Coach Mark Desantis ed il sogno di allenare la squadra della propria città

Coach Mark Desantis ed il sogno di allenare la squadra della propria città

E’ stato chiamato ad allenare la neonata franchigia di Brampton, i Beast, la città dove è nato ed ha iniziato a giocare ad hockey. Per lui, come per ogni allenatore/giocatore, è stata la relaizzazione di un sogno Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mark Desantis, Head Coach dei Brampton Beast in CHL.
Hockeytime: Coach Desantis, che sensazione si prova ad allenare la squadra della propria città?

Mark Desantis: E’ incredibile. Ti racconto come è andata: ho ricevuto una chiamata in Gennaio da mia mamma che mi aveva spedito un’articolo del giornale locale (di Brampton n.d.i.) nel quale si diceva che sarebbe sata fondata una squadra di CHL qui. Ho chiamato  il commissioner della lega, che era Duane Lewis, chiedendo se era vero e chiedendogli chi fosse il prprietari. Lo fece e dopo uno scambio di email parlai con il GM Cary Kaplan. Lui mi ha detto che avrebbero cercato un’allenatore fino a Marzo e ci siamo mantenuti in contatto. A Marzo mi hanno ricontattato chiedendomi un colloquio di persona e così sono venuto a Brampton di Sabato ed il colloquio era di Domenica. Mi hanno offerto il lavoro e per me è stato bellissimo. Sono nato e cresciuto a Brampton iniziando a giocare a Bolton, ho fatto una parte di High School qui e poi via per 16 anni come giocatore e 4 come coach tornando a casa solo per brevi periodi in estate.

HT: Per lei è stato un ritorno in CHL, visto che lo scorso anno ha allenato un SPHL (i Fayetteville FireAntz) ma negli anni precedenti è stato sulla panchina di Rapid City Rush ed Amarillo Gorillas sempre in CHL.

MD: Sai è molto bello. Così come per i giocatori il traguardo è giocare nella mecca dello hockey, la NHL, per un coach è la stessa cosa. Vuoi imparare ed andare avanti. La SPHL è stato l’inizio, poi passo dopo passo si cerca sempre di migliorare.

HT: Passando alla serie contro Tulsa ed al campionato. come giudica questa prima parte di torneo? Siete a metà classifica con una squadra totalmente nuova, la unica franchigia canadese in CHL, e questo comporta lunghi roadtrip come l’ultimo (31 giorni ed 11 partite).

MD: E’ un processo. Con una nuova franchigia non hai core-player come gli altri team. Sto costruendo la squadra puntando sul carattere. Non sono preoccupatoper le statistiche. Sono un bonus che i giocatori guardano  ma quello che ho imparato come assistant coach è di scegliere i giocatori in base al carattere; il processo di scelta dei giocatori in estate è stato lungo e so che attraverseremo periodi di alti e bassi perchè mettere insieme giocatori che vengono da altri team non è semplice. Per questo ho puntato sul carattere, per fare in modo che si crei un legame molto presto per fare squadra. L’essere molto in trasferta ha aspetti positivi e negativi soprattutto essendo una franchigia nuova. Le trasferte sono molto utili per conoscersi, per creare spirito di squadra ma possono essere anche motivo di distrazione, non che giocando in casa le distrazioni non ci siano. Poi abbiamo dovuto affrontare una serie di infortuni ad inizio stagione (Michael Couch tornato in lineup nel match contro Tulsa) e questo ci ha ancora un pò penalizzati. Riguardo le trasferte, 15 degli ultimi 19 incontri saranno in casa perciò questo sarà un buono stimolo per raggiungere i playoff e tutto considerato sono contento di come stanno andando le cose fino adesso.

HT: Venendo all’ ultima serie, quella contro Tulsa, nel match di ieri (Giovedì n.d.i.) ad inizio gara i giocatori sembravano stanchi ma poi dal secondo periodo sono usciti fuori ed hanno quasi recuperato il match (dal 5-1 al 5-4). Il match di questa sera è sembrato un pò la prosecuzione degli ultimi 2 periodi di ieri.

MD: Cominciare male una partita ed andare sotto di 4 reti è duro. Quando succede, non importa chi hai di fronte, è difficile recuperare. Ieri siamo partiti male ed ero molto deluso dal primo periodo. Poi siamo siamo usciti fuori ma un pò troppo tardi. I ragazzi erano stanchi ma questo è il loro mestiere, sono pagati per questo e devon impegnarsi. Abbiamo fatto una bella chiacchierata ieri dopo la partita ed oggi l’impegno ed il gioco si sono visti. Ora dobbiamo goderci questa vittoria ma iniziare a pensare alla gara di domenica perchè loro hanno vinto il primo match, noi il secondo perciò sappiamo che la gara di domenica sarà una battaglia e dobbiamo essere preparati a combatterla.

Si ringraziano i Brampton Beast e Mark Desantis per la cortese disponibilità.

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