Lockout: ultimi sviluppi

Lockout: ultimi sviluppi

23/11: Tre notizie hanno riempito i quotidiani, ma veniamo con ordine.
Prima notizia: la NHL come prevedibile ha annunciato la cancellazione degli incontri fino al 14 Dicembre ed anche l’All-Star Weekend suscitando l’ennesima dose di polemiche di contorno.
Seconda notizia: la NHLPA ha dato un resoconto dello stato di avanzamento lavori riguardo al CBA al Parlamento Canadese, esponendo le sue tesi e facendo presente all’interno del documento che i giocatori si sono progressivamente avvicinati alle pretese della lega, ma che purtroppo l’egoismo della stessa non permette al momento di chiudere nessun tipo di trattativa, fermo restando la volontà dei giocatori di tornare presto sul ghiaccio.
Terza notizia: e oserei dire la più importante, è che si è ipotizzato addirittura la rottura definitiva del sindacato giocatori lo scioglimento vero e proprio della NHLPA! Questa notizia è una conseguenza dei lunghi ed interminabili colloqui avuti sia con la parte avversa di questa diatriba, la NHL, visto il non arrivare a un nulla di fatto e visti pure i malumori in seno al sindacato stesso. Gli scenari cambierebbero radicalmente le sorti in tavola ed infatti l’opzione è stata avanzata per un motivo molto semplice. Stante le condizioni attuali, l’unica maniera per uscire da quest’empasse è quella di accettare in toto le richieste della NHL, non potendosi appellare a nient’altro, invece nel caso avvenisse lo scioglimento dell’unione tutti i giocatori diventerebbero free agent, in questo modo potrebbero intentare una class action nei confronti della NHL presso un tribunale del lavoro, appellandosi al mancato rispetto della ripresa del lavoro. La soluzione che di per sé potrebbe avere una sua validità, presenta però pochi pro e molti contro, infatti se da una parte un giocatore si gestirebbe in tutto e per tutto con l’abolizione del salary cap, come contr’altare avrebbe il problema che verrebbero a mancare molti diritti, tra i quali l’assicurazione sanitaria, il discorso infortuni, quello pensionistico, in pratica da più parti, compreso gli analisti ed i giornalisti, fanno presente che verrebbe a mancare tutta quella parte di vantaggi che ha proprio il fatto di essere tutti uniti oltre al discorso che intentare una causa presso un tribunale non vuol dire immediata vittoria o sconfitta, anzi, potrebbero volerci anche mesi per la sentenza definitiva, il che tradotto non è molto diverso a quello cui stiamo assistendo. L’auspicio è il proseguire delle trattative, buon senso da ambo le parti e arrivare finalmente ad incrociare di nuovo i pattini sul ghiaccio.

22/11: Giorno del ringraziamento in USA e pertanto nessuna nuova proposta e nessun incontro, in compenso mille critiche da parte dei giocatori che si dicono disgustati, che ringraziano Bettman & Co. di aver distrutto il gioco ed il sogno di molti, messaggi di ilarità su twitter e su facebook si moltiplicano insieme all’indignazione collettiva per il mancato accordo raggiunto e per gli “sforzi” fatti in quella proposta. Alcuni giocatori già nei giorni precedenti avevano dato sfoggio di epiteti all’indirizzo della NHL, tra i quali Versteeg, dei Panthers, che ha definito Bettman e Daly un cancro per l’intero sistema e deve essere estirpato per il bene di tutti così come il difensore dei Red Wings, White, ha definito Bettman un idiota. Cominciano però ad alzarsi anche cori contro chi li rappresenta, ad esempio l’ex-Flyers Chris Therien, difensore con più presenze nella storia in quel di Philadelphia, anche lui passato per il lockout 2004-05, ha avanzato perplessità sull’operato dello stesso Fehr, dicendo che se fosse stato lui al timone avrebbe previsto un piano B qualora non fosse passata la proposta, aggiungendo anche che “se il mio contratto prevede io percepisca 2 m/$ e ad oggi non gioco, chi mi restituisce i soldi persi? Fehr?”. Altra voce fuori dal coro quella di Mike Modano, anche lui passato per il lockout precedente e pure lui dubbioso sulla trattativa in sé, infatti riferendosi a quegli anni, ha ammesso “col senno di poi non ne è valsa la pena, è stato uno spreco di tempo. All’inizio pensavamo di essere forti per le posizioni assunte, poi abbiamo cominciato a perdere pezzi finendo con l’accettare le loro pretese mesi più tardi”. Un altro controcorrente è Roman Hamrlik, difensore dei Capitals, che critica le mosse di Fehr, che a suo dire durante una riunione estiva in preparazione del lockout aveva annunciato avrebbe fatto un altro tipo di manovra, poi come lo stesso Therien si domanda chi gli ripagherà il tempo perso e per ultimo, visto si tratta di un veterano con alle spalle quasi 20 anni di carriera, essendo passato per altri due lockout, come asserisce Modano, non si è imparato nulla dal passato. Immediatamente non si sono fatte attendere le risposte di alcuni suoi colleghi, tra i quali il più duro Erik Cole, che lo ha definito un egoista in quanto avendo un ingaggio quello che più gli interessa sono i soldi.

21/11: E finalmente venne il giorno! Il giorno della proposta completa della NHLPA viene immediatamente data “in pasto” ai media e messa sul tavolo della NHL.
Risultato? La NHL ha bocciato la proposta come era lecito attendersi però vediamone i punti salienti.
Primo punto: come detto in precedenza riguarda il discorso della spartizione degli introiti, in pratica ci si incontrerebbe a metà strada, con NHL e giocatori che si spartiscono la torta equamente, 50% ognuno. E già su questo punto la strada pare in salita, in quanto la NHL vorrebbe arrivare al 50-50 subito mentre ovviamente la NHLPA vorrebbe arrivarci gradualmente nell’arco di 4 anni, il tutto a detta loro con una “buona uscita” pari a 393 m/$, in sostanza ai giocatori spetterebbero il 1° anno 183 m/$, il 2° 128, il 3° 72 m/$ ed il 4° 11 m/$, mentre la NHL non vorrebbe arrivare a scucire più di 211 m/$. Stiamo parlando di una differenza di 182 m/$ che se già si fosse cominciato starebbe già in tasca dei giocatori, anche perché tanto per dare altri numeri è stato stimato che per ogni incontro saltato viene perso 1,43819150 m/$, per ogni settimana vengono persi 67,11560337 m/$ che al mese fanno 402,69362022 m/$.
Secondo punto: si andrebbe nella direzione di ciò che chiede la NHL per quel che riguarda la durata massima contrattuale, in pratica contratti con scadenza massima di 5 anni. Anche qui però c’è poca chiarezza in quanto la NHLPA non vuole far diventare la norma retroattiva per quei contratti stipulati prima della del nuovo CBA. Questo è stato un punto molto discusso proprio perché i giocatori che hanno questo tipo di contratto sono ovviamente top player che hanno ingaggi molto elevati e spalmati su più anni, ma rappresentano solo l’1,72% della totalità e sono meno di 50 e Fehr ha sempre dimostrato una certa insistenza su questo tasto irritando non poco anche gli altri giocatori che non hanno questo tipo di ingaggi.
Terzo punto: anche in questo caso ci si avvicina alla richiesta NHL, con ingaggi non superiori ad 1 m/$ per chi gioca nelle minors.
Quarto punto: al termine della stagione regolare si possono richiamare un numero illimitato di giocatori dalle minors, mentre ora sono 3, per la disputa dei playoff ed anche qui si va incontro alla NHL.
Quinto punto: eliminazione del salary arbitration, in pratica rimane la cifra stabilità come ingaggio per riconfermare il giocatore, ma non spetta più ad un giudizio “esterno”.

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