NHL: Patrick Roy alla guida degli Av’s

NHL: Patrick Roy alla guida degli Av’s

Dopo aver terminato una delle stagioni più cupe della storia recente lontano anni luce dal sole della post-season,i Colorado Avalanche in piena rifondazione organizzativo-societaria , piazzano il colpo ad effetto riportando @ Mile House la leggenda Patrick Roy in veste di Head Coach delle valanghe.

La notizia circolava negli ambienti da qualche giorno e prima della presentazione ufficiale del sesto coach alla guida del team americano (prossima settimana) è stato l’entusiastico proprietario Stan Kroenke ad annunciare il graditissimo ritorno dell’indimenticato St.Patrick nell’organizzazione del Colorado anche in veste di Vice Presidente esecutivo delle operazioni hockeystiche al pari dello storico capitano della franchigia Joe Sakic già in carica da qualche settimana nella speranza di riportare agli antichi fasti e splendori il team degli Av’s (quest’anno avranno anche il primo pick ai draft) che ha scritto bellissime pagine di hockey per la gioia dei propri tifosi e non solo anche per merito del grandissimo goalie quebecoise ; ma chi è Patrick Roy?

Dopo aver terminato una carriera praticamente ineguagliabile (sotto potete trovare qualche riga in più sul leggendario goalie) in gabbia nel lontano 2003,il focoso Patrick (ha avuto modo e luogo di far parlar di se in ogni dove) non è stato di certo a guardare negli ultimi anni prendendo spunto e guide dal suo mentore Bob Hartley (ora sulla panca dei Flames),prende le redini ed il timone dei Quebec Remparts team giovanile della Quebec Major Junior Hockey League (Qmjhl) nei panni di Proprietario,General Manager ed infine di Head Coach negli ultimi 8 anni della storica realtà quebecoise chiudendo con 348 vittorie (in 544 uscite) e ben 100 vittorie post season con una Memorial Cup incamerata nella stagione del debutto in panca.

Fiumi di parole,numeri ed aneddoti accompagnano la leggenda dell’innovatore del celeberrimo butterfly-style assieme alla rarissima dote di dar il meglio di se quando la pressione raggiunge livelli stratosferici, è predestinato a lasciar il suo nome nell’Olimpo dell’hockey sin dalla nascita (stesso giorno del grandissimo Lemieux,5 Ottobre ’65 ndr) dopo essersi messo in luce proprio nella Qmhjl viene draftato al terzo giro dai gloriosi ma odiati Montreal Canadiens (era tifoso dei Nordiques) nell’84 e dopo un problematico inizio legato incredibilmente alle difficoltà linguistiche visto che parlava solo in quebecoise(!) la sua ascesa on ice è stata al dir poco epica:nella prima stagione trascina il suo team alla Stanley Cup venendo coniato con l’appellativo di St.Patrick che lo accompagnerà per il resto della sua carriera per le gesta nei playoff dell’86 che gli valsero la prima delle tre Conn Smythe Trophy (il più giovane di sempre ad aggiudicarselo così come nel ’93 e 2001,record assoluto) quale miglior giocatore in post-season. Roy si ritaglia sempre più spazi ed attenzioni mediatiche con le sue mirabolanti gesta nell’arco della sua permanenza con i suoi Canadiens ritornando a bissare il successo in post-season anche nel 1993,caricandosi sulle spalle un team tutt’altro che trascendentale per la felicità dell’intero Canada (da allora nessun’altra franchigia ha riportato la celebre Stanley nel paese della foglia d’acero) con ben 10 successi ottenuti nei prolungamenti per la gioia delle coronarie dei propri sostenitori. Il suo brusco addio è datato 2 Dicembre ’95 al termine di vicissitudini e contrasti col coach Tremblay sfociate dopo un clamoroso 1-11 contro Detroit,paralizzò l’intera nazione con i media quasi a rete unificate che diedero la notizia dell’addio agli Habs per andar a far fortuna in quel che ancora ora viene ricordato come “The Trade” (al pari dell’addio di Gretzky) ai neonati Colorado Avalanche appena traslocati dai suoi Quebec Nordiques. Al primo anno (‘96) arriva la terza Stanley Cup in un team infarcito di stelle e campioni (quali Sakic,Forsberg,Ozolinsh e chi più ne ha più ne metta) che sarà destinato a far da vero mattatore nella Western Conference negli anni a venire prima di alzare l’ultima Stanley al cielo nel 2001. Con tre Vezina portati a casa (miglior goalie NHL nell’89,90,92) e cinque Williams Jennings Trophy (87,88,89,92,2002) che premiano il team col minor numero di reti incassate in stagione regolare Roy chiuse la sua stellare carriera il 28 Maggio 2003 dopo 1029 match di regular season e 551 vittorie (dietro solo a Martin Brodeur) assieme 247 uscite in post season con 151 W (miglior record di sempre) venendo riconosciuto all’unanimità tra i migliori goalie di tutti i tempi al pari di mostri sacri come Sawchuk,Dryden ed Hasek solo per citarne qualcuno.

Dopo tre anni entra di diritto nella HHOF di Hockey (2006) ed il suo numero,il celeberrimo #33 viene ritirato sia dai Canadiens sia dai suoi Av’s e le sue gesta oramai scolpite negli annali e negli occhi di chi ha saputo apprezzarlo ed ammirarlo specialmente segnando letteralmente un epoca ed ispirando più di una generazione di goalie in ogni angolo del globo.

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