Un classico dell’hockey italiano caratterizzerà una delle due semifinali, con la serie che comincia all’Odegar in virtù del fattore ghiaccio spostato dalla parte dell’Asiago. I vicentini hanno superato con fatica l’Appiano, giungendo in semifinale solo dopo gara7. Il Milano è reduce da una settimana di riposo, al termine di una serie altrettanto combattuta contro il Valpellice. Il match fra due piazze storiche, che ad inizi anni Duemila si fronteggiavano per lo scudetto, regalerà sicuramente emozioni ed un hockey degno della fase finale. L’Asiago deve dimenticarsi tutti quei vuoi che gli sono costati molto nella serie contro l’Appiano, e mentre attendono i rientri di DeVergilio e Borrelli, si affidano a Sean Bentivoglio, trascinatore dei vicentini negli ultimi match. Parco attende anche il miglior Marozzi, un po’ appannato nella serie contro l’Appiano. Punto di forza: l’Asiago è squadra navigata ed esporta in chiave playoff, a differenza del Milano, che ci è arrivato con merito ma non assaporava da anni il gusto di una semifinale. Dal canto suo, il Milano ha già eliminato l’Asiago in una serie durante questa stagione, quella che è valsa l’accesso alla Final Four di Coppa Italia. I Rossoblu salgono sull’altopiano riposati e consapevoli di avere un avversario pericoloso nonostante le fatiche contro l’Appiano. Saranno assenti Gron, Latin e l’influenzato Caletti, ma gli uomini di coach Curcio sono pronti a tutto. I precedenti in campionato dicono tre vittorie per parte.
E’ ormai il classico scontro fra le due rocciose formazioni altoatesine, protagoniste dell’ultima finale scudetto, della finale della scorsa edizione di Coppa Italia e di una delle due semifinali dell’ultima Coppa Italia disputatasi a Milano. Complessivamente, il Renon ha avuto la meglio, riuscendo ad avere la meglio sui grintosi Lupi gialloneri, determinati a non farsi sopraffare anche questa volta dal nemico. Entrambe le squadre sanno far male, sanno mettere in mostra un ottimo hockey e puntano dritte alla vittoria finale. Per i Buam è un trofeo da salvaguardare dopo averlo conquistato per la prima volta lo scorso anno, per il Val Pusteria è un obiettivo che si insegue da anni, e quando incontra il Renon sulla propria strada, le difficoltà aumentano da un momento all’altro. Trascinati da Oberrauch, determinante nei gol, e dalla solidità di Kuhn a difesa della gabbia, il Val Pusteria ha eliminato un buon Vipiteno. Anche il Renon può dirsi sicuro tra i pali dopo l’arrivo dell’austriaco Weinhandl. La Coppa Italia conqusitata a Milano ha dato slancio ad un Renon che doveva dimenticare le delusioni di Continental Cup e le perplessità di un campionato d’alto livello ma altalenante. Dopo il passaggio in semifinale in 4 gare la squadra ha acquisito certezze nei propri mezzi, e l’arrivo del quinto straniero, Justin DiBenedetto, ha dato maggiore spessore al roster di coach Raymond, intenzionato a fare un’altro sgambetto al Val Pusteria. La serie della scorsa finale scudetto questa volta sarà in semifinale, la seconda finale consecutiva sarà solo per una delle due altoatesine. Lupi privi di Erlacher e Pircher, Renon senza Ploner, mai sceso sul ghiaccio nel 2015, e Scelfo, incerto dopo un infortunio al ginocchio subito in gara3 dei quarti di finale.