Canada: Hockey feeling

Canada: Hockey feeling

Parlare di hockey in Canada è un pò come parlare di cucina in casa di Gordon Ramsay; se in Italia gli idoli dei ragazzini sono Totti e soci, in Canada lo stesso trattamento da star è riservato ai giocatori delle franchigie della NHL.
Ma è un pò tutto ad essere trasposto in chiave hockeystica: là dove in Italia, girando per le strade di Roma o Milano (e non solo) è normale imbattersi in negozi o bancarelle che vendono magliette e gadget vari legati al pallone, a Toronto, Ottawa, Montreal e così via è pieno di negozi che vendono tutto il possibile e l’immaginabile relativo all’hockey. Per aver un’idea di come l’ hockey stia al Canada basti pensare che lo sport di Gretzky&Co. è immortalato sulle banconote da 5$ in corso legale nel paese della foglia d’ acero, accompagnato da una frase tratta da “The hockey sweater” di Roch Carrier che recita più o meno:” Gli inverni della nostra giovinezza erano lunghe, lunghe stagioni. Vivevamo in 3 posti – la scuola, la Chiesa e la pista di pattinaggio – ma la nostra vera vita era sulla pista di pattinaggio“.
Il modo migliore per capire cosa significhi per un canadese l’ hockey è andare ad un match di NHL (sempre che riusciate a trovare i biglietti, cosa abbastanza difficile in posti come Toronto che, pur non vincendo una Stanley Cup dall’ormai remoto 1967, registra regolarmente il sold out nei suoi match casalinghi all’ Air Canada Center). Andando nelle arene si “respira” la passione dei tifosi per i propri idoli; passione che però non trascende mai , o quasi, nella violenza…prova ne è l’assenza dei nostrani settori ospiti. Il massimo che può capitare è lo sfottò in bagno o in fila per hot dog e birra tra un periodo e l’altro. Non riuscite a trovare un biglietto per andare alla partita?!? Niente paura! Infilatevi in uno dei tanti “Sports Bar” disseminati nelle città e godetevi una o più partite sui maxischermi sorseggiando una Molson, la birra canadese per eccellenza. Altra cosa meravigliosa è la presenza, in tutti i negozi di materiale sportivo, di un nutrito settore dedicato alle attrezzature, cosa che Italia possiamo anche sognarci. Per i canadesi, in inverno è normale andare a pattinare dopo il lavoro e nessuno vi guarderà mai come un alieno perchè portate in mano o in spalla un paio di pattini. le città sono disseminate di piste (gratuite…) dove scaricare tutta la voglia di hockey, quest’anno particolarmente repressa visto il lockout da poco terminato che ha di fatto dimezzato la regular season NHL.
Proprio a seguito del lockout molti canadesi hanno ripiegato sulle minors (AHL in testa) e sui campionati juniores/universitari (famosissima la QMJHL, fucina di tante stelle attuali e passate della NHL); la disaffezione che sembra esserci stata verso la NHL come conseguenza del lockout, a giudicare da quanto si legge su forum e social network, non si vede nelle arene (sempre e comunque piene e con diversi sold out) ne parlando con le persone in strada che, al pari degli italici allenatori del lunedì mattina, discutono dei match della sera precedente. Questa “hockey-addiction” poi raggiunge livelli incredibili in alcuni casi come a Québec City (o Ville de Québec visto che la provincia francofona del Canada è una sorta di distaccamento della Francia oltreoceano) dove è ancora vivissimo (anche, non bisogna nascondersi dietro un dito, per ragioni di puro marketing) il tifo per una squadra, i Québec Nordique, che di fatto non c’è più dall’ormai lontano 1995, anno della relocation della franchigia a Denver (Colorado) con conseguente rinominazione del team negli attuali Colorado Avalanche. Il posto dei Nordique è stato preso dai Québec Ramparts che militano proprio nella QMJHL e che hanno ereditato la loro “casa”, il Colisée Pepsi che in tempi recenti ha ospitato uno dei gironi del mondiale di hockey di Top Division nel 2008. Volete una ulteriore prova della malattia dei canadesi per l’ hockey? Bene, se vi trovate a passare per la “Leaf nation” nel periodo tra Gennaio e Febbraio potrete assistere ad uno dei riti collettivi più sentiti dai canadesi: l’hockey day in Canada, una giornata intera con tornei di pond hockey, la versione di hockey giocata senza balaustre, contatti e slap. Anche la NHL partecipa alle celebrazioni, sponsorizzate e seguite dalla CBC, la televisione nazionale, con una serie di sfide che vedono impegnate tutte le 7 franchigie del paese. Altra manifestazione hockey-centrica da ricordare è il Québec pee-wee hockey tournament, il più grande ed importante torneo di hockey giovanile del paese (e del mondo) che sul finire di Febbraio vede arrivare a Québec City rappresentative agguerrite di piccoli hockeisti provenienti da tutto il paese e non solo.
Un discorso a parte merita il Rideau Canal: 7,8 km di ghiaccio dove in estate scorre l’acqua e che funge da linea di confine tra Ontario e Québec. D’inverno, viste le “miti” temperature canadesi, il posto dell’ acqua è preso dal ghiaccio ed ecco a voi La Rideau Canal Skateway: la pista di pattinaggio su ghiaccio naturale più lunga del mondo e gratuita! Ogni mattina un esercito di impiegati comunali leviga il ghiaccio e rende praticabile il pattinaggio della moltitudine di turisti ed abitanti di Ottawa che vanno avanti ed indietro per tutto il giorno; non è insolito trovare ragazzi che stecche alla mano giocano ad hockey sul Dow’s Lake mentre altri si prendono tranquillamente una cioccolata calda o una beavertail (la tipica frittella di queste parti a forma appunto di coda di castoro) in uno dei tanti posti di ristoro sparsi lungo la skateway. Altro particolarità di questa pista, oltre alla lunghezza, è il fatto che molti abitanti di Ottawa la usano per andare al lavoro o a scuola invece di prendere macchina o mezzi pubblici…si infilano i pattini e via!

Articolo anche su www.hockeymammuth.it

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