Stanley Cup Playoffs: Penguins avanti grazie a Malkin; Wild e Kings alla settima

Stanley Cup Playoffs: Penguins avanti grazie a Malkin; Wild e Kings alla settima

I Pittsburgh Penguins seguono i Bruins e i Canadiens, diventando la terza franchigia della Eastern a raggiungere la semifinale. Ora devono attendere la vincente della sfida tra Flyers e Rangers per completare l’intero schema della Conference meno ambita, viste le 9 Stanley portate a casa negli ultimi 20 anni. Storia ben diversa nella costa ovest, dove i Minnesota Wild e i Los Angeles Kings sono stati in grado di forzare a gara 7, rispettivamente, gli Avalanche e gli Sharks. Colorado potrebbe raggiungere la semifinale di Conference dopo ben 7 stagioni, mentre a Los Angeles sperano di non perdere il treno preso nelle ultime due stagioni, dove dopo la vittoria del 2012 arrivò un’onorevole finale di Conference 12 mesi orsono.

Colorado Avalanche @ Minnesota Wild 2-5 (1-2; 1-0; 0-3) / Serie : 3-3 di Nicola Tosin

Xcel Energy Center di St.Paul che torna protagonista per ospitare la gara 6 di una delle sfide più belle di questa prima fase di post-season: da una parte gli Avalanche, con un Matt Duchene in più ed una voglia di non gettare il match point per raggiungere il turno successivo; dall’altra dei Wild, padroni di casa e con un pubblico decisamente caldo a favore, che non hanno la minima intenzione di lasciare strada libera agli avversari. Quest’ultimo punto lo si nota benissimo ad inizio primo drittel, quando nei primi 3′ gli Avalanche non riescono a mettere il naso fuori dal terzo difensivo, con i ragazzi guidati da coach Mike Yeo che caricano come se non ci fosse un domani. Una pressione nata dalla rete siglata da Zach Parise dopo 59”, bravo a deviare il puck e a sfruttare la superiorità della propria squadra, che ha caricato Suter & Co. e fatto innervosire il roster guidato da Patrick Roy. Molti sono stati i viaggi in panca puniti nei primi 20′, ben quattro degli Avs e sette in totale,  che hanno permesso ai padroni di casa di gestire il match. Nonostante ciò, la rete del 2-0 è arrivata in uno dei pochi momenti in cui c’era parità numerica, con un Mikael Granlund bravo a piazzare il puck tra i gambali del goalie avversario, quest’ultimo (Varlamov) decisamente poco reattivo nel chiudere lo spazio.  L’agonismo si spegne, le penalità no, ed è proprio in inferiorità numerica che gli Avalanche trovano la prima rete di serata : Pominville perde il puck nel terzo offensivo con i suoi in superiorità numerica di due uomini e Paul Stastny, appena tornato sul ghiaccio dalla panca puniti, ha tutta la libertà possibile ed immaginabile per arrivare in solitaria da Kuemper e trafiggerlo.
Il periodo centrale risulta monotono e privo di iniziative, dove l’unica notizia degna di nota risulta quella riguardante l’ottima iniziativa in solitaria di O’Reilly a 5′ dalla sirena, egregiamente stoppata dal goalie. A differenza del primo drittel, gli Avalanche trovano la porta più dei padroni di casa ma, comunque e come già detto, mai con azioni realmente intimidatorie.
La trama dei secondi 20′ si ripete ad inizio terzo drittel, con la prima occasione che capita sulla stecca di Pominville dopo 4′ abbondanti di gioco. Gara molto equilibrata, molto studiata e poco spettacolare, dove prima dello show finale un’altra occasione si presenta sulla stecca di McGinn a 13’55” dalla terza sirena, che prima trova la chiusura di Kuemper e successivamente, a gabbia sguarnita, direziona incredibilmente il puck oltre la traversa. Mancano 6′ quando Zach Parise si ripresenta con lo stesso movimento utilizzato per siglare la prima rete : si piazza davanti al goalie e al difensore avversario, così un tiro velleitario dalla blu del capitano Koivu si trasforma in un assist perfetto da deviare. 3-2, gara 7 dietro l’angolo, pubblico in delirio, Avalanche che non reagiscono a dovere, quindi ad 1’26” dalla sirena finale Jason Pominville porta il risultato sul 4-2 grazie ad un empty-net. Bissato successivamente da Marco Scandella, che a 55” dal viaggio in doccia libera il terzo difensivo e, casualmente, trova la rete del definitivo 5-2 finale.

Reti: 0:59  PPG Zach Parise (0-1), 09:35 / Mikael Granlund (0-2), 16:59 SHG Paul Stastny (1-2), 24:47 2-2 PPG Nick Holden (2-2), 53:31 Zach Parise (2-3); EN  58:34 Jason Pominville (2-4); 59:04 EN Marco Scandella (2-5)

 

San Jose Sharks @ Los Angeles Kings 1-4 (0-1; 1-0; 0-3) / Serie : 3-3 di Giuseppe Poli

Si è giocata quando in Italia era notte fonda gara 6 tra i Kings e Sharks. Serie, per ora incerta ed emozionante, anche per le due vittorie dei ragazzi di Sutter negli ultimi due match dopo una partenza fulminante di Marleau e soci, avanti 3 a 0. Staples Center addobbato per le grandi occasioni e pubblico in delirio per quella che potrebbe essere la partita della svolta sia per una che per l’altra squadra. Per gli Squali vincere vorrebbe dire eliminare gli storici rivali; mentre per il team della città degli Angeli vorrebbe dire giocarsi il tutto per tutto in gara 7 alla SAP Arena,  impensabile fino al primo ingaggio di gara 4. Coach McLellan deve rinunciare al difensore canadese Vlasic e schiera a difesa della propria gabbia Stalock al posto del più blasonato Niemi. Per il ventiseienne goalie americano di St. Paul, le statistiche, fino ad ora, dicono 93.2% di saves in 12 gare nella stagione regolare e zero goal subiti in 57′ minuti giocati nelle due presenze in post season.
Pronti via e subito i padroni di casa passano in vantaggio grazie al tip-in di Justin Williams, bello l’ultimo passaggio di Doughty a liberare al centro l’attaccante con la maglia numero 14. Gli ospiti tentano una reazione ma sono ancora Kopitar e soci e creare pericoli dalle parti di Stalock con un un tiro in backhand di Martinez.
All’inizio del secondo periodo gli Squali sprecano un 5vs3, Quick chiude bene su Pavelski. Al 12.26 buona circolazione del disco per San Jose, missile dalla blu di Braun e deviazione davanti alla gabbia di James Sheppard per il pareggio della propria squadra.
Il terzo periodo inizia con gli ospiti in avanti ed è la traversa a negare la gioia del goal a Nieto. La dura legge dello sport “goal sbagliato goal subito” vale ancora una volta e così al minuto 11.56 i Kings passano in vantaggio con Williams, doppieta per lui. Lo “Squalo” è stordito, preso nella rete del “Re” e dopo solo 1.36 Kopitar chiude di fatto il match dopo una veloce azione in contropiede con i compagni King e Williams. Al 14.42 i padroni di casa realizzano in quarto sigillo con ancora Kopitar, in situazione di powerplay. Prima dell’ultima sirena c’è ancora il tempo per una rissa scatenata da un contatto di Thornton al goalie Quick. Con la serie in parità ora si torna alla SAP Arena dove mercoledì 30 Aprile i due team si giocheranno la qualificazione, al secondo turno, in unico match.

Reti: 05:39 Justin Williams (0-1), 32:26 James Sheppard (1-1), 51:56 Justin Williams (1-2), 53:27 Anze Kopitar, 54:42 PPG Anze Kopitar (1-4)

 

Pittsburgh Penguins @ Columbus Blue Jackets 4-3 (2-0; 2-0; 0-3) / Serie : 4-2 di Luca Tommasini

Qualcuno aveva forse chiamato Evgeni Malkin? Sicuramente gran parte dei tifosi dei Penguins, che avevano visto la stella russa restare a secco di goal nelle prime cinque gare. Geno ha risposto a gran voce, stendendo Columbus direttamente alla Nationwide Arena con il secondo hat-trick della sua carriera. Pittsburgh chiude così la serie in gara 6, mettendo fine alla prima post-season della storia dei Blue Jackets. E come poteva finire il match decisivo se non 4 a 3? Che i maghi della cabala ci rivelino il significato, perché dopo una gara 1 terminata 4 a 3 in favore dei Penguins, gara 2 con il medesimo risultato per Columbus, gara 3 che sorrideva ancora per 4 a 3 a Pittsburgh, gara 4, pensate un po’, 4 a 3 per la franchigia dell’Ohio, ci è voluta la “pausa” con il 3 a 1 di gara 5 per i pinguini della Pennsylvania per tornare al canonico risultato che ha comunque chiuso la contesa. Non senza qualche brivido: gli ospiti erano avanti di quattro reti fino a 10 minuti dalla sirena finale, poi un blackout e i Blue Jackets tornano in corsa, senza riuscire però a sferrare l’attacco finale.
Penguins subito pericolosi in avvio, con la conclusione dalla slot di Bennett che si stampa sui gambali di Bobrovsky. Al 09:11 gli ospiti passano comunque in vantaggio: Kunitz libera al tiro Malkin, che con un polsino letale fa 1 a 0. Poco dopo finisce in panca puniti Foligno e Pittsburgh colpisce ancora: Crosby al centro per il solito Malkin, che fa ancora sfoggio del suo polso caldissimo e spara un missile che colpisce la traversa e si insacca. 2 a 0 al 13:13.
I Blue Jackets non sono praticamente pervenuti, ma possono sfruttare un powerplay che sfocia anche nella seconda frazione: al termine della superiorità numerica, però, un marchiano errore di Wisniewski sulla blu d’attacco permette a Brandon Sutter di involarsi in contropiede e di calare il tris davanti a Bobrovsky. Columbus finalmente reagisce quando siamo quasi al giro di boa del match, ma la girata di Letestu non sorprende Fleury. Ancora Blue Jackets, questa volta in powerplay, con Johansen che si accentra e si libera al tiro, ma c’è ancora il goalie canadese a chiudere ogni spiraglio. I padroni di casa lasciano voragini in contropiede e ad approfittarne è ancora Malkin, che mette a segno l’hat-trick personale involandosi a tu per tu con Bobrovsky e infilandolo con un altro micidiale wrist shot. Foligno e Johansen provano a rispondere con l’uomo in più, ma alla seconda sirena le squadra vanno negli spogliatoi sul netto 4 a 0 in favore dei Penguins.
La truppa di coach Bylsma torna in pista con la testa già al prossimo turno. Prima infatti Crosby centra in pieno il palo, poi con l’uomo in meno Columbus riapre la partita al 50:21: Calvert serve Fedor Tyutin, che prende la mira e infila Fleury. Il goal dà la carica giusta sia al pubblico che ai padroni di casa in pista, così subito dopo Johansen va a un passo dal secondo goal trovando però la grande parata di Fleury. Poco male, perché in powerplay al 53:54 ecco il 4 a 2, opera di Artem Anisimov che trova un gran tiro che sbatte sul palo alla destra di Fleury e termina la sua corsa in rete. I Blue Jackets sono indemoniati e mettono il cuore su ogni disco, tanto che Calvert sfiora la terza rete su un’azione nata di fatto dall’ingaggio dopo il 2-4 di Anisimov. Al 55:13 Columbus accorcia ulteriormente le distanze, mettendo i brividi a Crosby e soci: la conclusione di Tyutin è deviata in rete da Nick Foligno. Ancora quasi cinque minuti alla sirena finale, la rimonta è quasi completata ma resterà soltanto una vana illusione per il caldissimo pubblico di casa: i Penguins riescono infatti a controllare le sempre più stanche sfuriate avversarie e si portano a casa questa gara 6 che vale la qualificazione al turno successivo, dove incontreranno i vincenti tra Rangers e Flyers (questa notte gara 6 a Philadelphia, con New York avanti 3 a 2 nella serie).

Reti: 09:11 Evgeni Malkin (1-0); 13:13 Evgeni Malkin PPG (2-0); 20:34 Brandon Sutter (3-0); 35:22 Evgeni Malkin (4-0); 50:21 Fedor Tyutin SHG (4-1); 53:54 Artem Anisimov PPG (4-2); 55:13 Nick Foligno (4-3)

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