il brutto colpo, perché di questo stiamo parlando, è arrivato in piena notte con un comunicato messo online quasi di nascosto, anticipato da due righe che non dicevano niente ma che non facevano presagire a nulla di buono. Quasi una presa in giro; lo stesso comportamento tenuto nei confronti di giocatori che non più tardi di tre mesi fa avevano firmato un contratto di due anni.
imageLa storia del Milano Rossoblu è fatta di uomini che hanno rinunciato a contratti più onerosi solo per giocare davanti ad un pubblico come quello milanese, per sposare un progetto. Queste favole venivano raccontate non solo ai giocatori ma anche a tutti i tifosi. Giusto per riportare qualche dato, quest’anno, il Milano ha avuto una media di 1865 spettatori, 2018 durante i playoff. Al palazzo spesso si cantava “questa curva è da scudetto”, aggiungo solo un numero che corrisponde alla somma di tutte le presenze di tutte le partite dell’ultima stagione: 44763, che meritano molto di più di un campionato di serie B, senza nulla togliere ai partecipanti. E poi, le trasferte: i tifosi milanesi hanno sempre seguito la squadra, vere spedizioni, memorabile l’ultimo esodo in gara 3 di semifinale lo scorso 14 marzo all’Odegar di Asiago.

La favola raccontata in questi giorni narra anche di un nuovo progetto per il futuro, una serie B per far crescere i giovani in attesa di un pronto riscatto. La domanda sorge spontanea: se non si è saputo trovare sponsor e soldi ora per una nuova stagione in serie A in una città come quella in cui viviamo, dove forse si sta vivendo con l’Expo il momento più importante del decennio, con una visibilità a livello mondiale e dopo una stagione esaltante come l’ultima, come si può pensare di trovarli l’anno prossimo? Questa “barzelletta”, perchè tale sembra, non fa ridere, o almeno i 44763 di quest’anno non ridono.
Sicuramente a settembre molti dimenticheranno, torneranno pian piano all’Agorà, per amore della propria squadra e di questo bellissimo sport, ma il danno è stato creato. Non sarà facile ritrovare entusiasmo e soprattutto, dopo le fiabe degli ultimi giorni, i 44763 vorranno avere delle risposte alle proprie domande e non aspettare tre mesi o più per avere informazioni come spesso è accaduto negli ultimi anni.
imageQuesto nuovo incubo non sembra vero, soprattutto per chi come me ha vissuto il primo anno dell’era Migliore ed è rimasto seduto al suo posto anche nella prima partita giocata nel 2008, e ha seguito quell’estate bollente, con la conferma dell’iscrizione al campionato di A2 nell’ultimo giorno utile; sembra irreale per chi come me era presente alla prima partita giocata il 18 settembre 2008, un’amichevole con il Fassa persa 1 a 5, rete per il Milano di Gregor Slak; o per chi c’era alla prima partita ufficiale giocata nello stesso mese e persa contro il Real Torino in Coppa Italia 1 a 5, rete di Re, e in tribuna era seduto Igor Larionov, 900 partite in NHL, 3 Stanley Cup con i Detroit Red Wings; o imageancora presente alla prima vittoria, quella ad ottobre di quell’anno con il Varese, 4 a 3 con le reti di futuri campioni come Caletti e Tommaso Migliore. Per chi come me che non solo era lì a queste partite ma ha seguito tutta l’escalation della nuova squadra con il suo 7º posto in regular season al primo anno ed eliminazione ai quarti di playoff con il Vipiteno; stessa storia l’anno dopo, unica differenza l’aver raggiunto il 6° posto in regular season; poi un 4° posto ed eliminazione in semifinale con il Gherdeina, infine l’apoteosi con la vittoria nella stagione 2011-12 e la promozione in serie A. E poi per chi ha obliterato il biglietto nelle due stagioni difficili nella massima serie, e si è esaltato nell’anno più importante: 4° posto in stagione regolare, eliminazione in semifinale ad opera dei futuri campioni di’Italia e la finale di Coppa Italia.
imagePer fare questo e seguire la squadra del cuore, il popolo rossoblu, come me, ha dovuto, dimenticare ed anche in fretta i successi dei Vipers Milano: 5 campionati, 3 Coppa Italia, 3 Supercoppe; ha dovuto dimenticare giocatori del calibro di Patrice Lefebvre, Joe Busillo, Mario Chitaroni, Maurizio Mansi, Armin Helfer, Dino Felicetti, Daniel Tkaczuk, Craig Adams, Niklas Sundström, Rob Di Maio, Brett Lysak, giusto per citarne qualcuno. Ora ci viene nuovamente chiesto di dimenticare altri beniamini come Caffi, Campanale, Fontanive, Vallorani.
Dopo questo come si può chiedere di essere presenti ancora una volta, come si può imagechiedere di esserci ancora, come si può scrivere “l’Hockey Milano Rossoblu affronta le complesse realtà attuali e guarda lontano con un obiettivo ambizioso per il 2016: più attenzione ai giovani e un progetto per insegnare i valori dello sport. Per poter essere ancora più protagonisti in futuro in Italia e in Europa” e ancora “ai nostri tifosi vogliamo regalare anche un sogno: quello di vedere presto, nell’autunno del 2016, una squadra di nuovo al vertice dell’hockey nazionale, capace di coltivare l’obiettivo di entrare, un giorno, anche in competizioni internazionali, come ad esempio la KHL, di poter portare l’hockey milanese in una nuova dimensione”.
I 44763 meritano più rispetto.

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