Hockey al caldo: nuovi affiliati Jamaica e Qatar. Fasel difende la Bielorussia

Hockey al caldo: nuovi affiliati Jamaica e Qatar. Fasel difende la Bielorussia

Gli appassionati di sport si ricorderanno della leggendaria nazionale di bob della Giamaica che a Calgary nel 1988 fece impazzire il mondo intero. Talmente insolita che la Disney la raccontò in un film che nei cinema italiani passò col titolo “Quattro sottozero”. La nazione caraibica nota in genere per tutt’altro che il ghiaccio ci ritenta con l’hockey. La Giamaica, assieme al ricco Qatar, è la nuova nata dell’International Ice Hockey Federation che sale ora a 72 membri.
E’ nata solo lo scorso inverno la Jamaican Olympic Ice Hockey Federation che al momento presenta al mondo la sua unica pista ghiacciata e circa 20 giocatori tesserati. Tanto bastano per fare una squadra ma troppo pochi per avere le credenziali per partecipare ad un torneo iridato. Il punto di partenza è però stato fissato e il futuro è tutto da scrivere. Il figlio del presidente federale giamaicano Edmond R. Phillipps, Edmond L. Jr., è l’unico allenatore con patentino (di quarto livello) e ovviamente scende sul ghiaccio a giocare assieme ai suoi ragazzi. I due sono cittadini americani che vogliono impiantare l’hockey nel proprio paese d’origine con la passione che accompagna i pionieri di questo sport.

Fa molto caldo anche in Medio Oriente ma con i petroldollari tutto è possibile. Dopo Emirati Arabi e Kuwait, il Golfo Persico nel 2010 ha salutato la nascita della Qatar Ice Hockey Federation che da quest’oggi fa parte a tutti gli effetti della Federazione Internazionale. Il suo progetto di formare giovani giocatori è proceduto bene (alla scuola hockey sono iscritti 100 ragazzi) e il Qatar è ora pronto a buttarsi nella mischia. Nella capitale del paese arabo, Doha, sono presenti le uniche due piste ghiacciate: la Villagio nella zona interna di Aspire e la City Center nella West Bay sulla laguna. I tesserati affiliati alla federazione del Qatar sono circa 70 distribuiti in 5 squadre che partecipano al campionato nato dalla stagione 2010/2011.

Nel frattempo al 134° congresso IIHF s’è discusso anche sulla questione del mondiale 2014 programmato a Minsk in Bielorussia. Qualcuno ha messo in discussione l’opportunità di svolgervi i campionati per motivi legati alla politica e a tal proposito s’è esposto il Presidente René Fasel, fortemente contrario al boicottaggio della manifestazione. Il presidente elvetico ha sostenuto con il suo discorso al Congresso che lo sport non deve intervenire nelle questioni che competono alla politica. Ha citato alcuni eventi in cui lo sport ha anzi aiutato a sciogliere situazioni delicate come tra Usa e Cina negli anni 70, tra Canada e Russia durante la storica Summit Series o con l’apartheid sudafricana superata anche grazie al Rugby.

Ultime notizie
error: Content is protected !!