Torino Bulls-Alleghe, parla il capitano Silvia Carignano

Torino Bulls-Alleghe, parla il capitano Silvia Carignano

(com. stampa HC Torino Bulls) – La sfida della serie A dei Torino Bulls è anche la sfida di Silvia Carignano, rientrata nell’hockey su ghiaccio con la maglia gialloblu dopo due anni di interruzione dell’attività.

“Ultimamente mi sono dedicata all’inline” spiega, “ma adesso sto cercando di allenarmi di più per recuperare la forma migliore”.

La condizione sembra averla già trovata, a giudicare dalla prestazione messa in pista nell’ultima partita di campionato contro le Lakers di Egna, decisa (oltre che da una grande prova difensiva di squadra) proprio da una sua tripletta:

“Vincere la nostra prima partita è stato fantastico e sono contenta per i 3 gol” afferma, “segnare il primo per questa nuova formazione è stato davvero emozionante. Ripensando all’esordio di sabato abbiamo sentito la tensione ma l’abbiamo trasformata in grinta e tanta voglia di giocare. Personalmente ero molto agitata nel capitanare una squadra appena nata, che affrontava la sua prima partita. Bolzano era nettamente più forte ma sono comunque contenta di come abbiamo affrontato il match; eravamo poche e alla fine abbiamo sentito anche un po’ di stanchezza”.

Sabato alle 18 la compagine femminile dei Torino Bulls scenderà nuovamente in campo al PalaTazzoli, per la terza giornata di serie A contro l’Alleghe. La formazione veneta ha vinto l’unica partita finora giocata, all’over time contro Egna; la sfida del fine settimana si prospetta dunque equilibrata e le gialloblu cercheranno la seconda soddisfazione nel primo campionato della loro storia. Una bella avventura anche per le molte giovani che compongono il roster, provenienti dal vivaio gialloblu e dai settori giovanili di Valpe, Como e Pinerolo.

“Siamo una squadra con giocatrici 14enni e altre molto più esperte” prosegue Silvia Carignano, che con i suoi 27 anni e la sua fantastica carriera appartiene senza dubbio a quest’ultimo gruppo “mi piace allenarmi con ragazze molto giovani, incoraggiarle, dar loro consigli, vederle crescere e impegnarsi per migliorare. E allo stesso tempo mi diverto a giocare con le compagne più “anziane”, che conosco da una vita”.

“La squadra è nata solo due mesi fa e viste le società di origine delle varie giocatrici ci ritroviamo tutte insieme solo in occasione delle partite e di qualche seduta di allenamento” continua il capitano gialloblu, “ma il gruppo è unito come se si frequentasse da tempo con continuità. Questa intesa non può che aiutarci anche sul ghiaccio e credo che sia il nostro principale punto di forza”.

Vista l’età media della rosa, l’obiettivo della stagione non è vincere ma migliorare e divertirsi, gettando le basi per un futuro ricco di soddisfazioni.
Magari le stesse che Silvia Carignano ha collezionato nel corso della sua carriera, cominciata all’inizio degli anni ’90 a Torre Pellice, sulle orme del fratello Daniele.

“Volevo imitarlo in tutto, così misi i pattini ai piedi e mi buttai nell’hockey. Fino a 14 anni giocai nelle categorie miste, poi passai nella femminile, tra All Star, Draghi e Real Torino”.

Ma è in nazionale che Silvia ha raccolto i risultati migliori, partecipando a tre edizioni dei Campionati Mondiale e soprattutto alle Olimpiadi di Torino del 2006.

“Difficile descrivere le sensazioni che ho provato ai Giochi, a 18 anni e in casa; semplicemente un sogno. La cerimonia di apertura, con la sfilata degli atleti in un’atmosfera davvero incredibile, le partite giocate in un palazzetto gremito e contro avversarie fortissime, come Canada e Russia. Sono cose che porterò sempre con me”.

E per essere sicura di non dimenticarsele, “Sissi” si è anche tatuata un ricordo sul braccio. Adesso, dopo un periodo di pausa, si è rituffata nell’hockey, la passione di una vita. Per la prima volta ha indossato la maglia dei Torino Bulls e da un paio di mesi sta guidando le compagne più giovani nel primo campionato di serie A della storia gialloblu, un progetto in cui la società crede fortemente. E i tre gol contro Egna sono solo una parte di ciò che Silvia Carignano può dare alla squadra; l’esempio, la grinta, la voglia di giocare e di allenarsi, forse, valgono molto di più.

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