Marco Depaoli
Dura lex sed lex dicevano i latini. Certo che il “NO” del Comitato olimpico nei confronti di uno dei portieri della nazionale svedese, Valentina Wallner, assume risvolti molto tristi.
La 23enne goalie del MODO a tre giorni dall’esordio contro il Giappone ha ricevuto da parte del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, la diffida dal riportare sul proprio casco l’immagine di Stefan Liv, il portiere della nazionale svedese maschile morto nel tragico incidente aereo a Yaroslavl, proprio nella Russia che ospiterà le Olimpiadi.
Il regolamento dei Giochi vieta infatti agli atleti di indossare simboli e forme di qualsiasi tipo di pubblicità, compresi i ritratti, se non quelli della nazionale e dell’organizzazione olimpica stessa. Nessuna eccezione nemmeno di fronte a un gesto a ricordo di una tragedia che ha toccato il mondo.
Valentina Wallner giunge a Sochi per contendersi il posto con le più esperte Sara Grahn e Kim Martin Hasson, eroina dell’argento a Torino 2006. Wallner sta disputando una grande stagione con il MODO Ornskoldsvik, fresco vincitore della regular season della Rikserien, il massimo campionato svedese. Una stagione iniziata malissimo: la giovane svedese lo scorso autunno durante una partita contro il Leksands ebbe un crollo fisico. Si temeva fossero i postumi delle tre commozioni cerebrali, invece per fortuna era colpa di un virus in un nervo, poi debellato. Ora la chiamata in nazionale e il coronamento di un sogno, quello di giocare alle Olimpiadi, ma iniziato già con il grande rammarico per non poter portare con sé sul casco il “collega” oro olimpico a Torino nel 2006 che Wallner conobbe dal vivo in occasione degli scorsi Giochi di Vancouver, diventando il suo modello sportivo e ammirandolo come persona.
Ora la giocatrice delle Tre Corone dovrà coprire l’immagine con una pecetta.
-> La tragedia aerea
-> Il ricordo dello scorso settembre
-> Stats di Stefan Liv su Eliteprospects