In che senso? Nel senso che venerdì scorso i giocatori hanno deciso, con 706 voti a favore e 22 contrari, di sciogliere il sindacato.
Gli scenari? Sono multipli, potremmo in questo caso prendere i due più probabili per posizione o per lo meno quelli più ovvi.
Primo scenario: i giocatori ognuno per suo conto, ma tutti insieme, presentano un’istanza all’antitrust contro la decisione dei proprietari di mettere in atto il lockout, con conseguente causa in tribunale, che potrebbe portare ad una decisione del tribunale stesso di interrompere il lockout, riprendere i giochi per poi nel contempo trattare davanti ad un giudice la vicenda.
Secondo scenario: già paventato da molti come quello più verosimile alla realtà, è che la NHL ha già presentato una querela al tribunale di New York, qualche giorno addietro, contro la decisione futura, poi avveratasi, di presentare istanza di scioglimento e poi denuncia al tribunale del lavoro della, ormai ex, NHLPA.
Perché tanta solerzia da parte della NHL? Presto detto. Due singole parole possono bastare a spiegare tutto: New York. La scelta di presentare una querela di quel tipo, anticipando le mosse dell’avversario, sono dettate dall’estrema furbizia del duo Bettman-Daly, in sostanza si sono affrettati di farlo nella Grande Mela perché già sanno che quel tribunale è storicamente più avvezzo a dar ragione ai proprietari che non ai semplici lavoratori. Se ciò non bastasse, ci si può aggiungere che dato la prima querela è stata depositata a N.Y. la competenza non potrebbe essere trasferita altrove, pure se per esempio la sciolta NHLPA presentasse denuncia in California, in quanto andrebbe a sormontare la prima trasmissione agli atti.
A tutto questo si è arrivati per ovviare all’empasse attuale, lo stallo delle trattative che per questi 100 giorni ha tenuto col fiato sospeso milioni di fan di questo magnifico sport. Il problema sostanziale è solo uno, che come al solito se il sindacato se ne fosse stato zitto, con tutta probabilità la NHL non si sarebbe mossa, o forse nemmeno questo sarebbe bastato, visti i precedenti risultati ottenuti da parte della NFL e della NBA, cioè sciolto il sindacato hanno negoziato accettando le richieste delle rispettive leghe.
L’unica speranza che rimane, e sono davvero poche, è che lo stesso Daly si sia detto sicuro la stagione ripartirà il prossimo 15 Gennaio in un’intervista. Forse un po’ poco. Non so se questo possa bastare per rincuorare i tifosi, però l’augurio che tutti ci facciamo è che sotto l’albero di Natale come regalo, pure se posticipato con sole 48 gare di regular season, ci sia la ripresa dei giochi, se pure questo non si avverasse, non sicuramente per colpa nostra, visto siamo stati buoni mentre le parti indicate per trattate il nuovo contratto NO, è che ognuno di noi passi un Felice Natale.