KHL, la Gagarin Cup si decide a gara-7

KHL, la Gagarin Cup si decide a gara-7

Per la quarta volta sulle sei stagioni sinora giocate, il vincitore della Gagarin Cup si conoscerà solo dopo gara-7 di finale. Il Lev Praga ha infatti vinto una tiratissima gara-6, di fronte ai sedicimila cinquecento spettatori della O2 Arena. Protagonisti ancora una volta, Sergej Mozyakhin, Justin Azevedo e Mikko Maenpaa.

Gagarin Cup 2014 Finals: Metallurg Magnitogorsk – Lev Praga 3:3 [0:3, 4:1, 2:3, 5:3, 2:1OT, 4:5OT]

Le volpi degli Urali arrivano nella capitale ceca consci di avere a disposizione due match point per poter vincere la loro prima Gagarin Cup; portare la serie a gara-7, tuttavia, significherebbe perdere buona parte del vantaggio psicologico, anche considerando il fattore ghiaccio. Il Lev, di contro, accoglie i biancoblù forte di oltre sedicimila tifosi sugli spalti della O2 Arena (l’ultima volta, avevano stabilito un nuovo record KHL, nda) per la terza e ultima partita casalinga della serie e dell’anno ed è determinato a dare un senso speciale alle scritte che campeggiano sulle magliette distribuite ai tifosi presenti nell’Arena: “Fight till the end”, “Lottare fino alla fine”.

Bastano dieci minuti di gioco a colui che sin d’ora è acclamato come MVP dei playoff (e della stagione) per portare le volpi in vantaggio: Sergej Mozyakhin raccoglie un disco dal solito Danis Zaripov a centro ghiaccio e con un’irresfrenabile cavalcata resiste al contrasto di Maenpaa e deposita il disco oltre Vehanen. Finora, ogni partita della serie è stata vinta dalla squadra passata in vantaggio per prima.
Mozyakhin protagonista anche in occasione della seconda marcatura, stavolta in negativo. Fuori per sgambetto, il Russo lascia i suoi in quattro contro cinque e i leoni ne approfittano dopo cinquanta secondi: a pareggiare i conti ci pensa l’ MVP rossoblù Justin Azevedo, che buca Koshechkin con un  preciso one-timer assistito da Sevc e stabilisce un nuovo record KHL per maggior numero di partite consecutive andando a rete (sette, di cui tutte le partite della serie di finale).
Lo stesso special team si ripete a cinquanta secondi dalla prima sirena, quando è Sevc a bucare Koshechkin in situazione di powerplay con Kovar in panca puniti e l’assistenza di Azevedo (autore della prima rete) e Nemec, abile a mandare fuori posizione il portierone russo con una finta perfetta.

Il secondo drittel parte in salita per il Lev, che in due minuti di vede annullare il vantaggio e tornare anzi sotto di una rete. Il goal del pareggio arriva dall’insolito Mikhail Yunkov, lasciato colpevolmente solo nello slot dopo che Oskar Osala aveva avuto tutto il tempo di manovrare dietro la porta difesa da Vehanen. La rete del temporaneo vantaggio russo arriva appena due minuti dopo, quando Vehanen non riesce a trattenere un potente slapshot di Chris Lee: il disco deviato dal guantone del portiere si impenna sopra di esso ed entra in rete senza che Nemec riesca ad intercettarlo.
La gioia per il vantaggio dura però appena tre minuti: ci pensa addirittura Ryan O’Byrne, uno che è alla terza rete ai playoff in carriera, a pareggiare nuovamente la partita dopo che la squadra avversaria gli ha concesso un paio di preziosissimi secondi di fronte allo slot per caricare un preciso e potente tiro di polso.
La difesa del Lev conferma però i segni di cedimento mostrati in gara-5 e permette agli avversari di arrivare al secondo intervallo in vantaggio: Francis Paré riporta avanti i suoi con un preciso one-timer al termine della solita, irresistibile cavalcata di Sergej Mozyakhin. Non certo esente da colpe il duo difensivo Sevc-O’Byrne.

Il Metallurg potrebbe chiudere la partita e la stagione con Bogdan Potekhin ad inizio terzo periodo, ma il tiro dell’attaccante ventiduenne, ben assistito da Tereshchenko, finisce largo alla sinistra di Vehanen. E come spesso accade, a un goal sbagliato corrisponde uno subìto: a meno di due minuti dal termine della gara, Maenpaa ruba a Mozyakhin il disco nel terzo offensivo del Lev, proprio mentre l’attaccante russo cercava la ripartenza da una mischia in balaustra. Al difensore finlandese bastando due tocchi per rubare il disco, girarsi e bucare un incolpevole Koshechkin, scoperchiando la O2 Arena e costringendo la gara all’overtime.

La rete decisiva arriva al quarto minuto del primo tempo supplementare: Patrik Zackrisson vola da uno slot all’altro impegnando Koshechkin una prima volta; il rinvio del portierone russo finisce però sulla stecca di Nathan Oystrick, che ribatte senza fortuna. La difesa russa non riesce però a liberare e così al terzo tentativo finalmente cade il muro eretto da Koshechkin: il secondo tiro di Oystrick, un preciso polso dalla linea di porta, rimbalza sulla parte posteriore del gambale destro del portiere e carambola in rete, senza che questi se ne accorga.

Animi caldissimi a fine partita, quando il coach biancoblù Mike Keenan protesta animatamente contro gli arbitri per un presunto fallo subìto da Chris Lee da parte di Justin Azevedo sull’azione che ha poi portato alla marcatura decisiva. Il coach canadese, vincitore con i New York Rangers della storica Stanley Cup 1994, arriva a trattenere il capo arbitro nel tunnel che porta agli spogliatoi e con buona probabilità sarà costretto a saltare la decisiva gara-7, in programma domani sera a Magnitogorsk, alle ore 15 italiane.

Lev Praga - Metallurg Magnitogorsk 5:4OT (1:2, 2:2, 1:0, 1:0)
09:47 0:1 Sergei Mozyakin (Danis Zaripov, Jan Kovar)
13:53 1:1 Justin Azevedo (Martin Sevc, Ondrej Nemec) PP1
19:09 2:1 Martin Sevc (Ondrej Nemec, Justin Azevedo) PP1
22:35 2:2 Mikhail Yunkov (Oskar Osala, Sergei Tereshchenko)
24:55 2:3 Chris Lee (Tim Brent, Evgeny Timkin)
27:58 3:3 Ryan O'Byrne (Michal Birner, Michal Repik)
38:41 3:4 Francis Pare (Sergei Mozyakin, Mikhail Yunkov)
57:39 4:4 Mikko Maenpaa
63:53 5:4 Nathan Oystrick (Patrik Zackrisson)

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