Western Conference: due coppie al comando della Pacific e della Central

Western Conference: due coppie al comando della Pacific e della Central

Pacific Division di Giuseppe Poli

Mese di Novembre all’insegna ancora di Ducks e Canucks che guidano a pari punti, 33, la Pacific Division ed occupano la terza posizione in Western Conference. I canadesi giocano 14 incontri e ne perdono solo cinque: Detroit, Anaheim, Arizona, la più brutta dal punto di vista del risultato, Los Angeles e Nashville. Poi solo vittorie tra cui la replica con i Ducks, e i derby con Ottawa e due volte con Edmonton. Punti di forza Vrbata, 10 reti fino ad ora, Daniel Sedin, 17 assist, e Nick Bonino, ex Egna e Ducks, 19 punti (7 goal e 13 assist). Mese di alti e bassi per le Papere; 13 partite disputate e solo cinque vittorie: Colorado, Los Angeles, Vancouver, Arizona e Calgary. Poi otto sconfitte tra cui da sottolineare le ultime due contro Chicago, 1 a 4, e San Jose, 4 a 6. Tra i migliori Corey Perry, 14 goal, Getzlaf, 15 assist. Sul terzo gradino del podio segue ad un solo punto dalla vetta, Calgary. Tredici match è solo quattro sconfitte, Anaheim, Chicago, Carolina e Tamba Bay, tra le nove vittorie da segnalare i derby con Montreal ed Ottawa. Quarta posizione per i campioni in carica di Los Angeles a quota 29, alle prese con un mese di Novembre dove le vittorie sono state sei su tredici incontri: Dallas, Vancouver, Anaheim, Florida, Carolina e Minnesota. Un pó pochi e zona playoff a rischio, visto che Kopitar e soci occupano una delle due Wild Card della Western Conference; l’altra al momento è per Winnipeg. Brutto inizio di stagione per San Jose che con 29 punti occupa il quarto posto in Division, e fuori dai playoff. Tredici partite e solo cinque successi, compresa l’ultima, forse la più importante, con i Ducks. Le altre vittorie con Tamba Bay, Dallas e Carolina fuori casa e Islanders tra le mura amiche. Se gli Squali piangono certo non possono ridere Arizona ed Edmonton. I Coyotes, 21 punti, vincono cinque gare: San Jose e Ducks ai rigori, Edmonton, Vancouver e Toronto. Gli Oilers chiudono la classifica a quota 14, e mese terribile, visto che vincono solo con Buffalo e Rangers. Purtroppo la squadra canadese allenata da coach Eakins non riesce a smuoversi dalle ultime posizioni da oramai troppo tempo. Al momento occupa oltre all’ultimo posto in Division anche l’ultimo posto in Cinference e penultimo in classifica di Lega davanti solo a Columbus. C’è da chiedersi quando finirà la pazienza dei suoi tifosi. In testa alla classifica marcatori di raggruppamento Giordano, CGY, a quota 25 punti; segue il compagno di squadra Hudler a 23 e la coppia Getzlaf, ANA, e H. Sedin, VAN, a 22. Tra i goalie in testa Quick, LAK, con il 92.9% di saves, segue Dubnyk, ARI, con 92.2% e Ramo, CGY, con 91.9%.

Classifica: VAN e ANA 33, CGY 32, LAK 29, SJS 26, ARI 21, EDM 16

Central Division di Thomas Valeruz

Con 4 vittorie consecutive i Predators raggiungono la vetta della Central Division e si candidano convincentemente per un posto nei playoffs. La chiave di questo risultato è senza dubbio la difesa, la meno battuta di tutta la lega con sole 46 reti subite tenuta in piedi da un grande Pekka Rinne, bravo a parare con il 93.3% i tiri scagliati dai suoi avversari. Altro punto di forza della compagine di Nashville è la Bridgestone Arena, diventato fortino “quasi” inespugnabile viste le 10 vittorie su 12 match disputati. Se coach Laviolette riuscirà a raddrizzare un attacco sterile (con “sole” 64 reti segnate è il 19esimo assoluto della lega), che segna troppo poco per ambire ad un futuro nella post season, i Predators saranno sicuramente candidati ad un posto nei playoff.

Perdono una posizione in classifica, ma rimangono in corsa i St. Louis Blues, che con 34 punti a parimerito con i preds guidano la Central Division. Nonostante i risultati siano dalla loro parte, con 7 vittorie nelle ultime 10 partite disputate, i numeri non sono così rosei: con 66 reti segnate l’attacco di St. Louis è nella metà più bassa della classifica, nonostante Tarasenko sia nella top ten tra gli scorer, mentre la difesa gira bene grazie all’innesto di Elliott che para col 93.1% e ben sostituito da Allen negli 11 incontri disputati. La difesa però soffre il confronto con le due migliori assolute, che sono Predators e Blackhawks ovvero le dirette rivali per la corsa alla Central Division, e questo potrà creare dei problemi nel lungo periodo. Rimontano decisamente i Chicago Blackhawks, con 3 vittorie consecutive e 8 nelle ultime 10 partite giocate. La difesa dei Blackhawks è tornata ad essere la difesa che è valsa alla compagine di Chicago l’ultima Stanley, con Corey Crawford baluardo nelle penne nere che vale agli Hawks la seconda miglior difesa del campionato, ma anche l’attacco ha ricominciato a segnare trascinato dalla coppia Kane Toews e che vale di fatto la miglior differenza reti della lega (alla pari di quella dei Penguins) nonostante le 7 reti in meno segnate. 3 punti sono recuperabili nei confronti di chi la precede, per tutte e 3 le squadre sarà una dura battaglia. Tabellino di marcia negativo invece per i Jets, che navigano però a 28 punti e stabilmente in seconda posizione. La buona difesa (56 reti subite, settima assoluta in campionato) tiene a galla un attacco decisamente inconsistente, terzo peggiore del campionato. Le buone prestazioni di Pavelec e Hutchinson non possono compensare la quasi totale assenza di Ladd e soci, con il top scorer che realizza solo 16 punti (8+8), meno della metà di quelli segnati da Crosby. Coach Paul Maurice è ad un bivio: se riesce a trovare la quadratura del cerchio e il suo attacco comincia a diventare realizzativo si ritroverebbe con una buona squadra tra le mani che può dire la sua, altrimenti se la difesa dovesse cominciare a perdere qualche colpo il baratro è assicurato.

Si torna a “sorridere” dopo l’avvio in negativo tra le fila dei Minnesota Wild, quinti a 27 punti. Negli ultimi 10 incontro i ragazzi guidati da coach Yeo sono riusciti ad inanellare 6 vittorie su 10 incontri, facendo dell’XCel Energy Center la propria fabbrica di punti (7 vittorie su 10 incontri in casa). Fuori casa le cose non vanno così bene, in quanto lontano dalle mura amiche i selvaggi hanno incassato 7 sconfitte e realizzato 6 vittorie. Come le altre squadre in lotta per la Central Division, la difesa è decisamente valida (5 assoluta con 55 reti subite) con un buon Kuemper, mentre l’attacco è abbastanza sterile, guida la seconda metà della classifica assoluta e per Parise e compagni servirà cambiare marcia. Cambia la tendenza sull’equilibrio difesa/attacco e arrivano i disastri. I Dallas Stars sono sesti assoluti a -11 dalla vetta nonostante il miglior attacco assoluto della Central Division (70 reti segnate) e 11esimo assoluto della lega, trascinato da un Tyler Seguin sempre più leader e sul podio tra i migliori marcatori del torneo. Serve a poco però avere un attacco ottimo quando si ha una difesa colabrodo: con 84 reti subite è la terza peggior difesa del torneo, meglio solo di Columbus ed Edmonton, e nonostante negli ultimi incontri siano riuscirti a fare 5 vittorie e 4 sconfitte i numeri sono impietosi. Lethonen è da 6-, con il 90,5% di parate, mentre decisamente insufficiente Linkback con cui gli Stars non sono riusciti a conquistare nemmeno una vittoria (86.1%). Sullo stesso piano ci sono anche i Colorado Avalanches, ultimi a parimerito con i texani. Gira leggermente meglio la difesa (79 reti subite) e leggermente peggio l’attacco, ma il risultato non cambia: il bilancio parla di una squadra che sta occupando l’ultima piazza nella Central Division e il ventiquattresimo assoluto nella lega, e nelle ultime 10 partite con 5 vittorie e 5 sconfitte non si sono visti ampi margini di miglioramento. Con l’organico a disposizione, coach Roy dovrà tirare fuori qualcosa dal cappello per ribaltare la situazione o decidere di re-indossare i gambali per aiutare la sua difesa a reggere il confronto con gli avanti avversari.

Classifica: NSH 34 (23), STL 34 (24), CHI 31 (24), WIN 28 (25), MIN 27 (23), DAL 23 (24), COL 23 (25)

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