Alleghe – Dove ci sono bambini c’è un’età dell’oro

Alleghe – Dove ci sono bambini c’è un’età dell’oro

(dal sito dell’Alleghe) – I bambini sono il futuro dell’umanità, i bambini che fanno sport sono il futuro delle società sportive.
L’Alleghe Hockey può contare su una quindicina di piccoli discatori Under 8 e Under 10 che provengono da vari paesi dell’agordino, ai quali se ne aggiungono altrettanti provienienti dal zoldano. Una chiacchierata con Matthias Levis che ha alle spalle dieci stagioni giocate in serie A con la maglia dell’Alleghe Hockey mi aiuta capire i tanti problemi che il sodalizio deve affrontare. Cresciuto nelle giovanili delle Civette, ora team leader dei piccoli under 8 e 10, al suo fianco a far crescere i piccolini c’è un’altra icona dell’hockey italiano, Tito Meneghetti che come Levis vanta una lunga militanza in serie A.
Mi spiega che fino a dicembre i ragazzini si allenavano ad Alleghe poi, con l’arrivo del freddo e con il grande merito di tante persone amanti di questo sport che sono riusciti a fare una pista ghiacciata a Zoldo, i piccoli zoldani si allenano li fin che il ghiaccio dura; successivamente ritorneranno in quel di Alleghe. Le due formazioni disputano due campionati diversi: l’under 8 gioca i mini tornei ad un terzo di campo e maglie miste (si mescolano tutti i bimbi delle varie squadre della regione si dividono in gruppi distinti da vari colori e si da il via al gioco) non esiste punteggio, Il tempo di gioco varia dai 18 minuti ai 24 a seconda della disponibilità del ghiaccio.Questo vale anche per la 10 che però gioca con le maglie della propria società.
Quest’anno si è creato un bel clima di compattezza e amicizia tra i ragazzi che sono allenati da Tito Meneghetti, Dvorak Karel, Alessandro Fontana, Branislav Okuliar e per i principianti da Ugo Da Rech.
L’unico rammarico è che l’avviamento non abbia tenuto fede alle aspettative della società, per il momento sono molto pochi i ragazzi che sono ritornati per indossare i panni da hockeysta.
Un grazie di cuore a tutte queste persone che si dedicano ai piccoli, “mission quasi impossible” perché oltre ad essere principalmente allenatore o responsabile devi essere per loro la figura che in quel momento sostituisce i genitori. Vista la carenza di impianti ci auspichiamo che in un futuro davvero vicino si possa collaborare con tutto l’agordino lasciando da parte inutili campanilismi per il bene dello sport e di chi lo pratica.

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