Quei Capitals che avevano ben contrastato le skills offensive dei Rangers nella vittoriosa gara 1, restano in spogliatoio nella prima frazione del match. Padroni di casa che trovano la rete dopo soli 38’’, grazie anche alla complicità della difesa ospite : Kreider sfrutta un rebound in solitaria, con Backstrom & Co. a guardare il puck a pochi centimetri da Holtby. I capitolini non riescono in nessun modo a domare gli avversari e un PK di 2’ porta la propria durata a 4’, vista la selvaggia pressione di Hagelin & Co. I rossi di Washington riescono ad arrivare dalle parti di Lundqvist solamente quattro volte nella prima frazione e mai con tiri degni di nota, così al minuto 15:40 subiscono la seconda rete di serata : in situazione di PP, Boyle scarica un puck dalla blu e il lavoro di Nash, davanti alla gabbia, non permette ad Holtby di vedere un tiro che sarebbe stato facilmente parato.
Terza frazione che non sembra cambiare da quella centrale, magari con dei Rangers un pelo più concentrati, e un attivo Glencross si rende pericoloso. Un altro errore difensivo permette ai Rangers di trovare la rete del 3-1 : è il minuto 46:07 quando Brassard, lasciato da solo con due metri quadri a dispozione, insacca il puck tra i gambali di Holtby. Washington non sembra subire il colpo e continua a spingere, trovando la rete dell’illusorio 3-2 al minuto 50:29 : Ovechkin prende puck nel terzo centrale, si infila tra due difensori e in tuffo piazza un sublime puck alla destra del muro svedese. Brouwer incappa in un’evitabile penalità a 5’37’’ dalla sirena finale, così i Capitals si trovano a spingere al massimo solamente nei 2’ finali : fuori Holtby, sei uomini di movimento, un palo di Ward e un gran salvataggio di Lundqvist su Green.
Gara 2 ai Rangers e serie in parità. Da una parte tanta qualità nella gestione del disco e dall’altra pazienza e sangue freddo a corrente alternata.