Raycroft non è più un rossoblù

Raycroft non è più un rossoblù

Era il simbolo del ritorno del Milano in serie A, un Milano proiettato verso la KHL che con l’aiuto russo ha provato a costruire una squadra degna della storia del capoluogo lombardo. Su Andrew Raycroft, catapultatosi nel nostro hockey dall’NHL (288 partite) non per motivi di sciopero, erano riposte tutte le speranze e i sogni dei tifosi rossoblu fin dall’annuncio del suo ingaggio quasi un anno esatto fa che rimbombò come un tuono nella notte.
“Ray” ha tenuto in piedi il Milano in una stagione non facile ma l’eccessivo carico di lavoro ha a volte offuscato le sue prestazioni, specie verso la fine della serie dei quarti di finale contro il Val Pusteria dove comunque il Milano, dato per spacciato, ha messo invece in difficoltà i Lupi. La sua media di parate in Italia resta lusinghiera con un 92%. Il suo GAA (media di gol subiti a partita) è di 2.69 in regular season e 3.65 ai play-off.

Il rumor del passaggio del 33enne di Belleville in Svezia girava già da due mesi ed è di poco fa l’annuncio ufficiale sul sito del Björklöven, formazione di seconda lega svedese, la Allsvenskan. In questa serie cadetta giocheranno altri portieri in fuga dall’hockey italiano: Pogge (Renon) e Bellissimo (ex Asiago). L’ex milanese raggiungerà il resto della squadra (neopromossa l’anno scorso dalla Division 1) nei primi di agosto.

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