È stato il primo giocatore cecoslovacco a giocare in NHL. Era il 1990 e Jagr fu la prima scelta, quinta assoluta, dei Pittsburgh Penguins, dove rimase per dieci anni. Dopo qualche stagione di alti e bassi esplose nel 1994-1995, annata ridotta per il lock out, dove fece 70 punti, frutto di 32 gol e 38 assist in 48 partite e poi ininterrottamente dal 1997 al 2001 vinse l’Art Ross Memorial Trophy come miglior marcatore. Durante il primo lockout, Jaromír Jágr tornò a giocare in Europa, prima nella sua città natale con l’HC Kladno, e poi, udite udite, in Italia con l’Hockey Club Bolzano; con i biancorossi disputò la fase finale del Torneo 6 nazioni, poi vinto. Tornato in USA, a Luglio 2001 passa ai Capitals, tanti punti ma pochi successi di squadra, e così il 23 Gennaio 2004 passa ai Rangers. Rimase fino al 2008; la sua stagione migliore con la maglia dei Rangers fu quella del 2005-06; 123 punti, 54 gol e 69 assist, in 82 partite, che gli garantirono il Lester B. Person Award. Nel 2008 tornò in Europa, in Russia, con l’Avangard Omsk, tre stagioni ed una Continental Cup vinta nel 2011.
Il 2 aprile del 2013 passa ai Boston Bruins, dove esordisce due giorni dopo, segnando il gol vittoria nella partita con i New Jersey Devils, la sua squadra attuale. Tra i successi due Stanley Cup vinte con i Penguins, un oro ed un bronzo olimpico, un oro ed un bronzo ai Mondiali. E poi, a livello individuale, tanti ma tanti trofei. Non c’è dubbio, Jagr è un giocatore che di diritto entra, è entrato ed entrerà nella Hall Fame del globo a qualsiasi latitudine e a qualsiasi campionato che ha avuto ed avrà ancora la fortuna di vederlo giocare.