Boston Bruins: recap stagionale e anteprima playoffs

Boston Bruins: recap stagionale e anteprima playoffs

di Andrea Triunfo
I Boston Bruins concludono la regular season 2013-2014 nel migliore dei modi. Con un record di 54-19-9 per un totale di 117 punti, i ragazzi di Claude Julien, oltre a qualificarsi per i playoffs, riescono anche a portare a casa il Presidents’ Trophy, premio dato alla squadra che a fine stagione totalizza più punti nell’intera lega, superando la concorrenza di Anaheim, Colorado e St. Louis, riportando a Boston il trofeo dopo quasi 25 anni di astinenza (l’ultimo infatti fu conquistato nella stagione 89-90). Gli orsi gialloneri dunque reagiscono alla grande dopo la batosta subita l’anno passato nelle finali contro i Blackhwaks, essendo possibilmente più forti di prima, per un numero di fattori che andremo ad analizzare in dettaglio.

A partire dal genio del GM Peter Chiarelli, a cui è stato rinnovato il contratto fino alla stagione 2017-2018, che ha saputo gestire una situazione come quella di Seguin nel migliore dei modi. In molti reputarono la scelta di scambiare il talento canadese con Dallas una follia, quando alla fine si è rivelata un’ottimo affare per entrambe le franchigie. Seguin fu ceduto agli Stars assieme al compagno Rich Peverley e al prospetto Ryan Button, in cambio dell’ala svedese Loui Eriksson e i prospetti Reilly Smith, Joe Morrow e Matt Fraser. Come detto, la “trade” si è rivelata proficua per entrambi, con Dallas ai playoffs dopo 5 anni e con Seguin top scorer della squadra con 84 punti, mentre i Bruins hanno scovato in Smith un prezioso talismano capace di collezionare ben 51 punti, di cui 14 in superiorità numerica, e capace di guadagnarsi il diritto di giocare in prima linea con Marchand e Bergeron. Peggio è andata per Eriksson (37 punti in 61 partite) che ha però dovuto fare i conti con gli infortuni, uno fra tutti la commozione cerebrale riportata dopo la carica alla testa di John Scott dei Sabres a inizio stagione, che ha condizionato non poco il suo rendimento, facendo addirittura retrocedere l’ala scandinava in terza linea con Kelly e Soderberg a discapito proprio di Smith, che non l’ha fatto rimpiangere più di tanto durante il corso della stagione. Terza linea che comunque ha saputo brillare in ogni caso, complice l’alchimia creatasi proprio tra Eriksson e Soderberg, con quest’ultimo che ha ottenuto un buon numero di punti (48 in 73 partite). Solita conferma per le altre due linee invece, ovvero quella ormai collaudata di Krejci e Lucic, a cui si è aggiunto Jarome Iginla, firmato in estate, autore di 61 punti e 30 reti, rivelandosi un’ottimo investimento, e la ormai famosa “Merlot Line” (quarta linea d’attacco, soprannominata così per il colore delle casacche usate dai tre attaccanti durante gli allenamenti) composta da Paille,Campbell e Thornton, che è stata la solita sicurezza, efficace sia in parità numerica che in Penalty Killing, specialmente coi primi due. Dunque ci troviamo di fronte a un attacco formidabile, che seppur non annovera tra le sue fila una vera superstar (miglior marcatore della squadra è Krejci con 69 punti) ha un livello di rendimento altissimo, riuscendo allo stesso tempo a trovare la via del gol con facilità e di subire pochissimo sia fisicamente che tecnicamente gli avversari, oltre che concedere poche reti in generale (5 tra i primi 10 giocatori della lega per plus/minus positivo sono di Boston) anche se questo merito è dovuto in parte anche a Tuukka Rask, ma di questo parleremo più avanti.

Se l’attacco durante la stagione ha subito diverse variazioni a causa di infortuni più o meno gravi, stesso non si piò dire per il pacchetto arretrato, che ha visto i Bruins perdere per gran parte della stagione difensori importanti come Seidenberg e McQuaid, che da anni componevano il sestetto di difensori titolare, a cui si aggiungono l’eterno capitano Chara, Boychuk, Hamilton e Krug, assoluta rivelazione della stagione. Però, come detto, Julien ha dovuto rimpiazzare gli infortunati adeguatamente, sostituendoli con Matt Bartkowski e Kevan Miller, statunitensi, entrambi chiamati dal team di AHL, i Providence Bruins. I tre difensori americani hanno saputo superare le aspettative, giocando a livelli altissimi, come dimostrano i risultati ottenuti. Krug inoltre, col suo bottino di 40 punti, tra cui 14 reti, si è rivelato una vera e propria risorsa del Powerplay Bostoniano a causa del suo devastante slapshot, continuamente cercato dai compagni. Chiarelli poi ha voluto rinforzare ulteriormente la difesa aggiungendo l’onesto mestierante Mezsaros, prelevato dai Flyers per una scelta al draft.

Ma il vero punto chiave di Boston, è come sempre, il portiere. Nel 2011 c’era Thomas, eroe assoluto della Stanley Cup, mentre l’anno scorso, e soprattutto quest’anno, c’è Rask. Blindato da un contratto da 7 milioni di dollari l’anno per i prossimi 8 anni, il goalie finlandese ha viaggiato su numeri straordinari anche questa stagione, confermandosi uno dei portieri più forti del mondo. 36 vittorie su 58 partite, 2.04 GAA (media di goals subiti a partita) e una percenutale parate di .930 con tanto di 7 shutouts, candidano il numero 40 alla vittoria del Vezina Trophy, ma soprattutto, lo rendono un assoluta garanzia per Boston durante i playoffs, come già dimostrato la passata stagione. Non da meno anche le prestazioni del back-up Chad Johnson, che ha collezionato 17 vittorie su 27 partite, con 2.10 di GAA e una percentuale parate di .925, offrendo una sicurezza in più.

Menzione d’onore per gli special teams, col terzo Powerplay migliore della lega (21.7% di realizzazione) e con 50 reti realizzate, mentre il Penalty Kill è leggermente calato, questa volta in ottava posizione (83.6%) con 43 reti subite.

Siamo dunque di fronte a una squadra completa sotto tutti i punti di vista, che rimane di fatto una delle principali favorite alla vittoria, tuttavia, servirà comunque massimo impegno e dedizione per poter arrivare fino in fondo, a partire già dal 18 Aprile, dove i Bruins sfideranno tra le mure amiche i Detroit Red Wings, arrivati quasi per miracolo ai playoffs ma comunque in grado di impensierire la corazzata giallonera, che però non ha alcuna intezione di cedere il passo e confermarsi, ancora una volta, la squadra da battere.

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