Mondiali 2014 Gruppo A: i precedenti con Canada e Slovacchia

Mondiali 2014 Gruppo A: i precedenti con Canada e Slovacchia

Può essere considerato l’incontro con il Canada una sorta di derby? Probabilmente, per i tifosi italiani che amano l’hockey canadese o per coloro che hanno affibbiato all’Italia il nomignolo di “Little Canada”, sì. Sicuramente lo era per quegli italocanadesi che, nel 1982, con la maglia azzurra parteciparono al Mondiale in scena a Tampere. Il cammino del Blue Team, fino a quel momento, fu impegnativo e tolse molte energie ai giocatori italiani, tanto che, alla vigilia del match, all’allenamento facoltativo fissato da Dave Chambers, si presentarono solo gli atleti poco utilizzati. Il Canada rappresentava un baluardo difficilmente superabile, inoltre nelle file c’era un certo Wayne Gretzky, all’epoca ventunenne, soprannominato “Mister miliardo”, già capace di deliziare i palati fini degli amanti dell’hockey. William Barber aprì le marcature al 14.51, poco più tardi Dave Tomassoni stese Gretzky e si accomodò in panca puniti, il terzo difensivo italiano fu preso d’assalto, Rick Bragnalo intercettò il disco e s’involò verso Greg Miller che venne trafitto da Cary Farelli. Il goal subito in power play fu un onta che il Canada doveva cancellare al più presto. Nella frazione centrale i nordamericani cinsero d’assedio la gabbia italiana, tuttavia non fecero i conti con Jim Corsi, il quale si erse a muro neutralizzando tutti i tentativi avversari fino al 34.40, quando Robert Ganey, in mischia, trovò lo spiraglio dove far passare il disco. Dispettosi quanto i migliori folletti della tradizione celtica, i ragazzi di Chambers colpirono, ancora una volta, pareggiando in inferiorità ad 1” dal secondo intervallo con Bragnalo. Non solo, al 42.28 Conny Priondolo creò imbarazzo tra gli avversari con il goal del momentaneo 3-2. Allibiti da tale situazione gli uomini guidati da Marshall Johnston andarono alla ricerca del pareggio che maturò al 56.39 con John van Boxmeer in situazione di superiorità.

Bilancio
Partite disputate: 18
Vittorie Italia: 0
Pareggi: 2
Vittorie Canada: 16
Reti Italia: 17
Reti Canada: 75

Cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Questa regola matematica è applicabile in campo hockeistico all’Italia quando si tratta di delineare il bilancio con le Nazionali eredi dell’ex Cecoslovacchia. Il minimo comune denominatore con Repubblica Ceca e Slovacchia è lo zero nella casella vittorie, ma a differenza dei cechi, gli slovacchi, non sempre hanno avuto vita facile con gli Azzurri. Successe nel primo confronto ai Mondiali del 1997 a Tampere: entrambe le formazioni, dopo i gironi eliminatori, furono dirottate in quello di retrocessione che avrebbe determinato la rappresentativa che, tra le sei che componevano il gruppo, avrebbe disputato i gruppi di qualificazione in programma nel novembre successivo. Con la vittoria ottenuta nella prima giornata contro la Germania (5-2) e grazie ai punti conquistati nella prima fase contro Lettonia (5-4) e Norvegia (2-2), mantenuti anche in questa fase, il Blue Team scese sul ghiaccio con la Slovacchia con l’obiettivo di raggiungere il settimo posto. I goal di Roman Stantien (3.30) e Jan Pardavy (9.26), ambedue in power play, complicarono i piani Azzurri. Col passare dei minuti i ragazzi guidati da Brian Lefley riuscirono a ribaltare il punteggio a proprio favore con le realizzazioni di Roland Ramoser (15.05), Tony Iob (16.24) e Lucio Topatigh (25.29) in situazione di superiorità. La risposta slovacca non si fece attendere, il preciso diagonale di Roman Kontsek, al 32.53, portò in equilibrio il match, mentre Pardavy, ad inizio terzo periodo, chiuse ogni discorso con la rete del definitivo 4-3 realizzata con la complicità del power play.

Bilancio
Partite disputate: 6
Vittorie Italia: 0
Pareggi: 0
Vittorie Slovacchia: 6
Reti Italia: 12
Reti Slovacchia: 22

 

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