Mondiali 2014 Gruppo A: Trivellato e Pokel nel dopo Italia-Danimarca

Mondiali 2014 Gruppo A: Trivellato e Pokel nel dopo Italia-Danimarca

di Tony Puma ed Emanuele Badessi

(Minsk) – Alex Trivellato si presenta nella mixed zone mortificato, la sua espressione sul viso è la fotografia dello stato d’animo dei ragazzi di Pokel. Di chi sa di aver sprecato un’occasione più unica che rara. Di quelle che passano una sola volta nella vita.

Un palo e un goal incassato nei primi tre minuti di gioco. Una gara subito in salita.

Sì, è vero, ma abbiamo giocato molto nel primo tempo ed abbiamo creato diverse occasioni per segnare. Purtroppo, dopo la traversa contro la Norvegia, anche il tiro di Rocco non è entrato.

Il power play è una fase di gioco da migliorare in questa squadra?

Non giochiamo male, forse dovremmo cercare maggiormente il tiro. Penso che il power play vada abbastanza bene.

Come giudichi questa tua prima esperienza ad un Mondiale di Top Division?

Sono abbastanza contento di come sto giocando, anche se, dopo la sconfitta di oggi, sono un po’ frustrato, perché avevamo bisogno di vincere contro la Danimarca. Per il resto, penso, di far bene, anche se non si può far bene abbastanza.

Domani affronterai Jagr, uno dei più forti giocatori della storia dell’hockey. Cosa significa per te?

Sono emozionato. Mi servirà per capire qual è il mio livello giocando contro queste superstar.

Riuscirà l’Italia a conquistare punti contro le big?

Se giochiamo come squadra qualche punto riusciamo a conquistarlo.

 

Analizzando l’andamento del match contro la Danimarca, coach Pokel, come affermato poco prima in conferenza stampa, non è arrabbiato come ci si potrebbe aspettare ma, come ammesso da lui stesso, si sente frustrato. Pokel infatti ha visto una buona attitudine mentale da parte dei suoi giocatori che, al primo cambio, hanno trovato sulla loro strada il palo a negare il vantaggio, dopo di che su un passaggio errato è arrivato il gol del vantaggio danese. Pesantissimo a livello mentale per Pokel è stato poi l’uno-due in 30” che ha tagliato le gambe ai giocatori del Blue Team, dopo che la sua squadra aveva avuto l’opportunità a loro volta di portarsi in vantaggio. Proprio in relazione alla gestione del puck, Pokel pone l’accento sul fatto che l’Italia deve cercare un gioco semplice, evitando ad esempio passaggi in mezzo a due avversari che sono preda dei difensori avversari e lavorando sui turnover e sui breakaway: quando abbiamo giocato semplice ne sono uscite delle opportunità. Molto buona, secondo il coach, anche la gestione della “scatola” durante le fasi di inferiorità La differenza con la Danimarca per Pokel è stata proprio nella gestione del puck, vista anche la presenza nelle file danesi di 5 NHLer e 8/9 giocatori provenienti da un campionato competitivo come la DEL, il team danese ha messo in pista un gioco più solido ed una migliore circolazione del disco. Pokel rende onore al gioco dei danesi che, dice il capo allenatore italiano, hanno bloccato molti tiri dei suoi giocatori ed hanno protetto molto bene il loro goalie che nel secondo periodo ha fermato con una splendida parata Altra grossa mancanza da colmare secondo il nostro coach è quella relativa ai pochi tiri che i giocatori italiani hanno fatto nell’arco del match (appena 13 contro i 31 della Danimarca); Pokel ha elogiato il primo power play giocato dal Blue Team ma, a questo punto del torneo – afferma Pokel – i giocatori devono lavorare a livello mentale: entrare in pista nei prossimi impegni con la giusta cattiveria, la giusta determinazione; in due parole devono crederci ed entrare sul ghiaccio con la convinzione di poter portare a casa punti contro la Repubblica Ceca domani, così come contro il Canada venerdì. D’altra parte, afferma Pokel, altre squadre ci sono riuscite quindi “perchè no?”.

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