Con il nuovo ri-assetto della NHL, quest’anno l’interessantissima Pacific Division accorpa in grosso modo i team col fuso orario del Pacifico annoverando le tre toste e battagliere franchigie californiane (Anaheim,LA e San Josè) i coyote del deserto arroventato di Phoenix con i tre team dell’Ovest canadese che rispondono al nome di Calgary,Edmonton e Vancouver. Tirare le somme dopo solo un mese di sfide e battaglie può esser decisamente prematuro ma al momento,a differenza del nome divisionale,questo è decisamente il raggruppamento più hot dell’intera lega ed eccezion fatta per i malandati team dell’Alberta (Flames ed Oilers,non me ne vogliano i fans) e ritroviamo tutti i team ai primi 9(!) posti dell’intera lega (racchiusi in un fazzoletto di punti) con gli squali di San Josè a guardare tutti dall’alto in basso.
Classifica : SJ 22punti,ANA 21,PHX 20,VAN 19,LA 18,CGY 12,EDM 8.
Central Division di Thomas Valeruz
Contrariamente ad ogni pronostico, vista la disastrosa stagione appena conclusa, al comando della division vi sono i Colorado Avalanches. La compagine di Denver con 11 vittorie su 12 incontri disputati si è rivelata una delle migliori dell’intera lega ed è stata sconfitta soltanto dai Detroit Red Wings per 4-2. Pochi goal fatti dai ragazzi di Roy (solo 38) e trascinati da Matt Duchene, top scorer con 13 punti (9 + 4), gli Avalanches fanno della difesa la propria forza con soli 18 goals subiti e i due goalie in grandissima condizione, Varlamov con quasi il 95% di parate e Guiguere con oltre il 98% in 3 incontri. Ora resterà da capire la situazione del goalie titolare, dopo le accuse di violenza domestica che lo hanno portato mercoledì, a trascorrere la notte in prigione in attesa di giudizio. In seconda posizione stanno cercando di risalire la china i Chicago Blackhawks, campioni in carica e favoriti per la leadership della division. Sicuramente l’ 8-2-3 conquistato da Toews e soci non è un filotto da buttare, ma salta all’occhio che 4 delle 5 sconfitte siano maturate nei doppi scontri con Lightning e Blues, sia in casa sia in trasferta. Trascinato da un attacco decisamente concreto (il migliore della division e il sesto della lega) nonostante l’assenza di un vero top scorer, visto che Toews ha messo a referto “solo” 13 punti (7+6), la difesa sembra aver perso la verve della passata stagione: sono infatti ben 38 le reti subite in questo avvio di campionato e la coppia Crawford (91%) e Khabibulin (81%) non sembrano dare le adeguate garanzie, almeno per ora. Seguono a ruota i St. Louis Blues, che con 8 vittorie su 11 partite giocate mettono sul ghiaccio un ottimo avvio di campionato. Attacco prolifico (quasi 4 goal/partita di media e trascinato da Steen, che con i suoi 17 punti è nella top 5 dei marcatori) e difesa concreta (25 goal subiti se la coppia Halak–Elliot decisamente valida, entrambi oltre 91%) sono le chiavi che coach Hitchcock è riuscito a dare alla sua squadra, e le 2 partite giocate in meno rispetto ai Blackhawks fanno ben sperare per il proseguio della stagione. A metà schieramento troviamo i Minnesota Wild, con un positivo ma non eccezionale 7-4-3 in 14 partite giocate. Nonostante la formazione guidata da coach Yeo abbia fatto dell’XCel Center la propria roccaforte (5-1-2) fuori casa i risultati non si possono considerare positivi (2-3-1) così come non possono essere considerate positive le statistiche della squadra: soli 34 goals segnati (il trio Pominville – Parise – Granlund guida la classifica di squadra con 10 punti/testa ma si trovano oltre il 50esimo posto globale), alla pari di quelli subiti: e se Josh Harding, nonostante i problemi di salute, offre le solite garanzie di solidità (quasi 95% di parate), Backstrom e Kuemper non si sono rivelati ancora all’altezza quando chiamati in causa (< 90% il primo e <60% il secondo). Nella parte bassa della classifica, la prima squadra tra le deluse sono i Nashville Predators: 6-5-2 non è un risultato disastroso ma non può lasciare soddisfatto coach Trotz: solo 27 reti segnate (poco più di 2 reti/partita) con il primo giocatore in classifica marcatori, Legwand, che si assesta oltre la sessantesima posizione con 10 punti (2+8) dimostra che la squadra è tenuta “a galla” solo da una difesa relativamente solida, che incassa 37 reti e si attesta a circa metà di questa “speciale” classifica, con la coppia di goalie Rinne–Hutton che conquistano oltre il 91,5 di parate. Serve una svolta in attacco per i Preds, o i playoff saranno una chimera. Grande delusa di questo avvio di campionato sono sicuramente i Dallas Stars, che partiva con voglia di rivincita dopo aver visto sfumare i playoff all’ultima giornata nella scorsa stagione. Sufficiente il filotto casalingo (3-1-2), decisamente pessimo invece quello lontano dalla Dr Pepper Arena con soli 2-5-0 non possono certamente soddisfare coach Ruff. Nonostante la coppia Seguin–Benn abbia messo a referto 27 punti (14 il primo e 13 il secondo), la compagine texana ha segnato soli 33 goals subendone 39. Karl Lethonen offre le solite garanzie parando con il 94% e conquistando 4 vittorie su 8 giocate, ma Ellis e Campbell non possono fare altrettanto. Peggio degli Stars sono riusciti a fare i Jets: 5-7-2 il filotto della compagine di Manitoba che non può assolutamente soddisfare i giocatori e coach Noel, visto che peggio nella conference hanno fatto solo gli Edmonton Oilers. 34 reti segnate, 40 subite dimostrano che c’è da lavorare se non si vuole stazionare nelle parti basse della classifica. Passando alle statistiche, vediamo che il goalie titolare Pavelec, complice una difesa ballerina, è sottotono e para con il 90% circa, mentre l’attacco non è da meglio con il solo Little (11 punti) nella top 50 dei marcatori. Urge un cambio di rotta, o la stagione è finita ancor prima di cominciare.
Classifica : COL 22 pti (12); CHI 19 (13); STL 18 (11); MIN 17 (14); NSH 14 (13); DAL 12 (13); WIN 12 (14)