Di Andrea Triunfo
Montréal Canadiens @ New York Rangers [0-0; 0-1; 0-0] / New York Rangers vincono la serie 4-2
E’ storia al Madison Square Garden. Alain Vigneault e i suoi New York Rangers sono i primi finalisti della Stanley Cup 2013/2014; dopo una vittoria risicata per 1-0 sui Montréal Canadiens, le Blueshirts vincono la serie 4-2 ed approdano dopo vent’anni esatti alle finali, ricalcando le orme di Mark Messier & co. Novità per entrambe le squadre nel line-up, con gli americani che schierano lo svizzero Diaz al posto dello squalificato John Moore in difesa, mentre i canadesi riaccolgono Prust, sostituto di Weise. Passa poco più di un minuto e mezzo dopo l’ingaggio iniziale che Zuccarello ha subito una grande opportunità per segnare, ma, una volta arrivato a tu per tu con Tokarski, si fa fermare dal goalie canadese. A circa metà periodo, è sempre la stecca del giocatore norvegese ad impegnare il portiere avversario dopo uno scambio col compagno di linea Dominic Moore, senza trovare però la rete. La risposta canadese avviene sul finale di periodo per mano di Galchenyuk che, servito da Eller, si vede parare il suo backhand da Lundqvist. Nel secondo drittel sempre meglio i Rangers, con Stepan che sfiora la rete in powerplay, mentre Montréal ringrazia di aver trovato uno come Tokarski a sostituire Price. A cinque minuti dal termine del periodo però, siamo testimoni della parata più decisiva della serie: Staal libera male, Vanek intercetta il disco e s’invola verso la porta, dopodichè il giocatore austriaco starebbe per servire di backhand lo smarcatissimo Bournival ma Girardi, distesosi per evitare il passaggio devia il puck verso la porta di Lundqvist; se al posto dello svedese ci fosse stato qualsiasi altro portiere probabilmente il disco sarebbe finito dentro, ma con un riflesso pazzesco “The King” riesce col blocker, dopo aver lasciato la stecca, ad impedire che il disco finisca in porta, salvando Girardi, i Rangers e i diciottomila del MSG, oltre che guadagnarsi la save della serata, e forse, della serie. Passano solamente 120 secondi e i padroni di casa finalmente colpiscono : McDonagh lavora un disco in balaustra per Boyle, il quale con un gran passaggio trova smarcato Moore nello slot, alchè il numero 28, assolutamente indisturbato, realizza la sua terza rete dei playoffs, portando avanti i Rangers. Conclusosi anche il secondo periodo, Montréal inizia il terzo in modo ancor peggiore, rischiando di prendere altri goal, se non fosse che Tokarski sia di diversa opinione. Dopo 6 minuti Zuccarello, in piena velocità, aggira la gabbia canadese per un wrap around, ma sempre Tokarski, questa volta in spaccata, nega il goal al norvegese. Un minuto dopo il portiere dei Canadiens è chiamato nuovamente al dovere, fermando due volte le conclusioni ravvicinate di Brassard in powerplay, diventando così l’unica speranza a cui i canadesi si possono aggrappare. A due e mezzo dalla fine, un’altro brutto cambio dei Canadiens innesca il breakaway di Brassard che, come in gara 4, tenta di sorprendere Tokarski con uno slapshot, ma ad uscirne vincitore questa volta è il portiere canadese. Nei successivi minuti Montréal è inoffensiva, e dunque New York può celebrare la vittoria,lo shutout e la finale meritatamente conquistata. Una menzione d’onore va però al giovane Dustin Tokarski, che ha dimostrato di essere un grande rimpiazzo per Price, giocando, a parte gara 1, una serie positiva, compiendo parate di qualità. Nota di colore: nessuno tra le fila dei Rangers ha alzato e neanche toccato il Prince of Wales Trophy, la coppa assegnata ai vincitori delle Eastern Conference Finals: una superstizione questa che si perpetua tra una parte dei giocatori NHL che giudicano la Stanley Cup (The Mug – La tazza – come viene chiamata dai tifosi) l’unico vero trofeo che debba essere alzato e toccato.
Ma adesso, dopo la vittoria e i festeggiamenti, nella Grande Mela sono pronti a spostare il loro fuso orario perchè stasera (stanotte in Italia), in California, potremmo scoprire l’avversaria dei Rangers in finale; da una parte i Kings, in vantaggio 3-2 nella serie, dall’altra i campioni in carica di Chicago, che puntano alla rimonta. In caso di vittoria di questi ultimi potremmo assistere ad una nuova finale tra due delle Original Six, altrimenti, ci toccherà fara la spola tra le due città più importanti d’America.
Reti: 38:07 Moore (0-1)