Lugano-Losanna: le interviste del dopo partita

Lugano-Losanna: le interviste del dopo partita

A distanza di due giorni, il Lugano ottiene la seconda vittoria nei confronti del Losanna. Il successo proietta i bianconeri al quarto posto.
A fine partita Roberto Vedani ha raccolto le impressioni di Fazzini, coach Fischer e Gobbi.

Luca FAZZINI (Lugano)

Una partita difficile, intensa ma che comunque era fondamentale vincere?

“Abbiamo fatto questi tre punti molto importanti giocando molto bene difensivamente. Quando loro hanno pareggiato a 10 minuti dalla fine, siamo stati molto bravi a reagire in power-play. Ripeto sono tre punti davvero importantissimi”.

Giovedì a Losanna hai giocato una grande partita realizzando un gol e il rigore dopo l’overtime. Forse una rivincita nei confronti di chi non ti ha portato ai Mondiali U20?

“Sì. Posso dire che sia stata davvero una rivincita perché a dire il vero non pensavo di essere scartato, però ora penso solo al Lugano, cerco di far bene e continuare su questa strada togliendomi delle soddisfazioni con questa maglia”.

A differenza delle passate stagioni, quest’anno la società e lo staff tecnico puntano molto sui giovani. Questo può essere uno stimolo in più per te e per i tuoi compagni ticinesi?

“Sì. Noi siamo consapevoli che diamo il massimo e lavoriamo benissimo, il nostro allenatore ci da fiducia e ci mette in pista ed è un’ottima cosa per noi giovani, per crescere perciò continuiamo così”.

L’anno scorso hai già provato l’esperienza dei playoff. Capisci quindi che differenza ci sia tra giocare le partite di regular season e quelle che contano veramente?

“La differenza nelle partite di playoff sono i dettagli, perché un gol può farti arrivare in finale oppure può farti uscire, magari, subito al primo turno. Però vedo bene il Lugano ai playoff, perché siamo una squadra molto compatta, che gioca bene difensivamente. Vedremo”.

Quest’anno sei stato comunque impiegato un po’ di meno che nell’anno passato. A cosa è dovuto? A qualche problema di ordine fisico o al gioco che vuole FISCHER?

“No, la colpa è da ricercare nella preparazione estiva. Non l’ho fatto benissimo e ne ho pagato le conseguenze. Adesso sto lavorando tanto in palestra con l’obiettivo di guadagnarmi un posto nei playoff”.

Il Lugano quest’anno ha fatto meglio in trasferta rispetto che nelle partite casalinghe. Però adesso al termine delle regular season mancano otto partite in casa e cinque fuori. Non sarebbe il caso di invertire la tendenza e prendere slancio finendo tra le prime quattro in classifica, considerando che sia Friborgo che Ambrì, sembra, stiano perdendo un po’ il passo?

“Noi dobbiamo pensare solamente partita per partita, non guardiamo troppo la classifica, pensiamo solo a vincere cercando di migliorare nei dettagli, soprattutto in fase d’attacco. Continuando così in difesa penso si possa raggiungere l’obiettivo”.

Cosa manca secondo te al Lugano per effettuare il salto di qualità?

“Non manca niente!”

Patrick FISCHER (all.Lugano)

Cinque punti conquistati nel doppio confronto con il Losanna. Ottimo direi?

“Il massimo sarebbe stato portare a casa sei punti, ma sono contento anche così. Il Losanna, a questo punto della stagione, sta giocando alla morte per cercare un posto nei playoff, E’ una squadra molto compatta e disciplinata, gioca bene in difesa, dotata di grande fisicità ed è quindi molto difficile giocargli contro e creare occasioni. Sono felice che nonostante un inizio lento da parte nostra siamo poi riusciti a vincere la partita”.

Losanna che dispone della miglior difesa e del peggiore attacco. Per voi allenatori è comunque preferibile avere la miglior difesa?

“Solitamente le squadre che hanno la miglior difesa sono quelle che alla fine raggiungono i risultati migliori. E’ importante prendere pochi gol, noi siamo una squadra che non segna tantissimo, ma migliorando soprattutto il nostro gioco in power-play alla lunga riusciremo a segnare maggiormente.”

Nelle ultime due partite interne, contro Zugo e Losanna, siete partiti male nel primo periodo. In trasferta invece avete la tendenza di iniziare a razzo?

“Inconsciamente pensiamo che in casa possa essere tutto più facile e così si spiega questa differenza. Inizialmente sembrava che loro fossero più freschi, che avessero più fame. Però sono contento che alla distanza abbiamo aumentato il ritmo e siamo riusciti a giocare meglio”.

Quello che servirà per affrontare martedì lo Zurigo alla Resega senza necessità di chiamare time-out come ad inizio partita contro lo Zugo?

“Sì è vero!Dobbiamo prendere il pullman prima, facciamo un giro ed entriamo a Lugano convincendoci di essere in trasferta”.

Non hai l’abitudine di guardare la classifica, però oggi hai rosicchiato tre punti al Friborgo e uno all’Ambrì e siete quarti in classifica soli?

“Chiaramente mi fa piacere che stiamo scalando la vetta della classifica. Il prossimo obiettivo è il terzo posto, ma non dimentico che qualche mese fa eravamo undicesimi o decimi. Se abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi dobbiamo continuare così”

Sempre più in alto?

“Sì. Sempre più in alto”.

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John GOBBI (Losanna)

Purtroppo per voi avete lasciato cinque punti su sei al Lugano?

“Sì. Una ai rigori in casa e questa dove a sette minuti dal termine abbiamo preso un gol evitabile. Penso che abbiamo giocato comunque due ottime partite, soprattutto stasera, dove abbiamo messo tanta pressione al Lugano, che rimane una formazione che gioca duro, che lotta e contro cui è difficile giocare contro. Credo che a noi sia mancato il gol nel momento giusto per far girare la partita a nostro favore e loro hanno vinto meritatamente”.

Fino a stasera avevate la miglior difesa e il peggior attacco della lega. Come si spiega questa statistica?

“E’ difficile da spiegare. Difensivamente giochiamo molto bene, HUET in porta sta facendo una grande stagione. In attacco, non so, forse ci manca un pizzico di esperienza, un po’ di “fame”, però nelle ultime partita mi sembra che siamo migliorati, anche se, come stasera, se fuori casa fai solo un gol è molto difficile vincere”.

Il Lugano che hai visto in queste due ultime sfide può salire ancora in classifica?

“Chiaro! Giocando così, col potenziale che hanno a disposizione e i giocatori di qualità in difesa rimangono un formazione difficilissima da affrontare. Erano diversi anni che non vedevo un Lugano così forte che dispone inoltre di due ottimi portieri. Una squadra sconsigliabile da affrontare nei playoff”.

A te che hai giocato nell’Ambrì, sembra strano vedere tanti ticinesi che giocano nel Lugano?

“Penso sia giusto puntare sui giovani. In ogni squadra spingono, portano energia ed entusiasmo, sono utili, soprattutto in quarta linea e per dare qualche stimolo in più agli anziani. In più, penso che la cosa non dispiaccia ai tifosi che vedono di buon occhio la crescita dei giocatori di casa, e anche per il budget delle società che possono risparmiare sull’ingaggio”.

Su chi farete adesso la corsa per cercare di conquistare l’ultimo posto disponibile per i playoff?

“Non dobbiamo concentrarci sulle altre squadre, ma pensare unicamente di ritornare alla vittoria che nelle prime due partite di quest’anno è mancata. Dobbiamo ripetere le prestazioni come quella di stasera cercando di concretizzare le occasioni da rete e poi vedremo. La classifica è sempre più corta, il Berna, per esempio, ha perso due volte contro il Ginevra che se ne è andato, ma siamo comunque tutti lì a lottare”.

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