NHL PlayOff 2013: Aggancio Toronto e fuga Ducks. LA accorcia. I Capitals allungano

NHL PlayOff 2013: Aggancio Toronto e fuga Ducks. LA accorcia. I Capitals allungano

Quattro gli incontri della notte in USA, con Los Angeles che riesce a vincere di misura sui Blues, con l’occasione di impattare la serie lunedì 6 maggio in gara 4. Monumentale Quick, 30 salvataggi su altrettanti tiri degli attaccanti di St. Louis. Toronto (4-2) tira fuori le unghie ed i denti strappando una preziosissima vittoria @ Boston in Gara 2 riportando la contesa in parità in terra canadese mentre per Detroit è decisamente notte fonda in casa nel 0-4 con cui gli scatenati Ducks espugnano la Joe Louis Arena con GWG dell’ex Egna Nick Bonino. Una rete di Mike Green all’overtime regala la vittoria ai Capitals, 2 a 0 la serie contro i Rangers.

NY Rangers @ Washington Capitals 0-1 OT (0-0, 0-0, 0-0, 0-1) / Washington 2-0 di Giuseppe Poli

Due giorni dopo gara 1, Capitals e Rangers tornano sul ghiaccio del Verizon Center davanti ad oltre 18500 spettatori.
La squadra di coach Adam Oates, tra il cui roster è assente per infortunio Brooks Laich, è pronta a bissare il successo di gara 1, mentre il team di coach John Tortorella, che deve rinunciare a Clowe, Staal, Dorsett, tenta l’impresa di espugnare la casa dei Capitals, nel tentativo di impattare la serie. Le due squadre si temono e così il primo drittel passa velocemente senza troppe emozioni fino al 15.58 quando viene mandato in panca puniti il Rangers Dorsett; in superiorità, i Capitals hanno la prima occasione: bolide dalla blu di M. Green, respinge un attento Lundqvist, sul proseguo dell’azione il più veloce è Ward, ma il suo tiro viene ancora una volta fermato dall’estremo newyorchese, che si ripete subito dopo su un missile di M. Hendricks. L’ultima azione pericolosa del primo tempo è sempre dei padroni di casa con una doppia conclusione di J. Carlson, ma Lundqvist è insuperabile questa sera e abbassa la saracinesca; il goalie svedese è il vero protagonista del match, chiuderà con 37 salvataggi su 38 tiri degli avversari, 97.36%. Il secondo drittel inizia come si è concluso il precedente con Ludqvist protagonista su due conclusioni ravvicinate, Ovechkin e M. Johansson gli autori. I Rangers non reagiascono e sono ancora i padroni di casa a colpire con J. Chimera, ben liberato davanti alla gabbia avversaria da S. Oleksy, e sul proseguo dell’azione, con E. Fehr. Il match scorre senza altre emozioni fino a quattro minuti dalla fine quando sulla stecca di Nash capita l’occasione più importante ma è il palo a negare la gioia del goal all’attaccante con la maglia numero 61. La partita viene decisa così all’overtime; dopo una superiorità sprecata dai Rangers, i Capitals al minuto 8, non sbagliano la loro, McDonagh in penalty box, e realizzano la rete partita con un missile di Mike Green che buca letteralmente la rete. Ora la serie si sposta al Madison Square Garden, con Washington avanti 2 a 0, e con Nash e compagni che non possono più sbagliare.

Reti: 68:00 Mike Green (Capitals) in superiorità

Toronto @ Boston 4-2 (0-0; 2-1; 2-1) / Serie 1-1 di Miki Faella

Il copione sin dai primi minuti di Gara 2 sembra esser sulla falsa riga di quanto visto 72 ore prima la netta affermazione dei navigati Bruins ai danni dei novizi Maple Leafs con forecheck ai massimi e padroni di casa alla ricerca del possesso in ogni dove on ice scaldando riflessi ed attrezzature di Reimer sin da subito impegnato su Seguin (gambali) e Campbell (pinza stavolta) lesto su un errato disimpegno dei canadesi;alla distanza Toronto inizia ad entrare nelle trame di gioco pattinando ed aggredendo il puck con la stessa veemenza dei gialloneri e lo spettacolo aumenta d’intensità con Rask che ben difende lo slot dalle incursioni di Bozak e Lupul a mieter terrore in ogni discesa. Seguin crea i pericoli maggiori nel terzo difensivo canadese sia sul finire dei primi 20’ (score a reti bianche) sia in avvio della seconda frazione col goalie canadese a risponder sempre presente mentre Reimer nulla può contro un rebound maligno di Horton (Lucic, Krejci) che al minuto 21:56 deposita di pattino in rete a pochi passi dalla gabbia dopo l’ok (abbastanza discutibile) del review. Toronto non si disunisce e sul finire del primo PP  è bravo a ritagliarsi lo spazio giusto nella difesa bostoniana il folletto Lupul (Gardiner, Gunnarson)  per impattare lo score al 25:18. Il livello e l’intensità è sempre su livelli stratosferici con occasioni da ambo i lati ma a muovere il tabellino sono i canadesi con lo scatenato Lupul (Frattin, Phaneuf) che di backhand buca per la seconda Rask al 31:56 dopo una bella discesa coast-to-coast di Frattin. Boston accusa il colpo  ma solo grazie alla propria retroguardia chiusa a riccio alla disperata nel proprio slot a dire no alle ripetute conclusioni di Kadri e Co. che il tabellino resta inalterato prima dell’ultima sirena col saldo conclusioni altissimo dice Boston 18 e Toronto 14. In apertura del terzo drittel (40:53) si consuma la classicissima vendetta dell’ex con l’amato/odiato Kessel (Kadri, Hamilton) a depositare in rete in solitaria superando Rask con un polsino velenoso per zittire quella che fu la sua platea ; Boston si riversa in massa nel terzo canadese (sempre Seguin e Marchand) e sull’ennesima conclusione dalla blu è Boychuk (Chara, Marchand) a trovare la deviazione fortuita al 50:35 che mette fuori casa l’estremo canadese. L’assalto all’arma bianca dei padroni di casa non porta al pareggio con Gara 2 che va in archivio al 56:53 con il bel spin-o-rama di Van Riemsdyk (Grabovski, Kulemin) davanti alla gabbia di Rask che chiude la contesa sul 4-2 finale. Boston ha creato le maggiori conclusioni a rete (ben 41 contro 32) ma l’incisività,determinazione con quel pizzico di cattiveria che male no fa dei ragazzi di coach Carlyle ha profuso lo sforzo maggiore e premiante portando in terra canadese la contesa (Gara 3 Lunedì sera) in parità dopo la disastrosa uscita in game 1.

Anaheim @ Detroit 4-0 (0-0; 1-0; 3-0) / Ducks 2-1 di Miki Faella

La serie in parità dopo le prime uscite al sole della California si trasferisce in quel di MoTown per Gara 3 ; partita estremamente tattica sin da subito con spettacolo decisamente avaro di occasione con le sole conclusioni di Bonino e Franzen degne di nota davanti ai rispettivi slot e le migliori occasioni sono figlie della spigolosità on ice: un paio di 5vs3 per parte non porta gloria a nessuno eccetto per i goalie con le papere a creare i maggiori grattacapi dalle parti di Howard (Selanne,Getzlaf per 13sv) col suo collega Hiller bravo su Samuelsson e fortunato sullo snap di Datsyuk che trova solo il legno. Nella frazione centrale Anaheim sale in cattedra con i propri solisti creando nitide occasioni per smuovere il tabellino ma è bravo il goalie di casa a dire no alle azioni insistite firmate Selanne,Perry ed Etem nell’ordine;Detroit non incide più di tanto nel terzo offensivo (Kindl,Brunner) e la chiave di volta avviene al minuto 35:11 con la carica assassina di Abdelkader che manda KO Lydman (out per la contesa) beccandosi una penalità maggiore consegnando ai Ducks ben 5’ con l’uomo in più. Alle papere bastano i primi secondi in PP che l’ex Egna Bonino (Perry, Getzlaf) trova la via della rete in backhand a pochi passi dalla gabbia Detroit (minuto 35:29). La seconda frazione va agli archivi sull’1-0 col terzo finale che vede la maggior spinta propositiva dei Red Wings (Franzen,Filppula) senza trovare la via del pareggio e sul finire dell’ennesimo PP infruttuoso dei padroni di casa il rossocrociato Brunner la combina grossa lasciandosi beffare da Getzlaf che in solitaria raddoppia per i suoi al 46:33. Detroit accusa il colpo e dopo nemmeno 2 giri di lancette il rookie Etem (Selanne) solo soletto davanti alla gabbia di Howard trova la via della rete al 48:04 per il colpo del KO ; il sipario sulla sfida scende al 53:34 con Beleskey (Koivu, Ryan) in PP a firmare il 4-0 con cui si chiuderà Gara 3. Hiller si guadagna nuovamente la pagnotta portando a casa un comodo shootout (23sv) mentre per Detroit è notte fonda con la truppa di Babcock chiamata al ri-aggancio della serie in Gara 4 sempre nel Michigan per non lasciar scappar via gli scatenati californiani nella serata di lunedì.

St. Louis @ Los Angeles 0-1 (0-0, 0-1, 0-0) / St. Louis 2-1 di Giuseppe Poli

Allo Staples Center di Los Angeles va in scena gara tre tra i padroni di casa e campioni in carica dei Kings e i Blues con quest’ultimi avanti due a zero. Assente per infortunio nella squadra di Sutter il difensore Greene, negli ospiti l’attaccante Langenbrunner.
In una serie di playoff, anche se nulla è scontato, gara tre diventa fondamentale, soprattutto se davanti hai una squadra solida in difesa e forte in attacco e soprattutto se hai perso le prime due gare. Per i Kopitar e soci è vietato sbagliare ancora, una sconfitta può diventare letale. Il team di coach Hitchcock ha dalla sua la sicurezza di chi vede il traguardo vicino ma un passo falso può rappresentare il risveglio di un avversario pericoloso, dopotutto a Los Angeles devono difendere il titolo vinto lo scorso anno.
Pronti via e i Blues impegnano subito Quick con C. Stewart, ma l’estemo californiano non si lascia sorprendere, e incomincia così la sua serata da protagonista che si concluderà con 30 salvataggi su altrettante conclusioni degli avversari.
Il suo collega Elliott non è però inferiore e respinge due pericoli, M. Richards e D. Brown, ben servito da T. Lewis, gli autori. Al 7.25 Quick ferma D. Backes lanciato a rete e subito dopo tocca all’estremo ospite respingere un diagonale di D. Penner.
Il secondo drittel si apre con l’unica rete della serata realizzata dai padroni di casa con Slava Voynov, bravo a raccogliere un disco vagante davanti alla gabbia avversaria, facendosi così trovare pronto al momento giusto. Subita la rete la squadra di coach Hitchcock si getta in avanti e crea pericoli con C. Stewart, la cui respinta del goalie avversario viene raccolta da McDonald, a cui non riesce la deviazione vincente, anche per il nuovo intervento di un attento Quick, che si ripete subito dopo su P. Berglund, e ancora su McDonald.
La musica nel terzo periodo non cambia con St. Louis a caccia del pareggio e i Kings in contropiede tentano di chiudere il match. Così è ancora protagonista il portiere di LA che abbassa la saracinesca su Backes e su J.Schwartz. A metà del tempo l’occasione più importante per raddoppiare capita sulla stecca di D. King, che, al rientro sul ghiaccio dalla panca puniti, si presenta solo davanti ad Elliott che respinge.
Davanti a oltre 18000 spettatori, i ragazzi di Sutter portano a casa una vittoria sofferta ma importante per il continuo della serie. Il prossimo appuntamento, il quarto, è lunedì 6 maggio sempre allo Staples Center.

Reti: 24.56 Slava Voynov (Los Angeles)

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