Carola Saletta: «Su una pista da hockey non esistono amici»

Carola Saletta: «Su una pista da hockey non esistono amici»

Carola Saletta, 19enne piemontese, è l’attaccante con la maglia numero 4 del Real Torino, nonché  figlia dell’indimenticato Dario Saletta difensore per 17 stagioni della Valpe, da cui Carola ha appreso l’amore per il nostro sport. Carola nonostante la giovane età è sicuramente tra le punte di diamante del Real Torino e della Nazionale Italiana con cui ha debuttato nel marzo 2009.
Nella stagione scorsa Carola, che con il suo Real ha sfiorato per il secondo anno consecutivo lo scudetto perdendo in finale con le Eagles Bolzano, ha messo a segno 24 punti (11 gol e 13 assist nelle 20 partite disputate). Quest’anno ha accettato l’offerta del Bolzano di condividere l’avventura in Europa, ma per lo scudetto in maglia Real non farà sconti, nemmeno alle amiche con cui condivide l’esperienza bolzanina

Sta per partire una nuova stagione hockeystica, come vedi il tuo club Real Torino dopo due secondi posti? Siete pronte per scalare l’ultimo scalino e portare finalmente lo scudetto in Piemonte?

Ciao Andrea, la stagione è iniziata da poco, noi stiamo già facendo degli allenamenti, inoltre alcune di noi hanno la fortuna di allenarsi e giocare alcune partite di EWHL e di Coppa Campioni con le Eagles Bolzano quindi già in ritmo partita, noi speriamo di essere ancora li a lottare per lo scudetto, ma scalzare il Bolzano dal gradino più alto del podio non sarà per niente facile, ma la stagione è lunga e noi abbiamo l’obbligo di crederci e provarci fino in fondo.

Stagione impegnativa anche con la maglia della nazionale, con il girone di qualificazione alle Olimpiadi che si svolgerà a Riga. Pensi che l’Italia abbia qualche possibilità di passare il turno?

Il girone di pre-qualificazione olimpica che ci attende in Lettonia è molto competitivo con squadre di grande esperienza come le stesse padrone di casa e l’Austria. Cercheremo di utilizzare al meglio le nostre armi anche se i giorni concessi per la preparazione della squadra Nazionale risultano purtroppo scarsi.

Poi ad aprile ci sarà il mondiale ad Auckland in Nuova Zelanda, molti si aspettano che vinciate il girone ma c’è una temibile Ungheria da affrontare. Tu pensi che la promozione sia un traguardo possibile?

La promozione è sicuramente il nostro unico obiettivo, qualsiasi altro risultato rappresenterebbe una vera e propria sconfitta per noi. Ma ci sono squadre temibili come l’Ungheria (che possiede alcuni talenti U18) e l’Australia che gioca “quasi” in casa. Credo che il gradino più alto del podio verrà conquistato dalla squadra che dimostrerà più carattere in campo e che avrà grinta: doti che sicuramente non mancano all’Italia.

Secondo te il fatto di giocare dall’altra parte del mondo con un fuso orario molto diverso può creare dei problemi di adattamento e di conseguenza di rendimento da parte vostra?

Sicuramente si tratta di un viaggio molto lungo (quasi 24 ore) con 12 ore di differenza sul fuso orario italiano. Questo però non deve essere visto come uno svantaggio o utilizzato poi come scusa. Lo staff organizzerà il viaggio nel miglior modo possibile.

Hai già disputato delle amichevoli con la maglia delle Eagles Bolzano, tue rivali in campionato ma con cui giocherai probabilmente alcune partite come rinforzo per la EWHL. Come ci si trova ad entrare “nella tana del nemico”? Prevale la rivalità che vi vede opposte  durate il campionato o l’amicizia con alcune ragazze che si crea durante i raduni con la nazionale?

Quando si ha la possibilità di giocare in un campionato come l’EWHL non esistono rivalità o “tane del nemico”. Credo sia una grandissima occasione che la squadra dell’E.V. Bozen sta dando alle ragazze in Italia per poter giocare ad alto livello e, di conseguenza, poter aiutare a crescere l’intero movimento. A Bolzano conosco quasi tutte le ragazze, soprattutto quelle che incontro in Nazionale. Per quanto riguarda il campionato italiano non cambia niente però: sarà una battaglia “all’ultimo sangue” come sempre… si dice che sul campo di hockey non si conoscano mai “amici”.

Quali sono a tuo parere le tue doti migliori sul ghiaccio e gli aspetti su cui pensi di dover migliorare?

E’ sempre un po’ difficile rispondere a questo tipo di domande poichè è meglio lasciare agli osservatori e agli allenatori il compito di valutare. In linea generale penso di avere un ottimo pattinaggio, una discreta velocità e di essere una buona giocatrice del sistema. L’aspetto che sicuramente mi piacerebbe migliorare sono i dribbling e il fiuto da goal. Avendo giocato per molti anni come difensore per poi passare al ruolo di centro, sono sicuramente le capacità che ho sviluppato meno in questi anni.

Qual è la compagna con cui hai miglior affiatamento sul ghiaccio? E invece qual è l’avversaria che ti ha messo più in difficoltà quando l’hai affrontata?

Sinceramente mi trovo in sintonia con le giocatrici semplici, veloci e precise. A livello di club e di nazionale, Anna De La Forest rappresenta sempre una delle mie “prime scelte”. Lo stesso potrei dire di molte altre giocatrici che presentano le stesse caratteristiche a partire da Chelsea Furlani fino ad arrivare a Linda de Rocco. A livello di avversaria più temibile non saprei dirti di preciso ma sicuramente le ragazze che fanno parte della Nazionale, Senior e U18, hanno un po’ più di esperienza sul campo e possono sempre mettere maggiormente in difficoltà.

Oramai sono diverse le ragazze italiane che per esperienza di vita o per studio si cimentano in campionati esteri, tu hai mai pensato di  fare un’esperienza all’estero e  giocare in un campionato di livello superiore a quello italiano?

Ho pensato molto spesso, e avuto la possibilità “sotto mano” negli scorsi anni, di fare un’esperienza all’estero e di giocare in un campionato di livello superiore a quello italiano. Ciò che mi ha fatto restare non è stato solo legato al grave lutto familiare che ho affrontato un paio di anni fa e che mi ha fatto sentire il bisogno di restare vicina a casa per un po’. E’ soprattutto legato al mio percorso di studi. Ho iniziato da poco l’università di Giurisprudenza a Torino e la possibilità di studiare la stessa materia (ordinamento giuridico italiano) all’estero non è possibile. Inoltre volare oltre oceano comporterebbe costi abbastanza elevati. Stimo le ragazze che sono riuscite a conciliare studio e sport e che stanno vivendo una bella esperienza all’estero. Chi lo sa… prima o poi magari le raggiungerò anche io.

Segui il campionato maschile italiano? Tifi per qualche squadra?

Si seguo abbastanza il campionato italiano maschile. Tifo per i Valpellice Bulldogs ovviamente, ovvero la società dove sono cresciuta hockeisticamente parlando. Credo abbiano un’ottima squadra e che possano davvero stupire quest’anno.

E invece segui la NHL? Hai qualche giocatore preferito a cui ti ispiri?

Purtroppo non ho molto tempo per guardare la tv e seguire l’NHL. I miei preferiti comunque sono Sidney Crosby, sperando che torni presto in forma, e Zach Parise.

Visti i tanti impegni hockeistici tra allenamenti e partite, quanto è difficile far conciliare tutto ciò con gli impegni di studio?

Far conciliare gli studi con lo sport è una gran bella sfida che mi spinge ad impegnarmi giorno per giorno, sempre di più, nel riuscire a studiare e fare sport con impegno e costanza . Credo sia un modo sano ed stimolante per crescere e formarsi caratterialmente nella vita.

Nel tempo libero che ti rimane cosa ti piace fare? Hai qualche hobby particolare?

Nel tempo libero mi piace passare del tempo con gli amici e fare shopping. Riesco così a svagare un po’ la mente anche se, perfino nel tempo libero, non voglio mai stare ferma o seduta sul sofà… sono sempre in movimento.

Ringraziamo Carola Saletta e la società Real Torino per la gentile disponibilità.

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