di Thomas Valeruz e Luca Tommasini
Bolzano – Alla presenza degli organi di stampa, il presidente della Federazione Italiana Sport Ghiaccio Andrea Gios, il vicepresidente Reihnard Zublasing, il responsabile settore hockey Tommaso Teofoli e l’esperto tecnico internazionale Stefan Mair hanno presentato le principali novità che caratterizzeranno il nuovo hockey nazionale.
Vogliamo mettere come focus della nostra programmazione gli atleti, sviluppando progetti di medio lungo termine centrati sulla crescita dei giovani atleti e dando la possibilità, a tutti gli atleti che vogliono eccellere nello sport che amano, di avere i mezzi e gli strumenti per poterlo fare.
Siamo stati costretti a prendere delle decisioni difficili e radicali, l’hockey italiano si è trovato davanti ad un baratro. Quando si è prospettata la possibilità che a giocare il campionato italiano sarebbero state solo sei squadre si è dovuti intervenire, ma cerchiamo di lavorare in maniera che queste scelte siano condivise da tutti per guardare avanti insieme verso un futuro florido dell’hockey italiano.
Ha preso parola poi Tommaso Teofoli, presidente dimissionario della LIHG e neo responsabile del settore hockey della Fisg, c
Stefan Mair, tecnico degli Schwenninger Wild Wings partecipanti alla DEL, è intervenuto sull’Agenda Hockey 2022 della quale fa parte insieme ad altri tecnici: Io insieme ai miei colleghi lavoreremo per portare la nostra esperienza maturata nei campionati ai quali partecipiamo (LNA con Scandella, KHL con Zanatta, DEL con Mair e Cortina ndr) e sviluppare un progetto comune per fare crescere l’hockey in Italia. Non guarderemo alla nazionale senior, ma ci concentreremo per rilanciare il settore giovanile partendo dall’Under 14 in su.
Interessante l’esordio di Zublasing relativamente all’Agenda Hockey 2022: “Quando, tramite Stefan Mair, abbiamo contattato Lou Vairo per partecipare al nostro progetto, dopo averci dato la propria disponibilità ci ha detto: ”io lo dicevo già trent’anni fa, finalmente siete arrivati a questa soluzione!”. Poi è intervenuto nel merito delle difficili scelte fatte dalla federazione dimostrando anch’egli grande determinazione: ”Ognuno deve fare la propria parte, noi abbiamo preso delle decisioni difficili ma ci abbiamo sempre messo la faccia”.
Uno dei punti cardine voluti fortemente dal neopresidente della federazione Gios riguarda il veto contrario della federazione alla INL. In sintesi nessuna squadra italiana potrà più partecipare a un campionato estero di livello inferiore a quello della Serie A o Elite A che dir si voglia. E’ su questo aspetto che ruota tutta l’organizzazione del movimento italiano: per venire incontro alle richieste delle squadre che l’anno scorso erano impegnate nella competizione vinta dall’Egna, quindi oltre alle Oche anche Gherdeina, Appiano, Merano e Caldaro, la Federazione ha deciso di ridurre a quattro il numero degli stranieri schierabili sul ghiaccio per ogni squadra (un massimo di cinque con turnover). Per questo motivo è stato anche posposto il termine ultimo di iscrizione, fissato al 15 luglio.
Una decisione che sicuramente non farà piacere ai vertici della INL, anche se Gios si affretta a chiarire che gli accordi con gli austriaci erano riferiti solo e unicamente alla stagione 2013-14, ma che dall’altra potrebbe invece ingolosire le italiane: il Gherdeina, ad esempio, non ha affatto nascosto una profonda soddisfazione per questa decisione. Il ritorno di una società importante nel campionato italiano, la soddisfazione nel vedere accontentate le richieste che fino a un anno fa sembravano irraggiungibili (i quattro stranieri, appunto) e, soprattutto, i costi delle trasferte che subirebbero un drastico calo che farebbe respirare le casse delle società in questione. Una Elite A che ha quindi l’occasione di rinfoltirsi e che cerca di venire incontro alle richieste delle società italiane, ma che fa anche la voce grossa con il divieto di iscrizione alla INL: attenzione, il veto vale come detto solo per campionati inferiori. Nessun problema se una squadra italiana volesse, come il Bolzano, fare il salto di qualità in EBEL o in altri campionati più blasonati: “Squadre come il Bolzano, visti inoltre i risultati, fanno pubblicità all’hockey italiano – chiosa Gios – che evidentemente a livello dirigenziale non ha nulla a che invidiare a quello austriaco”. Sorvolando per ora sul fatto che l’amministratore delegato dei Foxes Dieter Knoll sia sparito nel nulla lasciando i tifosi in balia di un assordante silenzio. A tal proposito, paventando una remota (o forse no?) ipotesi di un ritorno dei biancorossi in patria, Gios ha affermato che la società del capoluogo altoatesino verrebbe ben riaccolta dalla Federazione. La domanda è: le società italiane sarebbero altrettanto ben disposte?
Nel question time, il presidente Gios ha affrontato anche il caso dei mondiali di prima divisione in programma in Ucraina, comunicando che probabilmente la IIHF rigetterà l’assegnazione, e la propria volontà è quella di organizzare questo importante evento in Italia per portare l’hockey internazionale davanti al grande pubblico.