EIHC: Il bilancio di Stefan Mair

EIHC: Il bilancio di Stefan Mair

(Vienna) – L’Italia chiude l’Euro Ice Hockey Challenge con la sonora sconfitta per 7-0 contro la Slovenia ed un terzo posto che, nonostante tutto, ha messo in luce aspetti positivi. Stefan Mair parla della partita odierna e traccia un bilancio dell’avventura austriaca.

Una partita condizionata nel primo tempo da un errore in power play, poi la Nazionale è sparita dal ghiaccio.

Sparita dal ghiaccio non direi. Devo fare i complimenti ai ragazzi, perché non è semplice disputare tre partite in tre giorni a questi ritmi. La Slovenia, secondo me, è stata la squadra tecnicamente più completa del torneo con atleti che giocano in KHL. Noi abbiamo pagato degli errori madornali: abbiamo incassato due goal in superiorità e due goal nel turnover; abbiamo regalato quattro cinque goal. Ed è ovvio che il morale e le gambe vengono meno per tentare di tornare in partita.
E’ sempre facile giudicare una squadra solo ed esclusivamente per il risultato. Io mi prendo pienamente la responsabilità per questo risultato; noi abbiamo deciso, in comune accordo, sia come coaching staff, sia con Lou Vairo che con la Federazione di puntare sui giovani e noi questo percorso non lo lasciamo. Abbiamo previsto dei momenti negativi come oggi. Abbiamo scoperto dei giocatori che non pensavamo di avere e che potranno essere importanti in futuro, altri, ci siamo resi conto che non possono giocare a certi ritmi o a certi livelli, perché non sono pronti. Abbiamo valutato una cinquantina di giocatori, dobbiamo continuare con il cambio generazionale inserendo nuovi giocatori, inoltre non dobbiamo dimenticare che ci mancavano sette atleti di cui non possiamo farne a meno, al tempo stesso non vogliamo fare un passo indietro e richiamare altri veterani.

Nel complesso è stata una Nazionale disciplinata, in questo Euro Ice Hockey Challenge ha subito poche penalità (14’, di cui 8’ contro l’Austria, nda).

E’ un aspetto molto importante. Ho mostrato ai ragazzi il video di Austria-Slovenia, dove gli arbitri erano molto fiscali sui falli commessi utilizzando il bastone; di questo tipo di penalità, credo, ne abbiamo subita solo una. Questa è l’unica strada da percorrere: tenere il bastone basso ed angolare, se no a questi livelli non si può competere e queste partite servono a capire a che punto siamo.

Avete provato tanti giovani, l’ultimo arrivato, Giovanni Morini ha totalizzato tre gare, un goal ed è stato valutato miglior giocatore di Austria-Italia. Ti aspettavi un risultato del genere?

Non mi piace parlare dei singoli, ribadisco che se non avessimo intrapreso la politica dei giovani, questo ragazzo non avrebbe avuto la chance di giocare in Nazionale, o almeno, non adesso, forse tra due o tre anni. Non abbiamo avuto la possibilità di seguire Peter Hochkofler e Joachim Ramoser; noi li vogliamo inserire nella Nazionale Senior. Ci vuole tempo, questi giovani devono crescere, devono poter fare errori, come successo oggi, ad esempio, a Trivellato sulla superiorità numerica, ma questo ci sta; l’ho fatto partire in prima linea di proposito e io mi prendo la responsabilità. Abbiamo incassato un goal, colpa mia.

Da dicembre avete convocato sei oriundi (Marozzi, Sullivan, Ihnacak, DiCasmirro, Tudin e Scandella). Ne chiamerete altri o saranno questi gli unici che si aggregheranno alla Nazionale per i Mondiali di Prima Divisione di Cracovia?

Su due di quelli citati ci sono dei punti interrogativi per motivi personali. Vogliamo proseguire con la politica dei giovani e puntare anche su quelli assenti ora (Marco Insam, Anton Bernard, Diego Kostner, Joachim Ramoser, Peter Hochkofler). Non abbiamo nulla contro gli oriundi, anzi, gente d’esperienza come DiCasmirro serve, perché è positiva nello spogliatoio. Noi dobbiamo avere coraggio di dare spazio a qualche giovane.

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