Il Renon difende il trofeo conquistato in casa la scorsa stagione, alza la Coppa Italia sul ghiaccio dell’Agorà e termina la serata nel massimo della sportività al bar del palaghiaccio, con i ringraziamenti del coach Marty Raymond. Una cornice degna di una finale, un sogno sfiorato dal popolo rossoblù che abbraccia la sconfitta tra cori e applausi, e una conferma per il gruppo di Collalbo, raggiunto da qualche decina di sostenitori e iniettato di fiducia dopo la seconda coccarda di fila. La Coppa quest’anno è conquistata in trasferta, ma resta sull’altopiano. La soddisfazione dei Rittner Buam è tutta nelle parole di Luca Ansoldi, l’eccellente ex di turno, che non perde l’occasione di complimentarsi coi 3.555 spettatori dell’Agorà:
“E’ stato proprio bello per l’hockey giocare qua a Milano, sia stasera che ieri sera. Era la finale che volevo, ho tanti amici qui, sia sul ghiaccio che sulle tribune; è andata bene per noi ma i complimenti vanno anche al Milano“.
La svolta della partita nel terzo drittel, quando il Renon si è riportato in vantaggio rompendo l’equilibrio del match e allungando il punteggio sugli avversari:
“Abbiamo scelto di lasciarli sfogare e di dar loro ghiaccio nei primi due tempi cercando poi di vincere il terzo. Sapevamo che in questa bolgia era difficile vincere, ma ci siamo riusciti ed è andata bene“.
“Quest’anno siamo cresciuti tanto, siamo un gruppo giovane ma un gruppo che ha dimostrato di saper lottare. Quella di ieri è stata un gara diversa, oggi abbiamo sprecato qualcosa nel secondo drittel ma in queste due gare abbiamo giocato bene“.
“Una sconfitta a testa alta, purtroppo, è sempre una sconfitta. Loro hanno fatto gol su un cambio linea e da lì si è messa male. E’ una sconfitta da cui c’è molto da imparare. Aver raggiunto la finale è un risultato che dovremo ripetere anche in futuro, nei quarti di finale se ritroveremo la Valpe“.