Lockout 2012: e venne il giorno dei mediatori

Lockout 2012: e venne il giorno dei mediatori

27/11: Come un fulmine a ciel sereno nella giornata di ieri arriva la notizia che le parti in causa nella controversia legata al lockout, la NHL da una parte, con Bettman e Daly, e la NHLPA dall’altra con Fehr, avranno l’aiuto e il supporto da parte del Servizio di Conciliazione e Mediazione Federale degli Stati Uniti! E le sorprese non sono finite qui…
Passiamo in rassegna gli eventi.
Prima esce su tutti i siti e tabloid un’intervista nella quale il braccio destro di Bettman, Bill Daly, si confessa apertamente e chiarisce che con molta probabilità riprenderanno i colloqui tra le parti già da mercoledì prossimo, anche se nessuna data era fissata per la ripresa delle trattative, compare un barlume di speranza nel buio più totale all’orizzonte, anche se più volte si è sentito dire che le migliori proposte già stavano sul tavolo delle contrattazioni. Oltre a questo lo stesso Daly ha ammesso che è stato richiesto un intervento del Servizio di Conciliazione e Mediazione Federale degli Stati Uniti (FMCS). Questo intervento è stato accolto con favore, come un nuovo approccio per uscire dall’empasse per raggiungere una risoluzione della controversia il prima possibile. Chiamata in causa anche l’altra parte, gli fa eco Donald Fehr “Vediamo di buon occhio il coinvolgimento dei mediatori per continuare a lavorare ed arrivare a raggiungere un accordo equo che soddisfi entrambe le parti, proprietari e giocatori”.
Cos’è il Servizio di Conciliazione e Mediazione Federale degli Stati Uniti chiamato in causa? è un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti specializzata nelle controversie di lavoro.
Cosa si intende per mediazione? La mediazione, diversamente dall’arbitrato che emette una decisione definitiva, incontrovertibile e non appellabile tra le parti, ed il mediatore ha lo scopo di aiutare le parti ad arrivare ad una soluzione, senza però imporla. La buona riuscita del risultato però è vincolata dal buon senso e dalla volontà delle parti, in questo caso NHL e NHLPA, di arrivare ad una conclusione, infatti i mediatori non devono essere paragonati ad “operai del miracolo”.
Poco dopo le ammissioni di Daly e Fehr sull’aiuto chiesto escono i nomi dei mediatori interessati alla vicenda, infatti il Direttore del Servizio di Conciliazione, George H. Cohen, tra l’altro ex consigliere della NHLPA tre anni orsono quando passò alla direzione del Servizio e con precedenti per aver condotto le trattative con MLB, NBA e NFL, annuncia sono tre e sono L. Scot Beckenbaugh, vice direttore, John Sweeney, direttore dei servizi di mediazione, e Guy Serota, commissario. Lo stesso Cohen intervistato dice “la nostra organizzazione non rilascerà notizie riguardo al programma o all’avanzamento della trattative fino a nuovo avviso. Già nella settimana scorsa ha avuto colloqui separati ed informali con i rappresentanti di entrambe le parti e d’ora in poi i negoziati saranno condotti sotto la nostra egida”.
Forse ai più il nome di Beckenbaugh non dice nulla, ma i più avvezzi allo sport se lo ricordano ancora presente alle trattative nel lockout del 2004/05, infatti come oggi venne chiamato in causa per il Servizio di Conciliazione lo stesso Beckenbaugh, a quei tempi direttore dei servizi di mediazione, che vi prese parte, e solo tre giorni dopo Bettman annullò la stagione in toto, se il buon giorno si vede dal mattino, speriamo di non assistere alla stessa conclusione. Vero è che in quel caso la decisione di affidarsi ai mediatori arrivò nel mese di febbraio, troppo tardi per arrivare ad una conclusione positiva, mentre oggi sono ancora in tempo a salvare il salvabile.
Una volta che i nomi sono stati fatti ecco subito dopo la sorpresa.
Cohen annuncia a NHL e NHLPA che il processo di mediazione avverrà senza uno dei negoziatori originariamente assegnati al caso e rilascia una dichiarazione nella quale dice che uno dei partecipanti previsti, Guy Serota, è stato rimosso dall’incarico.
Cosa è successo? Presto detto. E’ lo stesso Cohen a rivelare il retroscena ammettendo “ci sono questioni che coinvolgono un presunto account Twitter associato al Commissario Guy Serota, uno dei mediatori assegnati” aggiungendo “di conseguenza, al fine di dissipare immediatamente qualsiasi nube sul processo di mediazione e senza riguardo per la fondatezza delle accuse, ho determinato di intraprendere un’azione immediata, vale a dire di rimuovere il Commissario Serota da questo incarico.”
In parole povere appena saputi i nomi dei mediatori si è scatenata la caccia degli addetti ai lavori e dei tifosi per sapere di più su queste persone e cercando proprio su twitter sono balzati agli occhi tweet razzisti ed avvilenti verso una donna di origini ebree, messaggi risalenti ad alcune settimane addietro. Serota s’è affrettato poi a spiegare che il suo account, chiuso in serata, sarebbe stato hackerato e pertanto quello che c’era scritto non era farina del suo sacco, ma ormai la frittata era fatta e Cohen per evitare problemi ha deciso per il suo taglio.
Ora aspettiamo di vedere risultati concreti e non parole al vento come avvenuto finora.

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