Lockout 2012: i primi 100 giorni, e intanto vengono annullati i giochi fino al 14 Gennaio

Lockout 2012: i primi 100 giorni, e intanto vengono annullati i giochi fino al 14 Gennaio

La notizia era nell’aria già da diverso tempo, tutte le varie componenti del gioco, la NHL, così come il sindacato, NHLPA, e gli esterni come i media, sapevano si sarebbe arrivato all’annullamento dei giochi fino al prossimo 14 Gennaio, in pratica la regular season è ora seriamente a rischio. Nel complesso sono stati annullati ben 625 incontri, corrispondenti al 50,8% dell’intera stagione regolare, e rimane ora davvero poco tempo per rimettere in pista l’intero movimento, si ipotizza al massimo il 15 Gennaio prossimo come ultima data utile per trovare un accordo. A tutto questo si è arrivati dopo un blackout totale nelle trattative, di fatti l’ultima proposta del Sig. Fehr è stata sonoramente bocciata dai Sigg. Bettman e Daly ad inizio dicembre, poi sono ripresi i contatti anche coi mediatori, che a dirla tutta sono stati poco utili, e per ultimo anche l’intervento del Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha voluto dir la sua cercando di spronare le parti, facendo presente che la situazione va soprattutto a penalizzare i tifosi. E veniamo proprio al capitolo tifosi, questi ultimi sul sentiero di guerra minacciano il boicottaggio dei primi incontri di ogni singola squadra, e la cosa ovviamente non sarebbe piacevole visto poi sono proprio i fan coi loro soldi a pagare il circus. Ed ora, 24 Dicembre, vigilia di Natale, siamo arrivati a festeggiare i 100 giorni di blocco. Festeggiare, un termine che indica celebrare qualcosa o qualcuno con cerimonie e festeggiamenti (cit.), è un termine eufemistico ed ilare che voglio usare proprio perché si presta a questi giorni solenni. Da festeggiare non c’è proprio nulla oltreoceano, anzi, le notizie sono abbastanza rade, molto fumose, poco chiare, solo una ci da una certezza di base, ovvero la NHLPA non esiste più.
E ora? Ora di sicuro vi è che dal prossimo 2 Gennaio la NHLPA chiuderà.
In che senso? Nel senso che venerdì scorso i giocatori hanno deciso, con 706 voti a favore e 22 contrari, di sciogliere il sindacato.
Gli scenari? Sono multipli, potremmo in questo caso prendere i due più probabili per posizione o per lo meno quelli più ovvi.
Primo scenario: i giocatori ognuno per suo conto, ma tutti insieme, presentano un’istanza all’antitrust contro la decisione dei proprietari di mettere in atto il lockout, con conseguente causa in tribunale, che potrebbe portare ad una decisione del tribunale stesso di interrompere il lockout, riprendere i giochi per poi nel contempo trattare davanti ad un giudice la vicenda.
Secondo scenario: già paventato da molti come quello più verosimile alla realtà, è che la NHL ha già presentato una querela al tribunale di New York, qualche giorno addietro, contro la decisione futura, poi avveratasi, di presentare istanza di scioglimento e poi denuncia al tribunale del lavoro della, ormai ex, NHLPA.
Perché tanta solerzia da parte della NHL? Presto detto. Due singole parole possono bastare a spiegare tutto: New York. La scelta di presentare una querela di quel tipo, anticipando le mosse dell’avversario, sono dettate dall’estrema furbizia del duo Bettman-Daly, in sostanza si sono affrettati di farlo nella Grande Mela perché già sanno che quel tribunale è storicamente più avvezzo a dar ragione ai proprietari che non ai semplici lavoratori. Se ciò non bastasse, ci si può aggiungere che dato la prima querela è stata depositata a N.Y. la competenza non potrebbe essere trasferita altrove, pure se per esempio la sciolta NHLPA presentasse denuncia in California, in quanto andrebbe a sormontare la prima trasmissione agli atti.
A tutto questo si è arrivati per ovviare all’empasse attuale, lo stallo delle trattative che per questi 100 giorni ha tenuto col fiato sospeso milioni di fan di questo magnifico sport. Il problema sostanziale è solo uno, che come al solito se il sindacato se ne fosse stato zitto, con tutta probabilità la NHL non si sarebbe mossa, o forse nemmeno questo sarebbe bastato, visti i precedenti risultati ottenuti da parte della NFL e della NBA, cioè sciolto il sindacato hanno negoziato accettando le richieste delle rispettive leghe.
L’unica speranza che rimane, e sono davvero poche, è che lo stesso Daly si sia detto sicuro la stagione ripartirà il prossimo 15 Gennaio in un’intervista. Forse un po’ poco. Non so se questo possa bastare per rincuorare i tifosi, però l’augurio che tutti ci facciamo è che sotto l’albero di Natale come regalo, pure se posticipato con sole 48 gare di regular season, ci sia la ripresa dei giochi, se pure questo non si avverasse, non sicuramente per colpa nostra, visto siamo stati buoni mentre le parti indicate per trattate il nuovo contratto NO, è che ognuno di noi passi un Felice Natale.

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