Manfred Klotz parla della stagione dell’EV Bozen

Manfred Klotz parla della stagione dell’EV Bozen

Senza ombre di dubbio la stagione dell’EV Bozen è stata alquanto travagliata: nel periodo di massimo slancio la formazione di A2 ha dovuto fare i conti con la frana che ha investito la Sill, complicando la stagione sportiva dei biancoblu. La mancata disputa della gara con il Pergine ha segnato un ulteriore capitolo negativo concluso con la sconfitta a tavolino assegnata dal Giudice Sportivo. Decisione che ha sopreso Manfred Klotz, Vicepresidente del sodalizio bolzanino.

Stagione di A2 finita per l’EV Bozen. La squadra quest’anno sembrava lanciata verso uno dei posti per accedere ai play off.

Esatto. A metà novembre, superati i problemi di avvio, la squadra si è presentata in grande spolvero, tanto da riuscire a battere praticamente tutte le avversarie. Purtroppo lo smottamento alla Sill ha frenato bruscamente la corsa. Per due mesi il programma degli allenamenti è diventato un continuo provvisorio e inizialmente addirittura un optional, visto che c’era pochissimo spazio per allenarsi con i dovuti crismi. Un problema che si è ripercosso su tutte le squadre del resto. Anche la femminile ha patito parecchio ed è riuscita a stare a galla soprattutto grazie al tasso tecnico complessivo più alto rispetto alle avversarie.

Lo smottamento ha avuto per la società uno strascico sorprendente, culminato in una sconfitta a tavolino. Cos’ è successo?

Proprio il giorno dello smottamento, l’11 novembre per essere esatti, era in calendario la partita contro il Pergine al Palaonda.  Essendo stata chiusa la strada di accesso alla Sill per motivi di sicurezza, la squadra era impossibilitata ad entrare in possesso delle attrezzature per disputare la partita. Va spiegato che l’EV Bozen gioca sì le partite al Palaonda, ma si allena alla Sill dove tiene equipaggiamenti. La partita è stata rinviata a data da destinarsi, perché nessuno era in grado di dire quando la strada sarebbe stata riaperta. Grazie alla comprensione del Pergine e anche degli organi della Federazione inizialmente non era un problema.

Ad un certo punto però la partita andava recuperata. Come vi siete mossi?

Premetto che forse abbiamo fatto passare fin troppo tempo per definire una data per il recupero, ma l’incertezza su quello che sarebbe  stato il futuro della società pesava troppo sulle faccende giornaliere. Il consiglio direttivo della società stava infatti meditando seriamente di chiudere i battenti e di ritirarsi da tutti i campionati, a causa dell’impossibilità di garantire l’attività. Si è deciso di andare avanti tra mille difficoltà e spese, per rispetto dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze. Comunque l’8 di gennaio, al Pergine, sono state offerte tre date a scelta per il recupero entro il mese di gennaio, vale a dire lunedí 14, martedí 15 e martedí 22 gennaio. La società trentina le ha rifiutate tutte.

Il Pergine avrà avuto i suoi buoni motivi per non accettare le date.

Nel caso del 15 gennaio forse sì, perché il 16 era già in programma il recupero della partita contro l’Appiano, rinviata perché i trentini avevano prestato all’HC Bolzano i propri stranieri per la Continental Cup. Forse la motivazione per il rinvio della partita contro l’Appiano lascia un po’ il tempo che trova, ma non voglio fare i conti in tasca agli altri. Tuttavia, francamente, non comprendo il rifiuto delle altre due. Perché non sia stato di gradimento lunedí 14 non lo sappiamo, la data è stata respinta senza motivazione. E la motivazione per il rigetto del 22 “non abbiamo l’allenatore” è pure un po’ debole. Soprattutto in un momento in cui il recupero della partita aveva più che altro un valore statistico, essendo entrambe le squadra praticamente già escluse dal giro dei playoff. Ad onore del vero il Pergine ci aveva offerto di recuperare la partita il 23 gennaio a Pergine, ma sinceramente si trattava di una nostra partita in casa che volevamo giocare a Bolzano e non altrove.

Perché il Giudice sportivo allora ha decretato la vostra sconfitta a tavolino?

All’inizio di febbraio la Commissione Senior della Federazione, non essendoci stato accordo tra le due società, ha deciso che la partita andava giocata in data mercoledí 13 febbraio a Bolzano. Data in cui l’EV Bozen non aveva la disponibilità del Palaonda, inoltre la Federazione aveva pianificato una giornata di gare del campionato Under 20, con la conseguenza che la squadra di A2 non avrebbe avuto a disposizione cinque giocatori. Fatto di un certo peso, considerando che nel frattempo, a dadi ormai tratti, erano stati ceduti i due stranieri e risolti i contratti con qualche altro giocatore.
Il Giudice sportivo ha ritenuto che la colpa oggettiva, per il mancato recupero della partita, sia stato dell’EV Bozen perché evidentemente non avere a disposizione lo stadio e cinque giocatori non sono motivo sufficientemente valido per non disputare la partita. E’ poi il caso di sottolineare che ove la partita fosse stata recuperata entro gennaio, l’EV Bozen avrebbe avuto la squadra al completo e quindi lo scontro, dal punto di vista sportivo, sarebbe stato più equo.

Perché il Pergine allora ha potuto rifiutare ben tre date?

A questa domanda non sono in grado di rispondere. Posso immaginare che, per il Giudice sportivo, sia motivo più valido, non indicare una ragione per rigettare una data o l’assenza dell’allenatore piuttosto che l’indisponibilità dello stadio e di cinque giocatori. E’ comunque il motivo per cui l’EV Bozen è abbastanza contrariato e sta valutando di interessare del caso il Procuratore Federale. Non per i tre punti che non servivano né al Pergine né all’EV Bozen, ma per mancanza di equità e senso di giustizia. Credo che chiunque, paragonando le motivazioni che hanno portato a non accettare le date proposte da parte del Pergine con quelle invece adottate dall’EV Bozen, possa vedere la totale miopia dell’organo giudicante che si esterna in una manifesta diversità di trattamento. E lo dico con il cuore in mano e con assoluto rispetto per il Pergine che non ha la minima responsabilità per la decisione del Giudice sportivo. Purtroppo però non è la prima volta che siamo costretti ad osservare il lavoro lacunoso di chi ha grandissima responsabilità. Basti pensare al caso del giocatore Hannes Hölzl, di due anni fa. Sono fermamente convinto che il sistema debba essere riformato, ad esempio, adottando il concetto del contraddittorio che risolverebbe tante questioni a priori.

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