Vipiteno: Eastman blinda la difesa, Caig lo sniper per l’attacco

Vipiteno: Eastman blinda la difesa, Caig lo sniper per l’attacco

(Comun. stampa SSI Vipiteno) – Con grande soddisfazione l’SSI Vipiteno Broncos Weihenstephan annuncia l’ingaggio di Derek Eastman, il quale conla concorrente HCGherdeinanella scorsa stagione raggiunse la finale di Serie A2.
Eastman, 32 anni e nativo di St. Paul, Minnesota (USA), con 179 cm. non è tra i più grandi, ma con 86 kg. ndi muscoli si sa difendere benissimo. È un buon pattinatore, dispone di una grande visione di gioco come anche di un buon passaggio, e possiede un tiro micidiale. Sa utilizzare il suo corpo e sull’intera superficie ghiacciata porta una sana dose di durezza al gioco della sua squadra. Come se queste qualità non bastassero, oltre alla sua vasta esperienza è noto come un leader sul ghiaccio ed anche nello spogliatoio.
Dopo una carriera di successo nella prima divisione della NCAA con la maglia dei St. Cloud State University Huskies, per i quali in 118 incontri segnò 18 reti e 50 assists, bottino grazie al quale ancora oggi è al sesto posto tra i difensori più prolifici dei Huskies, nella stagione 2003/04 firmò con i Columbia Inferno, compagine di ECHL. Già nella sua prima stagione con 13 reti e 35 assists in 72 partite si aggiudicò l’ottavo posto tra i difensori più produttivi del campionato e, non per ultimo grazie all suo bilancio +/- di ben +20, venne nominato anche membro del All-Rookie-Team.
Il compenso per questa prima stagione quasi perfetta seguì con un contratto di AHL con i Manitoba Mosse, ma, complice anche il lockout della NHL, scese in campo di nuovo “solo” per il loro farmteam ECHL in Columbia, dove fu sotto contratto anche nel 2005/06. In questa stagione finalmente ricevette l’occasione di provare le sue qualità anche in AHL, dove con i Norfolk Admirals e gli Iowa Stars disputò quattro partite.
Dopo tre stagione ed un totale di 187 partite in ECHL, nelle quali mise a segno ben 26 reti, 81 assists, 107 punti e 243 minuti di penalità, Eastman nell’autunno del 2006 decise di tentare il salto oltreoceano e sbarcò verso il massimo campionato norvegese, nelle fila dei draghi di Storhamar. Nella regular season il bottino di 23 punti in 38 partite, accompagnati da un bilancio +/- di ben +14, fu di tutto rispetto, ma nei playoffs, durante i quali lo Storhamar si aggiudicò il titolo di vicecampione, Derek fece registrare una brusca accelerata: con 17 punti in altrettante partite si confermò secondo marcatore dell’intero campionato.
Dopo un intermezzo biennale nella prima lega danese con la maglia dei tori di Rødovre, dove non riuscì a raccogliere la solita pletora di punti, ma ciò nonostante raggiunse traguardi importanti con la squadra, tra cui la vittoria nella Coppa di Lega prima ed un buon terzo posto nei playoffs l’anno dopo, ritornò in America, dove nei due anni seguenti assunse un ruolo di spessore nella CHL con i Tulsa Oilers.
Nel 2009/10 con nove reti e 36 assists fu il secondo miglior marcatore della sua squadra, venne nominato membro del All-CHL-Team e finì secondo nel ballottaggio per il Most Outstanding Defenseman, mentre nella stagione seguente fu addirittura incaricato come assistente allenatore e riuscì a migliorare ulteriormente il suo bottino personale: in 66 partite mise a segno 13 reti e 38 assists, che gli valsero un posto nell’All-Star-Team del campionato ed un quarto posto tra i difensori più prolifici del campionato.
Nel 2011/12 infine, l’HC Gherdeina si assicurò i servizi dell’assistente allenatore nonché difensore All-Star degli Oilers per il campionato di Serie A2, dove ebbe l’infelice compito di sostutire l’indimenticabile Jarad Bourassa. Dopo iniziali critiche per le sue escursioni talvolta anche osate nel territorio offensivo, i tifosi gardenesi ben presto si affezionarono al “Nuovo”, il quale certo fece del suo per convincere il pubblico esigente: con 21 reti, 33 assists e 54 punti in 42 partite, tutti primati tra i difensori del campionato, raggiunse addirittura i top 10 nella classifica dei marcatori, stradafacendo collezionò anche 72 minuti di penalità e venne lodato per la sua costanza e le sua qualità di leader non solo all’interno della società. Però furono ancora una volta le sue prestazioni durante i playoffs a conquistare definitivamente i cuori dei tifosi. Con sei reti, 16 assists ed un bottino totale di 22 punti in sole 14 partite, Eastman balzò al terzo posto della classifica dei marcatori e nell’intero corso dei playoffs soltanto in tre partite non riuscì a farsi registrare sullo scoresheet.
Il coach dei Broncos, Oly Hicks, ricorda benissimo gli exploit di Eastman nella serie finale contro il Milano:

Eastman semplicemente ha fatto di tutto, era assolutamente impressionante. Bloccava tiri, separava Milanesi dal disco con cariche durissime, impostava contropiedi con passaggi veloci ed eseguiva spettacolari coast-tocoast per creare occasioni da gol pericolosissime. In parole povere: ogni volta che succedeva qualcosa, c’era sempre Eastman a fare ciò che doveva essere fatto. In quella serie veramente era un leader assoluto sul ghiaccio. Sono proprio contento che questo ingaggio sia andato in porto, perché lui sarà in grado di assumere tantissime responsibilità offensive nel reparto arretrato ed allo stesso tempo con il suo ricco bagaglio di esperienza saprà essere anche un buon mentore per i nostri difensori, che del resto sono ancora abbastanza giovani.

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Trevor Jon (T.J.) Caig, classe 1981, alto182 cme90 kg di pura forza, è originario di Kelowna, British Columbia (CAN) ed approda in Serie A2 provenendo dalla Eredivisie olandese. T.J. è un attaccante pericolosissimo dal gioco duro e dal gol facile, letale sull’ala, ma nella sua carriera in diverse occasioni ha anche ricoperto il ruolo di centro.
Dopo la sua etappa nella BCHL, durante la quale nei Penticton Panthers riuscì a rimpiazzare nientemeno che l’icona Paul Karyia sul primo posto della all-time scoring list, iniziò la sua promettente carriera di NCAA con l’Università di Minnesota-Duluth, dove nelle prime due stagioni raccolse ben 58 punti in 66 partite.
Già nel 2005/06 per la prima volta approdò in Olanda, firmando con i Nijmegen Devils, dove con 48 reti, 35 assists e 83 punti in 40 partite ebbe un ruolo fondamentale in una stagione miracolosa, terminata con la vittoria del campionato. Il suo bottino di ben 88 minuti di penalità sottolinea la sua fama da giocatore duro che, quando serve, non esita a rubare il disco all’avversario anche con le cattive. Nei playoffs trascinò i Devils al titolo quasi da solo, quando con 9 reti e 12 assists in soli 9 partite (!) fu il topscorer indiscusso del campionato. Già durante questa stagione, i Heilbronner Falken della Oberliga tedesca si misero sulle orme di Caig per portarlo in riva al Neckar l’anno dopo, dove con 42 reti e 37 assists in 54 partite seppe appagare le allettanti aspettative. Comunque, con 119 minuti di penalità sollevò anche parecchia polvere.
Nel 2007/08 il suo ex-allenatore nel Nijmegen, Larry Sacharuk, lo chiamò addirittura ai Graz 99ers in EBEL, il cui livello però dopo una buona fase di precampionato si dimostrò essere troppo alto per Caig. Così fece ritorno a Heilbronn, con il quale ebbe conquistato la promozione nella Bundesliga tedesca, e dove nonostante un infortunio al ginocchio raccolse un totale di 27 punti in 33 partite, assieme a 67 minuti di penalità.
Nell’anno seguente, Caig firmò nella Ligue Magnus conla neopromossa Neuilly-sur-Marne, dove si qualificò quinto marcatore dell’intero campionato, e con 20 reti e 43 punti in soli 26 partite conquistò anche il titolo di capocannoniere della sua squadra. Dopo la sconfitta nel Play-out comunque ritornò negli Stati Uniti, dove nella stagione 2009/10 diventò compagno di squadra del neo-Bronco Derek Eastman. Caig finì la stagione come miglior realizzatore e come secondo scorer del suo team con 23 reti e 55 punti in 51 partite. 104 minuti di penalità, in un campionato in cui tanti “Bad Boys” cercano di farsi notare come “Tough Guys” dalle squadre dei campionati maggiori, sono un’ulteriore prova che Caig di certo non si tira indietro quando il gioco si fa maschio.
Nel 2010 T.J. ritornò in Eredivisie, dove il Den Haag tentò di assemblare una squadra che facesse dimenticare la sconfitta subìta nella semifinale dell’anno prima. L’impresa riuscì appieno, e nelle stagioni 2010/11 e 2011/12 il Den Haag si aggiudicò tutte le coppe e tutti i campionati che sono alla portata di una squadra olandese, fatta eccezione per il titolo di campione olandese del 2012: due volte vincitori della fase a gironi e dei playoffs nella North Sea Cup, due volte vincitori della fase a gironi e dei playoffs nella Bekercompetitie, un titolo di campioni olandesi ed uno di vicecampioni. Con un totale di 214 punti da 68 reti e 146 assists in 82 partite disputate nelle diverse coppe e gironi, al quale si aggiungono ben 13 reti, 19 assists per 32 punti in soli 16 incontri di playoff, T.J. Caig ebbe un ruolo fondamentale in questi successi.
Il tecnico dei stalloni della Wipptal, Oly Hicks, commenta così questo ingaggio:

Ho incontrato T.J. alcuni giorni fa qui in Canada, dato che lavora a pochi minuti da casa mia, ed abbiamo avuto un ottimo colloquio. Lui è in forma perfetta ed è al corrente su cosa lo aspetterà, ma ciò che veramente conta è questo: si è fatto una carriera fondata senza compromessi sulla sua abilità di segnare. Uno come lui ci serve, perché i nostri ragazzi negli ultimi anni hanno imparato benissimo il gioco a due vie, ma cecchini non si diventa, cecchini si nasce, e di questi purtroppo al momento non ne abbiamo sotto contratto. T.J. segnerà tanti gol per i Broncos e porterà con sé anche una notevole dose di durezza nella zona di attacco. Ha una forza impressionante e, come Eastman, è abilissimo nel gioco fisico.

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