EBEL, Vienna e Klagenfurt per il titolo

EBEL, Vienna e Klagenfurt per il titolo

Sarà Vienna Capitals – Klagenfurter AC la finalissima della ErsteBank Eishockey Liga 2013, rematch dell’ultimo atto del campionato austriaco 2004/05. Entrambe le squadre hanno conquistato la finalissima dopo sei gare di semi-finale, superando rispettivamente Salisburgo e Linz.

Vienna (1) – Salisburgo (8) 4:2 [6:2, 1:3, 1:3, 2:1, 4:1, 4:2]
La metamorfosi del Salisburgo non si è compiuta nemmeno quest’anno. Dopo una regular season imbarazzante, i tori rossi erano riusciti a superare con relativa facilità uno Zagabria in crisi d’ossigeno, e più di qualcuno aveva scommesso su di loro per il passaggio del turno, vista la straordinaria facilità con cui i biancorossi si muovono nella postseason e considerato anche il fatto che la squadra capitolina non è esattamente una habitué di queste fasi della stagione.

Invece, nonostante il forfait di due giocatori chiave come Dan Bjoernlie e Benoit Gratton, i giallorossi sono riusciti ad avere ragione dei campioni 2010 e 2011, ponendo tra l’altro fine all’era del coach “padre-padrone” Pierre Pagé, amato od odiato senza possibilità intermedie da staff, tifosi, appassionati, media nazionali e giocatori. Momento-chiave della serie è stato, probabilmente, il goal del 2:1 di Jonathan Ferland a tre minuti dalla sirena di gara-4, che ha annullato lo svantaggio di una partita nella serie, mentre già i detrattori di coach Samuelsson gridavano al testacoda e all’ennesimo ribaltone firmato Pagé.

Linz (2) – Klagenfurt (3) 2:4 [3:1, 2:3, 4:1, 2:4, 2:3, 1:3]
Il rematch della finalissima della scorsa stagione ha sorriso alla perdente di undici mesi fa: i diavoli carinziani hanno abbattuto le “ali nere” facendo leva sulla stanchezza degli avversari, evidentemente provati dalle sette tiratissime gare servite ad avere ragione del Villach.

Che scegliere di affrontare le aquile carinziane piuttosto che i 99ers di Graz fosse una scelta discutibile, l’avevamo già scritto nel precedente articolo. I nerazzurri erano poi riusciti a passare il turno per il proverbiale rotto della cuffia, ma i postumi di quelle sette battaglie si sono presentati puntuali verso gara-5 della serie di semifinale. Non si può certo dire che i biancorossi carinziani abbiano avuto vita facile, ma le statistiche relative al possesso del disco, ai passaggi completati e alle zone della pista più battute evidenziano una superiorità innegabile sul piano della costruzione del gioco. Il Linz non era più la squadra dello scorso anno e probabilmente la lunga rincorsa ai piazzamenti migliori in classifica ha asciugato anzitempo i serbatoi dei giocatori più importanti.

Finale: Vienna (1) – Klagenfurt (3)
Il primo face-off della serie di finale andrà in scena giovedì sera alle ore 20:00. Si affrontano due  team reduci da due stagioni agli antipodi: mentre i Capitals hanno dominato il lungo e in largo la regular season e il round intermedio, concedendosi poi solo un paio di passi falsi nei playoff, i draghi di Klagenfurt sono stoicamente sopravvissuti ad una prima metà di stagione funestata da innumerevoli infortuni, per poi guadagnare lentamente il giusto ritmo tra gennaio e febbraio, subito dopo la fine del lockout e la conseguente partenza di molti “pezzi da novanta” che impreziosivano i roster (altrui). Durante lo stage intermedio, i biancorossi sono poi letteralmente esplosi, mantenendo un’altissimo standard di gioco che ha permesso loro di superare senza troppa fatica Graz e Linz.

Con le dovute proporzioni, si potrebbe accostare questa sfida alla finale della Western Conference della KHL delle ultime due stagioni tra SKA San Pietroburgo e Dynamo Mosca: da una parte, una squadra spregiudicatamente offensiva, con una difesa troppo votata all’attacco ma mantenuta a galla da dei portieri superlativi (Zaba e Weinhandl sono la miglior coppia della Lega); dall’altra un team cinico, raramente spettacolare ma spietato ed efficace nel finalizzare la grandissima parte delle occasioni che gli càpitano sul piatto. Rimane tuttavia da testare il carattere di queste due squadre: l’ultima finale a cui il Vienna aveva preso parte risale al lontano 2005, mentre i carinziani dovranno valutare la tenuta del 25enne goalie René Swette (attualmente primo per SVS%) e l’entità dell’infortunio rimediato dal centro della prima linea e cardine del gioco offensivo Thomas Koch, colpito al volto durante l’ultima partita.

 

 

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