Stanley Cup Finals 2012: i Devils battono un colpo e tengono viva la serie

Stanley Cup Finals 2012: i Devils battono un colpo e tengono viva la serie

New Jersey si aggrappa all’ultima speranza e riesce a strappare la prima vittoria in questa finale di Stanley Cup proprio allo Staples Center in gara 4: una gara decisa tutta nel terzo tempo, con i gol di Henrique e Kovalchuk negli ultimi 4 minuti e mezzo che rispediscono la serie a Newark. La rimonta è difficilissima, ma Kovalchuk e compagni hanno la grande opportunità di accorciare ulteriormente le distanze tra i propri tifosi, per poi tornare a Los Angeles a cercare quella che sarebbe una rimonta storica. I Kings invece non concretizzano il primo match point, ma possono andare a conquistare la prima Stanley della loro storia in quel di Newark: fallito lo sweep, Los Angeles ha ancora tutte le carte in regola per entrare nell’Olimpo dei campioni.

Devils @ Los Angeles 3 -1 [0-0; 0-0; 1-3] / Serie 1 – 3
La voglia di vincere la Stanley Cup davanti al proprio pubblico è tanta e i Kings lo dimostrano partendo con il piede sull’acceleratore: dopo pochi minuti è Martinez a rendersi pericoloso con un tiro dalla lbu, ma è bravo Brodeur a controllare e a non offrire il rebound a Carter. Questa volta però i Devils non stanno a guardare e in powerplay è clamorosa l’occasione sulla stecca di Sykora, che trova però una spettacolare “pinzata” del solito Quick. E’ ancora il goalie di casa a rendersi protagonista poco dopo, avventandosi sul disco prima che Parise in mischia riesca a trovare il colpo vincente. Gli ultimi tre minuti del primo tempo vedono i padroni di casa in attacco e le occasioni sulle loro stecche sono clamorose: prima Brown fa il filo al palo con un potentissimo one-timer, poi un tiro deviato da Williams fa urlare al gol lo Staples Center ma si infrange sul palo interno e a nulla valgono i riflettori che già si erano accesi sul numero 14, infine anche Kopitar centra in pieno il palo con un gran tiro al volo dalla media distanza. La buona stella, questa sera, sembra non essere dalla parte dei Kings.

La seconda frazione si apre con una grande occasione per Kovalchuk, che non riesce a trovare il riflesso giusto per appoggiare in rete un puck che andava solo spinto. Nonostante gli ospiti aumentino la pressione, sono ancora i Kings a sprecare l’ennesima buona azione: Gagne si invola in un breakaway ma si fa ipnotizzare da Brodeur, che salva ancora il risultato. Periodo centrale che non offre altre particolari emozioni, ma a due minuti dalla fine è Richards che in mischia fa il filo al palo a Brodeur battuto. Seconda sirena e porte anche stregate.

Inizia il terzo tempo e dopo cinque minuti i Kings sprecano la più grande opportunità della partita: 2vs1 di Gagne e Lewis, con quest’ultimo che spreca clamorosamente cercando il tocco di fino e mancano di pochi centimetri la porta. I Devils ringraziano e mettono fine al regime di reti bianche: al 47:56 Elias raccoglie il rebound concesso da Quick dopo il tiro dalla blu di Salvador, segnando così l’1 a 0. Esattamente un minuto più tardi però, al 48:56, Los Angeles può usufruire di un powerplay e la situazione di parità è ristabilita: è Doughty a trovare il tassello vincente dalla blu, beffando un Brodeur a scarsa visibilità grazie all’azione disturbativa di Brown. Pareggio indubbiamente più che meritato, ma la beffa per i Kings arriva nei minuti finali: al 55:29 Clarkson pesca Henrique, che dopo un grand controllo con il pattino riporta in vantaggio i suoi grazie a un micidiale polsino. Il goal piega le gambe ai Kings, che non riescono a reagire e subiscono invece il goal a porta vuota di Kovalchuk a venti secondi dalla fine: ottavo gol e diciannovesimo punto in questi playoff per il russo, che fissa così il risultato sul 3 a 1.

Appuntamento quindi a sabato sera: la Stanley Cup si sposterà a Newark, ma saranno sempre i Kings ad avere l’opportunità di alzarla al cielo. I Devils devono mantenere alta la concentrazione per fare esplodere per la prima volta in questa serie di finale il Prudential Center e per rispostare i giochi a Los Angeles.

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