Fasi cruciali per i playoff della Gagarin Cup 2014. Le finali di Conference sono in pieno svolgimento, con tre gare giocate ad Ovest e due già archiviate ad Est: in entrambi i casi, l’esito della serie sembra scontato. Nel frattempo, lo SKA San Pietroburgo ha licenziato in tronco l’intero staff tecnico e l’Avangard Omsk ha alzato al cielo la Nadezhda Cup.
Finale Conference Ovest: Lev Praga (3) – Lokomotiv Yaroslavl (8) 3:0 [3:0, 2:1, 3:0]
Coach Dave King, architetto del recente exploit targato Yaroslavl, l’aveva detto: “Siamo un team stanco, le serie contro SKA e Dynamo ci hanno davvero portato al limite”. Di certo, in pochi si sarebbero aspettati un così evidente calo di tenuta da parte dei ferrovieri, specialmente a questo punto della stagione. E invece, sembra che il Lev Praga possa avere vita relativamente facile e approdare così alla sua prima finale di Kontinental Hockey League alla sua seconda partecipazione, infrangendo un’altra barriera e diventando la prima squadra non russa a giocarsi la Gagarin Cup. Fattore chiave del dominio ceco (finora), il ritorno in gran forma del portierone finnico Petri Vehanen, capace di concedere una sola rete su tre incontri e portare così a casa due shutout. Su un altro livello anche le prestazioni fornite dal reparto difensivo ceco, in primis da Ondrej Nemec e Marc-Andrè Gragnani, spesso vera e propria regia dietro le marcature di Klepis, Kapanen, Novotny o Thornberg (doppietta per lui in gara-3 oggi pomeriggio). La serie potrebbe già terminare martedì sera, quando a Yaroslavl si giocherà gara-4: il Lokomotiv tornerà tuttavia a ranghi completi grazie al rientro di Musatov, squalificato per una partita dopo una testata rifilata ad un avversario nel corso di gara-2. Di fronte ad una serie così evidentemente condizionata dalla stanchezza e dal nervosismo di una parte in campo, viene da chiedersi quale sarebbe stato l’esito della serie se le due squadre si fossero incontrate anche solo due settimane fa, in semifinale.
Finale Conference Est: Metallurg Magnitogorsk (1) – Salavat Yulaev Ufa (4) 2:0 [3:2, 3:2OT2]
L’Admiral aveva indicato la via, il Sibir ci aveva provato: fermare la prima linea del Magnitogorsk era ed è la conditio sine qua non per superare le volpi. Il Salavat Yulaev, a lunghi tratti, ci sta riuscendo, figurando però solo lievemente meglio delle pretendenti che l’hanno preceduto. Arturs Kulda, Brent Sopel e Andrej Zubarov su tutti stanno davvero facendo gli straordinari per tentare di fermare Sergej Mozyakhin, Denis Zaripov e Jan Kovar, ma alla lunga il trio più devastante del campionato esce sempre. Alla trojka possono servire solo una manciata di minuti sul ghiaccio per decidere la partita: in gara-1 Mozyakhin ha infilato la rete decisiva al sesto minuto del secondo drittel, dopo essere stato lasciato colpevolmente libero alla sinistra dello slot. Oppure, la trojka può colpire dopo più di ottanta minuti di hockey tattico e guardingo, come in gara-2, quando al solito Mozyakhin viene concessa una sfilata davanti allo slot di Vasilevsky, decisamente il migliore in campo per i suoi ed incolpevole su entrambe le reti decisive negli impegni disputatisi finora. Gara-3 si gioca domani sera ad Ufa, dove i verdeblù dovranno fare il possibile per impattare la serie, sfruttando per quanto possibile il fattore ghiaccio.
Finale Nadezhda Cup: Dinamo Minsk (14) – Avangard Omsk (10) 0:3 [0:2, 0:4, 2:3]
Grazie al doppio shutout di gare -1 e -2, i falchi di Omsk alzano al cielo la Coppa della Speranza 2014. Non è certo il tipo di trofeo a cui pensavano di puntare ad inizio stagione, ma tant’è: ai rossoneri arriva un discreto premio in denaro (non che fosse questa la prima preoccupazione della società) e la conferma di aver gettato alle ortiche una stagione che poteva portare a molto di più.
A margine delle finali che si stanno giocando in questi giorni, è iniziato il mercato in vista della prossima stagione. Come sempre, prima dei giocatori si muovono le panchine, ed ecco che la dirigenza dello SKA San Pietroburgo licenzia in tronco tutto lo staff tecnico che ha guidato la squadra nel corso della stagione appena conclusasi. Saltano infatti coach Jukka Jalonen, i suoi due assistenti Kravets e Gusarov, l’allenatore dei portieri, i preparatori atletici e i manager Kasatanov e Tochitsky. A dirigere le operazioni che porteranno alla formazione della squadra per la prossima stagione è stato chiamato niente meno che Vyacheslav Bykov, bicampione mondiale con la Russia tra 2008 e 2009 e vincitore della Gagarin Cup 2011, quando era alla guida del Salavat Yulaev Ufa.