Nella finale per decretare la medaglia di bronzo gli Stati Uniti superano i padroni di casa della Repubblica Ceca per 3-0 aggiudicandosi la terza piazza del podio e lasciando la Repubblica Ceca a bocca asciutta davanti al pubblico di casa. Per il secondo anno consecutivo i cechi perdono la medaglia di bronzo cedendo con lo stesso punteggio, un 3-0 che stavolta dimostra la superiorità degli Stati Uniti ed evidenzia la poca lucidità sotto porta da parte dei cechi, pericolosi ma poco lucidi per superare Hellebuyck. Per gli Stati Uniti, trascinati dal top scorer Nelson ma giunti a questa finalina con la forza di un gruppo giovane e determinato a farsi valere, il terzo posto è più che meritato. La Young America ha mostrato un buon gioco, ha brillato nel Gruppo B ed ha superato con merito una pericolosa Svizzera, cedendo solo in semifinale davanti a chi voleva difendere a tutti i costi il titolo, una Russia forte e combattiva che ha spazzato via gli statunitensi, capaci però di vendicarsi ai danni dei padroni di casa, coraggiosi ma in debito d’ossigeno e lievemente inferiori a livello tecnico.
Il primo periodo comincia illustrando quello che sarà il leitmotiv della gara: USA più propositivi e Rep. Ceca che cerca di rendersi pericolosa appena può, scagliando numerosi tiro verso la porta di Hellebuyck. Ma è proprio nella prima frazione che gli Stati Uniti getteranno le basi per la medaglia di bronzo. Il gol del vantaggio arriva al 07:25: Coyle gestisce il disco da dietro gabbia, lo serve a Nelson che trova la doppia risposta di Pavelec, il quale però non può nulla su Nick Bonino, bravo ad insaccare cogliendo l’obbligatorio rebound lasciato dal portiere ceco. 1-0 per gli Stati Uniti. La reazione ceca è nello slap-shot di Hejda, neutralizzato da Hellebuyck con il braccio, attento sulle ripetute iniziative dei padroni di casa. Gli USA non sfruttano un power-play, ma trovano il gol del 2-0 a circa due minuti dalla prima sirena: ottima gestione del puck da parte di Eichel, che mette il disco nello slot trovando la stecca vincente di Trevor Lewis, che vale il 2-0 al 18:13.
Alla ripresa del gioco la Repubblica Ceca costruisce diverse opportunità per aggiustare il punteggio. La più ghiotta è quella di Kolar nello sfruttare l’assist di Vondrka. Il suo tiro si stampa sul palo. E’ il periodo in cui i cechi possono accorciare il punteggio, poichè gli Stati Uniti costruiscono di meno rispetto alla prima frazione. Tuttavia il gol non arriva, la lucidità è poca e si ripresenta il copione di una squadra che crea molto ma non concretizza. Così al 39:10, a 50 secondi dal termine del drittel centrale, gli Stati Uniti infliggono il colpo letale. Il gol è di Charlie Coyle, bravo a liberarsi nello slot sfruttando l’invito dell’ex Egna Nick Bonino, gelando Pavelec e l’intera 02 Arena. Nel terzo drittel è Zatovic a creare i primi pericoli, con un’azione personale continuata e bloccata solo dal gambale di Hellebuyck nel traffico davanti a sé. Gli Stati Uniti pensano soprattutto a difendere il punteggio, mentre la Repubblica Ceca comincia a carburare sempre meno, avvertendo che il serbatoio, giunto ormai a fine competizione, si sta svuotando. Non c’è nemmeno gloria per il gol della bandiera davanti al proprio pubblico, e gli Stati Uniti possono quindi festeggiare il terzo posto ottenuto con merito in una gara che li ha visti superiori soprattutto nel capitalizzare le azioni pericolose, proprio ciò che è mancato ai cechi, protagonisti comunque di un buon mondiale. I complimenti vanno però soprattutto agli Stati Uniti allenati da Todd Richards, che si aggiudicano la terza piazza con la giovane linfa a stelle e strisce, giocatori che fanno ben sperare per il futuro.
Stati Uniti – Repubblica Ceca 3-0 (2-0; 1-0; 0-0)
Reti: 07:25 Bonino (Nelson, Coyle), 18:13 Lewis (Eichel), 39:10 Coyle (Bonino)