Mondiali 2014: i precedenti con Norvegia e Francia

Mondiali 2014: i precedenti con Norvegia e Francia

Sale l’attesa a Minsk. A poche ore dall’inizio del primo Mondiale organizzato dalla Federazione bielorussa, nella capitale dell’ex Repubblica sovietica c’è grande fermento; la cerimonia d’inaugurazione concluderà la giornata in cui si commemora la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L’Italia, inserita nel Gruppo A, esordirà sabato 10 maggio contro Norvegia, il giorno seguente toccherà alla Francia. Due partite fondamentali che diranno quali sono le possibilità di salvezza del Blue Team.
Norvegia e Francia sono due Nazionali che vantano con gli Azzurri diversi scontri nelle edizioni passate della rassegna iridata. Alcune hanno riservato un lieto fine, altre hanno dispensato finali amari.

Il bilancio con la Norvegia è in passivo, ma non sono sempre stati dolori, il Blue Team ha saputo togliersi anche qualche soddisfazione.
Ad Ortisei, nella splendida cavalcata del 1981, conclusasi con l’ingresso del Blue Team nel paradiso dell’hockey dopo ventidue anni, tra le Nazionali che provarono a mettere i bastoni tra le ruote agli Azzurri, ci fu anche la Norvegia. L’entusiasmo intorno alla squadra italiana e la maggiore caratura degli oriundi, introdotti massicciamente nel roster con l’avvento di Chambers, contribuirono a piegare quelle Nazionali fino ad allora risultate sempre ostiche come la Svizzera, ritenuta una vera bestia nera. Gli scandinavi non fecero eccezione, sebbene il bilancio con l’Italia fino a quel momento sentenziava 6 vittorie a loro favore contro una sola sconfitta (2-4), patita a Bienne nel 1976. Nella gara con l’Italia i norvegesi si dimostrarono formidabili picchiatori (Geir Myhre fu sanzionato con 10’ di penalità), gli Azzurri, tutt’altro che anime pie, ribatterono colpo su colpo, riuscendo ad annullare gli avversari nelle fasi di inferiorità, fossero esse semplici o doppie, e a colpire sia in power play (Guido Tenisi) che in penalty killing (John Bellio). Gli altri marcatori dell’incontro, concluso 6-1, furono Giulio Francella (autore del goal d’apertura), Erwin Kostner (in rete davanti ai suoi tifosi), John Bellio (a completamento di una doppietta) e Cary Farelli. Il successo valse la matematica certezza di rimanere in Gruppo B, tuttavia, come scritto in precedenza, osarono volare più in alto, contrariamente a quanto accaduto a Icaro avvicinatosi troppo al Sole, le loro ali non si sciolsero, ma vennero forgiate risultando resistenti fino alle Olimpiadi di Sarajevo del 1984.

Bilancio
Partite disputate: 20
Vittorie Italia: 6
Pareggi: 3
Vittorie Norvegia: 11
Reti Italia: 61
Reti Norvegia: 79

In ambito sportivo la Francia ha la peculiarità di aver tenuto a battesimo l’Italia nel suo esordio internazionale: successe nel 1910 con il calcio e nel 1924 nell’hockey. La sede sempre la stessa: Milano.
In un Piranesi nuovo di zecca, gli inesperti Azzurri, al debutto nel campionato europeo, vennero surclassati dai Galletti 12-0; gara senza storia, d’altronde i francesi macinavano chilometri sul ghiaccio dal 1903. Tuttavia, nel corso dei decenni successivi, ai Mondiali, gli equilibri si spostarono a favore degli italiani, i quali chiusero il ventesimo secolo cedendo in una sola occasione (1987) e dividendo la posta in altri due incontri (1935 e 1989). I primi anni del nuovo secolo non furono favorevoli al Blue Team: cacciati dal Dio dell’hockey dall’Olimpo, nel 2003 la Nazionale Italiana fu condannata all’inferno della Prima Divisione, il movimento hockeistico stava vivendo una crisi d’identità, a causa di un’accesa conflittualità tra coloro che appoggiavano l’utilizzo di oriundi e chi era contro questa pratica che metteva a rischio lo sviluppo di giocatori nostrani (tema ancora oggi irrisolto). A Zagabria la comitiva Azzurra si presentò con solo quattro oriundi (Mike Rosati, Justin Peca, John Parco e Tony Iob), i risultati furono altalenanti (due vittorie e due sconfitte) e, nell’ultima gara contro la Francia, gli uomini di Pat Cortina avevano poco da chiedere, al contrario dei cugini d’Oltralpe ancora in corsa promozione; la gara venne decisa, al 30.31, da un’intuizione di Richard Aimonetto, il quale finalizzò un assist di Benoît Bachelet. Un successo fondamentale per i francesi che approdarono nel Mondiale A, viceversa l’Italia incamerò un misero quarto posto, il peggiore risultato degli ultimi ventun’anni che li obbligò a lottare contro Belzebù ancora per qualche anno.

Bilancio
Partite disputate: 24
Vittorie Italia: 16
Pareggi: 2
Vittorie Francia: 6
Reti Italia: 109
Reti Francia: 62

 

 

 

 

 

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