Grazie a tutti per il vostro sostegno. Mio padre ha ancora una lunga strada da percorrere e molti ostacoli da superare, ma questo è un enorme passo nel suo cammino. Non avremmo potuto chiedere regalo più bello.
Emozionato Paolo Casciaro, ex difensore dei Devils e compagno di squadra di Orlando sia nella compagine milanese sia nel Blue Team.
L’ultima volta che vidi Nick aveva tre anni – spiega – io sono sempre stato in contatto con suo papà e questa notte mi ha sorpreso il suo messaggio: era stato proprio Gates a chiedergli di contattarmi per darmi la splendida notizia. Una notizia fantastica: il nuovo cuore funziona, è andato tutto bene e non avevo dubbi, perché Gates mi diceva che faceva 1 km e mezzo di tapis roulant al giorno anche con il cuore artificiale, per prepararsi a superare all’intervento e per dimostrare ai medici la sua forza.
Come ci racconta Cash, anche Roberto Romano, lo storico portiere dei Devils di quegli anni, aveva sentito Orlando qualche tempo fa:
Gli aveva detto – dice ancora Cash – che aveva sognato che gli arrivasse il cuore: è stato un segno, perché finalmente questo sogno si è avverato. Appena si rimette in forma lo porto in Italia, perché ho in mente di organizzare una festa fenomenale.
La storia del Gates Orlando “sportivo” la conosciamo tutti: dopo l’esperienza con i Rochester Americans, che lo hanno portato anche a militare in NHL sotto l’ala dei Buffalo Sabres, Orlando nell’87 sbarca in Italia in quel di Merano. Poi la storia: passa al Bolzano dove vince lo scudetto, per poi arrivare a Milano dove conquisterà tre tricolori e un’Alpenliga. Gli ultimi cinque anni della sua carriera lo vedono protagonista in Svizzera, prima al Berna e poi al Lugano, con cui vinse il titolo. Nel mezzo un breve ritorno in Italia, dove nel ’98 disputa i playoff con il Cortina. Una colonna anche della Nazionale, in cui comincia a giocare nel ’90: due mondiali di seconda divisione, otto campionati del mondo e due giochi olimpici. Tutto questo e non solo ha fatto di lui uno dei giocatori italiani migliori e più stimati di sempre. Poi la carriera da allenatore e la malattia: una rara insufficienza cardiaca che a 50 anni non ancora compiuti ha messo in ginocchio il campione, che non ha mai mollato e ha saputo rialzarsi fino alla bella notizia di questa mattina.
Grazie per essere qui a testimoniare il vostro affetto – aveva detto Gates a 2000 tifosi commossi – grazie a tutti quelli che vogliono impegnarsi per regalare la vita.
A Gaetano “Gates” Orlando vanno i nostri personali auguri di pronta guarigione, in attesa di vederlo protagonista della grande festa immaginata da Cash. Forza, Campione.