NHL: Ricordando The Trade

NHL: Ricordando The Trade

Ancora adesso in NordAmerica e non solo nei pala-ghiaccio frigoriferi del mondo NHL è ricordato come “The Trade” , ovvero sia Lo Scambio per antonomasia destinato non solo a cambiare destino,fortune ed equilibri dei giocatori e team coinvolti in gioco ma per l’incredibile effetto domino che ha avuto e segnato aspetti epocali non solo dal punto di vista hockeystico;facciamo un piccolo passo indietro per capire scenari,retroscena e curiosità prima di quel 9 Agosto del 1988.

Backgammon And Edmonton Dynasty

Leggenda e mito iniziano il lontano 2 Novembre ’78,da un volo in partenza dall’aeroporto di Indianapolis con a bordo il 17enne Wayne Gretzky,Eddie Mio e Peter Driscoll (due teammate di buon livello) verso il Canada con destinazione da decidere in aria perché a terra l’eclettico proprietario degli Indianapolis Races,Nelson Skalbania non riuscendo più a sanare i conti della propria franchigia in bancarotta (gli Indianapolis Races,WHA primo team professionistico ad ingaggiare sontuosamente Wayne) era alle prese con trattative alquanto astruse per salvare capra e cavoli proponendo una singolare partita di backgammon(!) al proprietario dei Winnipeg Jets,Michael Gobuty (i primi papabili acquirenti del mitico #99);in caso di vittoria,ai Jets andava Gretzky,con Skalbadia che poteva cestinare il contratto faraonico che vincolava per 7 stagioni la futura stella mentre,in caso di sconfitta sarebbe andata allo stesso Skalbadia una quota degli stessi Jets per sanare i propri debiti;ovviamente la bislacca proposta venne rispedita al mittente ed il pilota del jet venne autorizzato ad atterrare all’aeroporto di Edmonton (con Eddie Mio a pagare di tasca propria la trasferta canadese).

L’affare Gretzky andò in porto per 700,000$ cash pagati in prima persona dal proprietario degli Oilers Peter Pocklington mettendo sotto contratto per 10 stagioni nel giorno del suo 18mo compleanno (con tanto di firma sul ghiaccio!) presentendo in questo talentuoso giovane i caratteri della futura stella sul quale costruire un team di primissimo piano plasmato a regola d’arte per dominare negli anni a seguire,unito alle ottime scelte ai draft della dirigenza Oilers con Glen Sather (head coach poi GM all’epoca) a forgiare un team che vedrà nascere campionissimi quali Mark Messier,Jari Kurri,Paul Coffey e Grant Fuhr (solo per citarne qualcuno) per cambiare in maniera radicale l’hockey di quei tempi con ben quattro Stanley Cup portate nell’Alberta nel giro di cinque anni (84-88).

I numeri,i record così come gli innumerevoli e trofei portati a casa unite alle incredibili gesta di Gretzky si perdono nella notte dei tempi e sembran già essere scolpiti nella leggenda e negli occhi dei tifosi che iniziano ad amarlo ed ammirarlo anche in ambienti ben diversi di quelli dei palaghiacci o latitudini prettamente nordiche o canadesi.

Estate 1988 e The Trade

Subito dopo aver portato a casa l’ennesima Stanley Cup,Gretzky convola a nozze con la sua compagna,l’attrice hollywoodiana Janet Jones con cerimonia-evento al seguito;saranno proprio le telecamere a riprendere altri momenti che restano immortalati nella leggenda fino alla fatidica data. Siamo sul finire degli anni ’80 e non ci sono ancora forti richiami da introiti provenienti da network e media come nei giorni nostri e tenendo in considerazione il mercato relativamente piccolo di Edmonton al cospetto di metropoli come NY,LA o la stessa Montrèal,Pocklington il proprietario degli Oilers,fatica oltremodo a contenere le eccessive spese per mantenere in auge il proprio team ad iniziare da The Great One in scadenza di contratto che ora deve fare i conti con la nascente carriera della propria compagna proiettata nel mondo hollywoodiano.

Non c’è un’unica causale a scatenare l’evento ma vengono a crearsi piccoli tasselli che incastrati in un districato puzzle portano Gretzky ed Edmonton a separarsi; tra i protagonisti di questa storia per certi versi leggenda,entra un personaggio nuovo,il proprietario dei LA Kings Bruce McNall che insediato alla guida della franchigia di LA da qualche annetto,vuole coronare il suo sogno di portare #99 sulle spiagge della California. McNall,abilissimo uomo d’affari non ci mette molto ad avanzare la sua (pressante) proposta ponendo sul piatto della bilancia non una partita di backgammon a due,ma bensì 15mln di dollari cash (cifra pazzesca per l’epoca assieme al consenso di trattare in prima persona con Gretzky!) e qualche giocatore da inserire nella trattativa destinata a segnare un epoca;Pocklington,senza ottenere mai l’avallo di Sather chiamatosi fuori da ogni discussione relativa ,sonda anche altri mercati (Detroit al tempo molto gradita per Gretzky) ma offerte forti o allettanti come quella di LA non arriveranno in tempi brevi con lo stesso McNall a trattare telefonicamente in prima persona con Wayne durante il suo viaggio di nozze; corsi e miti storici vogliono anche un ultimo disperato tentativo a microfoni spenti prima dell’annuncio evento del 9 Agosto 1988 con la dirigenza Oilers a provare l’ultimo sussulto per trattenere Wayne ancora nell’Alberta che glissa viste le nuove esigenze di vita off-ice unito la ricerca di nuove sfide personali e (forse) al fato che ha scelto diversamente.

In una drammatica conferenza stampa seguita a rete unificate da tutto il Canada arriva l’annuncio in lacrime del proprietario degli Edmonton Oilers che dichiara di aver ceduto il miglior giocatore della storia dell’hockey ai Los Angeles Kings;parola e microfono allo stesso Gretzky che interrompe conferenza stampa visibilmente commosso e tradito dalle emozioni e sentimenti contrastanti del momento;nel Trade rituonano 15mln di $ con Krushelnyski e McSorley (sponsorizzato dallo stesso #99) che vanno ad LA mentre Carson e Gelinas fanno il viaggio a ritroso assieme a 3 prime scelte ai prossimi draft.

Polveri bagnate in Canada e New Star in LA.

La platea canadese non riesce a digerire lo smacco;la stampa rincara la notizia per giorni e giorni ed i network non parlano d’altro in tutto il Canada con addirittura il Parlamento a votare una risoluzione per impedire la trattativa(!) mentre ad Edmonton in particolar modo sono i tifosi che all’unisono condannano Pocklington per l’incredibile schiaffo propinato alla comunità con pesanti e colorite proteste di qualsivoglia natura senza comunque sia mai sfociare in azioni violente ; lo stesso Gretzky venne bersagliato dai propri fan (in particolar modo la compagna) per aver voltato le spalle ai propri colori ma il ritorno per la prima ad Edmonton con la nuova jersey tutto il rancore s’è tramutato in una standing ovation da annali quale firma dell’eterno amore nei confronti del mitico The Great One;gli Oilers porteranno a casa un’altra Stanley Cup due anni dopo mentre #99 arriverà solo ad accarezzare il sogno di sollevare la celeberrima Coppa.

Al contrario nella relativa piazza fredda di LA,hockeysticamente parlando,esplode la Gretzky-Mania divenendo moda e tendenza anche verso quello sport decisamente minore al cospetto di una piazza elitaria propensa altri ambienti ; questo fenomeno (è proprio il caso di chiamarlo così!) farà da effetto boomerang negli anni a seguire non solo per la città di Los Angeles,che farà registrare record di incassi e proventi da media e merchandising per il nuovo show-on-ice e business correlato soprattutto col pubblico e proventi oramai rivolti anche a scenari decisamente meno “hockeystici” geograficamente parlando ma con mercati decisamente più appetibili a maggior bacino d’influenza come la stessa California (San Josè nel ’91 ed Anaheim ’93),Florida (Tampa nel ’92 e Panthers nel ’93) senza dimenticare altre piazze quali Dallas e Phoenix.

Il 18 Aprile del 1999 Wayne chiude con i NY Rangers una carriera praticamente senza eguali in questo sport dopo 20 stagioni ad altissimo livello tra Edmonton,LA,St.Louis ed infine Rangers (maglia del Canada compresa) condite da ben 2857 punti (894reti + 1963assist) 4 Stanley Cup,una miriade di premi personali (10 Art come miglior scorer e 9 Hart Trophy quale MVP stagionale) e un infinito numeri di record statistici destinare a durare in eterno come il ritiro in tutta la NHL del celeberrimo #99, ma il sopracitato The Trade non è stato solo uno Scambio in se ma ha segnato un epoca di hockey dove corsi e ricorsi nostalgici hanno aperto al mondo questo meraviglioso sport a qualsivoglia latitudine,nuovi mercati ed orizzonti.

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