Anthony Borelli a Cortina: l’intervista al giovane goalie dell’Hafro Cortina

Anthony Borelli a Cortina: l’intervista al giovane goalie dell’Hafro Cortina

(Comun. stampa SG Cortina) – È giovane. Anzi, giovanissimo. Ma ha già le idee chiare. Anzi, chiarissime. E non vede l’ora di caricare il borsone sull’aereo che lo porterà in Italia, e di entrare all’Olimpico di Cortina. È Anthony Borelli, il nuovo portiere dell’Hafro Cortina, ventitré anni da poco compiuti, una laurea in economia e tanta voglia di mettersi in mostra di fronte ai tifosi ampezzani.

Anthony, perché hai deciso di accettare l’offerta dell’Hafro Cortina e di venire in Italia?

L’offerta che mi ha fatto la Sportivi Ghiaccio Cortina mi ha dato la possibilità di giocare a hockey fornendomi anche l’opportunità di sperimentare una nuova cultura e un nuovo modo di vivere in uno dei più bei Paesi del mondo. Ho avuto molte occasioni di giocare in campionati minori negli Stati Uniti, ma giocare nel massimo campionato di hockey in Italia e vivere contemporaneamente a Cortina era una combinazione troppo buona per lasciarsela sfuggire.

È la prima volta che vieni in Europa?

No, in realtà io sono già stato in Europa, quando avevo 14 anni. Ho fatto parte di un all-star team che ha partecipato allo Stockholm Youth Trophy Tournament, in Svezia; poi da Stoccolma abbiamo preso una crociera e siamo andati a Helsinki, in Finlandia, per giocare alcune partite.

Quali sono le tue aspettative?

Io ho sentito una grande quantità di considerazioni positive su Cortina da parte di alcune persone che hanno a che fare con l’hockey, qui alla Brown University. Uno degli altri portieri della mia squadra (Marco De Filippo, ndr) è di Auronzo di Cadore e quando vuole parlarmi di hockey italiano cita spesso Cortina. Ho parlato con lui, di recente, anche dopo aver firmato il contratto, e mi ha confermato che è un posto fantastico, una straordinaria meta per le vacanze invernali simile ad Aspen, in Colorado. Anche il vice-allenatore della mia squadra, Mike Souza, ha giocato a Cortina tra il 2006 e il 2010, e ha parlato molto bene della cittadina e di come è organizzata la società. Io ho poi fatto un qualche ricerca su internet e Cortina si presenta in maniera davvero molto bella. Non vedo l’ora di arrivare, di ambientarmi, di capire il vostro modo di vita e soprattutto di contribuire a portare successi all’Hafro Cortina. Personalmente non ho aspettative: verrò con la mente aperta pronto per una nuova, incredibile esperienza.

Che cosa ti aspetti dalla tua nuova squadra?

Di nuovo, ho sentito solo commenti positivi riguardanti il club da parte delle persone con cui ho parlato. Mi hanno detto che i tifosi sono molto coinvolti e supportano la squadra – cosa che è sempre positiva – e lo stadio Olimpico, che per adesso ho visto solo in fotografia, mi sembra assolutamente incredibile, molto più bello di tutti gli stadi in cui io ho giocato. Io voglio venire a Cortina per aiutare la squadra e per contribuire al successo, in tutti i modi possibili.

Quello che scenderà sul ghiaccio, quest’anno, sarà un team con atleti molto giovani e altri di grande esperienza. Cosa ne pensi?

Giocare in una squadra giovane può essere un vantaggio e uno svantaggio allo stesso tempo. Solitamente le squadre giovani mancano di identità, ma questo non è un ostacolo, anzi: io l’anno scorso ho giocato con la squadra della Brown University e il team era molto giovane, ma con il passare del tempo abbiamo acquisito esperienza e abbiamo ottenuto grandi successi, raggiungendo la finale della nostra lega. Inoltre i giovani tendono a infortunarsi di meno, e sono per definizione più “affamati”: alla fine della stagione, durante i play off, le squadre giovani sono più fresche rispetto a quelle con i giocatori più anziani. Mi pare comunque di capire che il Cortina di quest’anno avrà un giusto equilibrio fra atleti giovani ed esperti, e questo è molto importante. Davvero, non vedo l’ora di incontrare i miei compagni e di scendere sul ghiaccio con loro, a settembre.

Racconta qualche tua esperienza passata.

Quella che si inaugura a settembre sarà la mia prima stagione completa da professionista. Dopo aver completato la mia carriera con la Brown University, ho giocato per un mese con i Cincinnati Cyclones, in ECHL, durante la loro corsa nei playoff. Sento che il mio tempo in ECHL mi ha dato informazioni preziose che mi aiuteranno a ottenere buoni risultati a Cortina. E l’anno scorso mi sono laureato in economia, concludendo i miei quattro anni di carriera universitaria alla Brown ottenendo il secondo posto nella classifica dei save percentage (percentuali di salvataggio) e delle parate.

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