Metallurg Magnitogorsk a Cortina, l’intervista a Mike Keenan

Metallurg Magnitogorsk a Cortina, l’intervista a Mike Keenan

(Comun. stampa SG Cortina)

MIKE KEENAN

Nato nel 1949 in Ontario, Canada, Mike Keenan inizia ad allenare in NHL nella stagione 1984-1985 alla guida dei Philadelphia Flyers dopo aver vinto, due anni prima, il campionato AHL.

Alla prima stagione in NHL vince il premio come miglior coach dell’anno.

Negli anni successivi siederà, come capo allenatore, sulle panchine di Philadelphia Flyers, Chicago Blackhawks, St. Louis Blues, Vancouver Canucks, Boston Bruins, Florida Panthers, Calgary Flames. Con i New York Rangers, nella stagione 1993-1994, vince la Stanley Cup.

In Russia per allenare il Metallurg Magnitogorsk, conquista subito la Gagarin Cup (il corrispondente della Stanley Cup per l’NHL) e il titolo di miglior allenatore della stagione, dopo un’appassionante finale con il Lev Praha allenato anche da Ivano Zanatta.

 

Il Metallurg Magnitogorsk e Mike Keenan per la prima volta in ritiro a Cortina.

Come non godere della bellezza di questo posto? Ti guardi in giro e sei circondato dalle Dolomiti. Credo che i nostri giocatori potranno essere molto motivati e stimolati da tutto l’ambiente che li circonda. Le attrezzature sono ottime, le persone sono molto disponibili, credo proprio che i giocatori siamo molto soddisfatti di essere qui e che lavoreranno molto bene nei prossimi dieci giorni.

 

Dopo una lunga carriera in NHL lei ha deciso di cambiare continente e di allenare in KHL. Quali sono le motivazioni di questa decisione?

Avevo voglia di tornare ad allenare di nuovo e sono stato molto fortunato nel ricevere l’interesse di Viktor Rashnikov e di Gennady Ivanovich che mi hanno offerto questa opportunità. Oltre a ciò, c’era il desiderio di provare una nuova esperienza dal punto di vista culturale: poter conoscere meglio la cultura russa e la cultura di tutte le altre nazioni che con le loro squadre fanno parte della KHL ha giocato un ruolo fondamentale.

 

Qualche mese fa lei, alla guida del Metallurg Magnitogorsk, ha disputato la finale KHL contro il Praga. La persona che ha fortemente voluto che voi foste qui in ritiro, Ivano Zanatta, lavorava proprio nella squadra che avete affrontato.

È stata una finale incredibile, una sfida entusiasmante. Credo che la KHL possa essere orgogliosa di quelle partite. Ovviamente arrivare a giocare gara-7 in una finale significa vivere delle emozioni molto intense nonostante io abbia una vasta esperienza in serie che vengono decise all’ultima partita. Quello che ha permesso al Magnitogorsk di vincere per la prima volta la Gagarin Cup è stato l’essere riusciti a sfruttare al meglio il fattore campo.

 

Quali sono le maggiori differenze tra il campionato KHL e la NHL?

La maggiore differenza è la dimensione delle piste ghiacciate. In NHL la dimensione è unica. In KHL abbiamo tre diversi tipi di campi di gioco: abbiamo campi con le dimensioni che utilizza la NHL, altri con le dimensioni Olimpiche e poi abbiamo dei campi di gioco (in Croazia, Repubblica Ceca e, prossimamente, anche in Finlandia) che sono degli ibridi tra gli altri due. In questo modo un allenatore si trova costretto a studiare tre tipi di strategie di gioco differenti in base alla squadra contro la quale si andrà a giocare. Quando si gioca contro squadre il cui campo di gioco non è delle dimensioni standard per la NHL, si dispone più spazio per sviluppare il proprio gioco e come allenatore bisogna riuscire ad imparare questa cosa e cercare di insegnarla ai propri giocatori.

 

I migliori giocatori dello scorso campionato KHL sono stati quelli che lei schierava nella prima linea, e che in questi giorni vediamo pattinare sul ghiaccio dell’Olimpico: è stato difficile trovare il giusto equilibrio tra loro?

Loro hanno fatto un grandissimo lavoro l’anno scorso: sono orgoglioso di quanto hanno fatto. In particolare, in alcuni periodi hanno dovuto sostenere dei minutaggi sul ghiaccio molto alti e il loro rendimento è stato sempre costante. Posso dire che hanno svolto un lavoro eccezionale dall’inizio fino al termine della stagione.

 

Il prossimo anno alcuni team non saranno ai nastri di partenza della KHL, mentre dei nuovi team prenderanno il loro posto. Come vede la stagione che inizierà a breve?

Sarà una stagione molto interessante. Molti team sono migliorati e ci sarà una squadra che viene da una nazione con una grande tradizione hockeystica, la Finlandia. Sfortunatamente il prossimo anno la Repubblica Ceca non avrà la sua squadra in KHL, ma è importante che i giocatori che componevano il roster del Praga si siano accasati in altre squadre. C’è anche da dire che la rivalità tra le squadre probabilmente aumenterà, dal momento che con il nuovo calendario ci si troverà ad affrontare più spesso le squadre che fanno parte della propria division.

Foto credit: Josef Nachtigal

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