Il ruggito dei leoni spaventa le volpi: al Lev gara-1 di finale

Il ruggito dei leoni spaventa le volpi: al Lev gara-1 di finale

Si è giocata oggi, alla Metallurg Arena di Magnitogorsk, gara-1 delle finali della Gagarin Cup 2014. Il Lev Praga è riuscito a sbancare la tana delle volpi superfavorite con una partita da manuale, impreziosita dallo shutout di Petri Vehanen, il terzo in questo mese di playoff.

Gagarin Cup finals – Metallurg Magnitogorsk – Lev Praga 0:1 [0:3]

Il primo impegno della serie scorre tranquillo per metà drittel. Nei primi dieci minuti le squadre si limitano a studiarsi e non si segnalano azioni degne di nota, se non una penalità comminata a Repik (Lev) per interference e una leggera superiorità del Metallurg, dettata dal fattore ghiaccio e dalla consapevolezza di giocarsi in casa la possibilità di entrare nella storia. All’undicesimo minuto però le cose prendono una brutta piega per i biancoblù: Viktor Antipin, uno degli uomini chiave di questa finale, viene espulso dalla partita per una carica open-ice giudicata dagli arbitri particolarmente pericolosa. Il difensore russo colpisce l’attaccante avversario Petr Vrana all’altezza della linea rossa di metà pista quando questo non è in possesso del disco e non sta guardando nella sua direzione. Inoltre, con la spalla va – non intenzionalmente – a colpire la testa dell’avversario, che perde del sangue dal setto nasale. Il ceco rimarrà in panchina alcuni minuti per poi ritornare in partita, il difensore russo abbandona invece il ghiaccio e al suo team viene inflitta una penalità maggiore di 5 minuti.

Nel corso del seguente powerplay, il Lev prende residenza nel terzo avversario, stringendo d’assedio la porta difesa da Koshechkin. Falliti i tentativi di Ondrej Nemec e Nathan Oystrick, si concretizza invece quello di Martin Sevc, che al 13’35” fa partire un missile dalla blu sul quale il portierone russo non può fare nulla, schermato alla perfezione dal capitano ceco Jiri Novotny: 1:0 Lev. Terminato il powerplay, il Metallurg riprende le redini del gioco e tenta il rapido pareggio con la sua arma migliore, l’ormai celebre trojka Mozyakin – Kovar – Zaripov. Sono proprio i primi due a creare le migliori occasioni da rete sul finire del periodo, prima con una bellissima giocata dietro la porta di Vehanen e poi con un pregevole rovescio in situazione di superiorità numerica (fuori Matai per trattenuta).

Nel secondo periodo, il Lev pratica al meglio il tipo di gioco che l’ha portato in finale, limitando al massimo i tentativi avversari di costruire azioni da rete, possibilmente già nella loro metà campo. Le maglie della difesa rossoblù si stringono puntualmente quando il disco passa la linea rossa di metà pista, per poi allargarsi di colpo quando questo viene invece portato nella metà offensiva. Il gioco ceco crea frustrazione negli avversari, che iniziano a sentire il peso della mancanza di un regista del reparto difensivo come Antipin, spesso iniziatore delle sortite in attacco dei suoi compagni di squadra. Alla lunga l’errore deve accadere, ed è bravo Jiri Sekac ad approfittarne, portarsi a spasso la difesa biancoblù e scaricare poi per Vrana, lasciato colpevolmente solo nello slot: 2:0 Lev. L’attaccante ceco, ripresosi dalla carica del primo periodo, fa stendere Koshechkin e infila il disco nell’angolino alto.

Il terzo periodo è un assolo biancoblù. Coach Jalonen ricorre ad un catenaccio di Trapattoniana memoria schierando nella pratica tre difensori e due attaccanti e marcando di fatto “a uomo” ogni giocatore avversario. Nonostante il disco sia quasi sempre sulle stecche del Metallurg, le volpi riescono ad impegnare Vehanen solamente otto volte, di cui appena tre con delle chiare occasioni da rete. Il Lev non disturba Koshechkin per l’intero drittel, limitandosi a trattenere il disco in zona neutra o offensiva ogni qual volta ne viene in possesso. Ma quando coach Keenan si decide finalmente a togliere il portiere, bastano venti secondi per vedere il primo tiro in porta del Lev nel terzo periodo e la rete, firmata da Justin Azevedo, che pone fine al match e consegna al Lev il primo punto nella serie di finale.

Gara-2 si giocherà alla Metallurg Arena di Magnitogorsk il pomeriggio di Pasqua, alle ore tredici italiane: le volpi sono già obbligate a vincere per non subìre un doppio passivo sul ghiaccio di casa, dal quale diventerebbe davvero difficile riprendersi. Rimane da valutare anche un possibile intervento da parte del giudice sportivo riguardo alla carica di Antipin. Nel caso in cui un giocatore subisca una penalità partita, infatti, di norma viene anche squalificato per il turno successivo; una tegola di cui il Metallurg non avrebbe sicuramente bisogno. In casi come questo, però, non è raro che la penalità accessoria venga abbuonata, vista la non intenzionalità del contatto con la testa dell’avversario.

Metallurg Magnitogorsk – Lev Praga 0:3 [0:1, 0:1, 0:1]
0:1 Martin Sevc (Justin Azevedo) PP 13:35
0:2 Petr Vrana (Jiri Sekac, Martin Thornberg) 24:35
0:3 Justin Azevedo (Jiri Novotny, Patrik Zackrisson) EN 58:17

Tiri in porta 21:17 [8:8, 5:8, 8:1]
Penalità Metallurg 25′ [1 x 25′]

Penalità Lev 8′ [4 x 2′]

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