Più Cortina che Milano nella classica dell’olimpico

Più Cortina che Milano nella classica dell’olimpico

di Simone Lenzi

C’è tanta storia dell’hockey italiano sul ghiaccio dell’Olimpico per la partita che mette di fronte le più titolate compagini del campionato. L’inizio vede un periodo di studio con maggiore pressione del Milano che pattina con più velocità anche se il Cortina manovra bene dietro la gabbia ed è più preciso nel controllo col bastone; in questa fase è di Menardi lo slapshot più pericoloso, con Della Bella che respinge col corpo. L’equilibrio si infrange al 08:37 quando Moser, in azione personale dalla sinistra della gabbia, lascia partire un preciso tiro che si infila sotto l’incrocio dei pali. La partita si movimenta e, in seguito ai maggiori spazi dovuti a una doppia penalità per Siddal e Ryan per eccessive durezze, è Dingle che si invola nella prateria, impegnando severamente il goalie meneghino. Il Milano si fa vedere e Caletti dalla blu per poco non sorprende Levasseur col puck che rotola fuori; il Cortina risponde con Dingle e Siddall che volano sfruttando gli spazi lasciati dagli ospiti un pò sbilanciati in forechecking, ma sono sempre pericolosi gli uomini della terza linea rossoblù che schiacciano il Cortina ma senza approfittarne, tanto che al 19:03 un tiro senza troppe pretese di Albers dalla media si infila beffardamente sotto i gambali di Della Bella per il gollonzo che vale il 2-0 ampezzano.

La leggiadra esibizione di una “farfalla” della sezione artistica della Sportivi Ghiaccio allieta il primo intervallo e, al rientro, la terza linea ampezzana sospinge il Milano in difficoltà nella propria metà campo; al 22:51 Dingle si porta a spasso i difensori, porge a Felicetti sulla trequarti il puck che beffa sul primo palo un Della Bella anche questa volta non esente da responsabilità. Il Cortina è più incisivo, più veloce e manovriero, Milano si affida a qualche raid della sua prima linea, peraltro troppo imprecisa. Si schiaccia troppo il Milano e al 30:32 una rasoiata centrale di Siddall si stampa sulla traversa. Il Cortina pattina di più e per Milano solo Ansoldi e Kinasewich cercano di alleggerire la pressione ampezzana, ma la precisione latita. Sul finale di periodo ancora Dingle incrocia molto bene, ma questa volta Della Bella si esibisce in una difficile presa con la pinza. Coach Beddoes. complici le assenze prolungate di Gron e di Edwardsson, lascia molto minutaggio alla sua terza linea che gioca una partita di grande sostanza. All’ultimo secondo forse qualche parola di troppo tra Luca Zanatta e Ryan fa guadagnare ad entrambi l’intervallo sulla panca dei cattivi.

Nel secondo intervallo da segnalare la lodevole iniziativa “Hockey for children” a favore della Città della Speranza presso il Centro Oncologico Infantile di Padova. Nel terzo drittel coach Beddoes approfitta per mescolare carte e schemi, favorito dalla ininfluente posizione di classifica degli scoiattoli ormai certi di accedere al “relegation round”, ed è soprattutto la terza linea ampezzana a disegnare le geometrie migliori col Milano che fa giocare e lascia al solo Ansoldi il compito di impensierire la gabbia avversaria. Sugli scudi tutta la terza linea degli scoiattoli (Menardi-Baldo-Moser-Adami-Zanatta M.) con una menzione particolare a Luca Zanatta, preciso nelle chiusure e chirurgico negli appoggi anche quando mister Beddoes lo sposta di ruolo. Tutto sommato un buon Cortina, per mister Adolf Insam c’è ancora molto lavoro per traghettare Milano fuori dal tunnel.

SG CORTINA HAFRO-HC MILANO 3-0 (2-0,1-0,0-0)

Reti: 8.37 Andrea Moser, 19.03 Paul Albers, 22.51 Luca Felicetti

Tabellino completo

 

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