Il coach del miracolo, così è stato soprannominato dai tifosi biancorossi, e come dar loro torto. Tom Pokel ha guidato con esperienza e maestria la truppa altoatesina all’incredibile conquista della EBEL: con una squadra costruita poche settimane prima dell’inizio delle danze, da outsider della Lega. Il suo lavoro attento, preciso e metodico si è fatto sentire in breve tempo all’interno dello spogliatoio dei Foxes: questa EBEL l’ha vinta proprio lo spogliatoio, non i singoli, ed era guidato da Pokel. Ma tutte le belle storie devono finire, resta un pizzico di rammarico a Bolzano per non essere riusciti a trattenerlo ancora. Il coach però voleva un contratto pluriennale e Dieter Knoll non se l’è sentita, memore di brutte esperienze. Tant’è che quindi Pokel, dopo ben 5 anni in Italia (tre a Pontebba, uno ad Alleghe e uno appunto a Bolzano) fa le valigie e torna in Austria, dove aveva già allenato Feldkirch, Lustenau, Graz e Zell am See. D’altronde le sirene si erano accese sullo statunitense ed erano molte le società pronte ad accaparrarselo: la gara l’ha vinta il Vienna, che deve rifarsi da una stagione piuttosto deludente e che, soprattutto, giocherà la Champions League così come il Bolzano.
Già, il Bolzano. Perso Pokel, cosa resta adesso ai biancorossi? In realtà di concreto assolutamente nulla. Non esiste una squadra, in questo momento, soltanto una lunga lista di nomi da scremare, così come alcuni membri della stagione passata da confermare. Rumors, niente più. La Champions League però si avvicina e da lieto evento potrebbe presto trasformarsi in minaccia. Il via è previsto per il 21 agosto, ma la squadra dovrebbe essere fatta come minimo per inizio luglio, contando i tempi di trasferimento degli stranieri. I tifosi attendono.