Le note vicende di Alleghe e Val di Fassa, a rischio iscrizione al Campionato di Elite Liga, hanno portato alla mobilitazione dei tifosi: il primo passo è stato intrapreso dai sostenitori del Val di Fassa con il gruppo su Facebook “Hope for Fassa”, un modo per dimostrare alla società e alle istituzioni l’attaccamento ai colori della formazione ladina. La solidarietà degli amanti dello sport di squadra più veloce del mondo non si è fatta attendere e in pochi giorni sono stati molti gli appassionati che hanno lasciato un messaggio sulla loro pagina.
Non sono stati da meno i tifosi dell’Alleghe, i quali non si sono limitati ad aprire un gruppo sul social network più famoso (Tutti insieme per le Civette), ma hanno deciso di passare all’azione organizzando, in accordo con la società alleghese, una manifestazione programmata sabato 22 giugno a Belluno. Lo scopo è quello di “portare a conoscenza dell’intera provincia dei problemi che affliggono le Civette – scrivono i fondatori in un post lasciato nel gruppo -, e rimarcare l’affetto della gente per i colori biancorossi nell’intento che imprenditori ed istituzioni si rendano conto dell’importanza che l’hockey ricopre nell’Agordino e nell’intera Provincia”.
Il ritrovo è previsto alle 16.30 presso il Piazzale della Stazione di Belluno, alle 17.00 il corteo si muoverà verso Piazza del Duomo dove, dalle 17.30 sarà tenuto un discorso.
Ma come di è arrivati a questa situazione? La causa scatenante è la crisi economica che attanaglia gran parte dei Paesi del mondo e, inevitabilmente, ha colpito anche l’Italia e di riflesso lo sport.
A due settimane di distanza dalla conquista della salvezza, il Presidente del Val di Fassa lanciò il grido di allarme sospendendo tutte le attività sportive (secco e ghiaccio) a causa del mancato versamento, da parte della Provincia di 500 mila Euro di contributo per la costruzione dell’impianto fotovoltaico sul tetto del “Gianmario Scola”, a cui si sommò il minor gettito proveniente dalla vendita dei biglietti e la riduzione del budget da parte della Trentino SpA, uno degli sponsor dei ladini. A complicare ulteriormente la situazione contribuì l’abbandono del main sponsor Ferrarini.
Ongari ottenne un incontro con il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Alberto Pacher ricevendo l’assicurazione che la questione sarebbe stata presa in esame con i suoi colleghi della giunta, tuttavia da allora non si sono più avute notizie di sviluppi.
Anche ad Alleghe, a fine campionato, la Tegola Canadese, sponsor storico, decise di gettare la spugna a fine campionato firmando il divorzio di un matrimonio durato vent’anni. I primi segnali di difficoltà, della dirigenza biancorossa, furono resi noti attraverso le colonne dei quotidiani locali: il 18 maggio, sulle colonne del Corriere delle Alpi, il vicepresidente De Silvestro affermò che un possibile main sponsor si tirò indietro nel momento di concludere l’accordo. Le speranze erano riposte nell’arrivo dal Canada del Presidente Renato Rossi, tuttavia anche la massima carica societaria si dovette rendere conto della difficile situazione. Ben presto il Presidente annunciò di non voler iscrivere la squadra alla Elite Liga se non fosse stata raccolta la somma necessaria. Un SOS lanciato agli imprenditori locali al fine di trovare la somma necessaria all’attività degli agordini,
Da non dimenticare il Pontebba, il sodalizio friulano: dalla conclusione del playout, che sancì la retrocessione nella serie cadetta, non si hanno notizie ufficiali. I tifosi attendono temendo il peggio.